1 trzaska-knjigarna interni Pur situata nella centralissima Via S. Francesco questa storica libreria rischia di chiudere. La notizia si è diffusa in un lampo fra gli addetti ai lavori e la solidarietà del mondo della cultura e di tutti i suoi estimatori si è attivata immediatamente. Sabato scorso, nel bellissimo cortile-giardino retrostante le sale vendita e la “galleria”, ha avuto luogo una lunga maratona letteraria che ha visto protagonisti numerosissimi esponenti del mondo culturale sloveno e triestino (Marko Sosič, Claudio Erne’, Massimiliano Schiozzi, Veno Taufer, Pino Roveredo e Miroslav Košuta, per citarne alcuni fra i più “affezionati” ). Ciascuno, leggendo da una delle proprie opere, un breve brano o pensiero ha voluto testimoniare affetto e sostegno non solo per una storica libreria ma anche per un salotto intellettuale, un punto di riferimento poliedrico che non può venir meno nella nostra città. Al suo ingresso, il visitatore è accolto da ampie sale le cui scaffalature offrono non solo libri di ogni genere, in sloveno ed in italiano, ma anche CD, carte turistiche, stradali e toponomastiche del Carso, di Slovenia e Croazia, oggettistica artigianale ed artistica. Superato un arco ci si trova nella zona “galleria” che ospita, a rotazione, pregevolissime mostre pittoriche. Attualmente è ospite Tina Dobrajc, pittrice Accademica giovanissima, che espone il suo “Nonfavoloso mondo favoloso”, una serie di magnifiche tele che ci propongono la sua interpretazione del mondo delle favole dai Fratelli Grimm ad Andersen.
Abbiamo voluto ascoltare dalla voce di Ilde Košuta, Responsabile e Direttrice della Libreria, quale sia il reale stato dell’arte della situazione.

Una libreria, più di mezzo secolo di storia alle spalle…

Siamo qui dal 3 dicembre 1955!

Come è nata l’idea di aprirla e per quale motivo?

All’epoca in città c’erano molte librerie ma nessuna che trattasse i libri in lingua slovena. Siamo stati i primi ad affrontare il mercato triestino. Una delle motivazioni principali è stata l’editoria scolastica, ovvero rispondere alle esigenze di tutti gli alunni che frequentavano e frequentano le scuole slovene a Trieste. Trattiamo tutti i libri scolastici dalle elementari alle superiori, coprendo l’intero settore. Prima del ’55 le famiglie dovevano, per forza di cose, rivolgersi a delle librerie in Slovenia. Da un paio d’anni, onde facilitare ulteriormente l’utenza, abbiamo aperto anche una filiale ad Opicina.

Quelle locali non fornivano testi scolastici in lingua slovena nemmeno su ordinazione?

No, c’era una notevole chiusura a cui si aggiungeva il problema di comprensione della lingua onde poter ordinare i libri giusti. Il mondo di internet era ancora lontano… Nacque perciò forte, da parte della minoranza slovena, l’esigenza di avere una propria libreria che trattasse libri in lingua slovena e provenienti dalla Slovenia, come anche quella di avere una vetrina per i libri delle nostre case editrici. Ne abbiamo due, a Trieste, che pubblicano in sloveno, la Mladika e l’ Editoriale Stampa Triestina.

Nell’arco di questo mezzo secolo dunque siete sempre stati un punto di riferimento non solo per l’utenza slovena ma anche per quella triestina…

Certamente, perché chiunque desiderasse una pubblicazione in sloveno poteva soddisfare le sue necessità. Negli ultimi anni abbiamo arricchito l’offerta con metodologie di studio, compendi e vocabolari; la richiesta in questo settore è forte. E’ sentita l’esigenza di imparare la lingua slovena; a Trieste si è aperto un nuovo mondo…

Da queste considerazioni positive come si giunge allora alla prospettiva di una chiusura?

Per molteplici fattori. La libreria è sempre e solo stata considerata come un negozio. In realtà è ben più di un negozio perché ospita mostre d’arte, presentazioni di libri, ogni mercoledì mattina ci sono le mattinate letterarie denominate “Il caffè con il libro”, siamo una vetrina per gli autori sloveni locali; promoviamo le loro traduzioni in lingua italiana e viceversa per i triestini, siamo un punto d’incontro ed anche un punto d’informazione. Purtroppo tutto ciò non rende… Inoltre la zona è ormai fortemente penalizzata, è diventata periferica, non c’è più transito di pubblico.

Nonostante la Sinagoga?

C’è passaggio di scolaresche, ma soltanto passaggio, non rientriamo nell’itinerario predisposto dai docenti. Nonostante le vetrine, purtroppo, siamo un po’ “nascosti”… Non è più una zona di movimento, anche e soprattutto a livello turistico. La nostra utenza è mirata alle esigenze personali. Diciamo che il centro storico di Trieste si è notevolmente ristretto. Stiamo pensando di trovare una location più centrale, anche se più piccola, dati i costi, in modo che, per le nostre vetrine, ci possa essere molta più visibilità. Un altro problema è quello del parcheggio. Chi vuole e vorrebbe fare un acquisto di fretta non ha modo di lasciare la macchina.

Il grido d’allarme di chiusura non significa dunque una chiusura vera e propria ma il desiderio di trovare una sede più idonea alla valorizzazione di queste attività che rendono la libreria una sorta di polo culturale piuttosto importante per la città…

Sarebbe il nostro desiderio… dopo aver ammortizzato gli attuali costi e ciò che dobbiamo ai fornitori. Perciò abbiamo organizzato la maratona che ha visto la presenza di moltissime persone, non solo di lingua slovena ma anche di lingua italiana, c’è sta molta solidarietà, anche un saluto veloce, mail non solo da Trieste ma da molte altre città italiane, telefonate, sono passate delle persone che da tempo non venivano in libreria. Abbiamo avuto un articolo su “Repubblica”, ci stiamo dando da fare per smuovere un po’ le acque…

Non ricordo di aver notato alcun politico locale, nessuna presenza istituzionale…

No, a parte un rappresentante dell’Unione Slovena non c’è stato nessuno ma ci auguriamo che anche a quei livelli possa venir percepita la necessità da parte dell’utenza, di una libreria come la nostra.

Trieste è una città mitteleuropea, dove le culture si sono sempre fuse, storicamente voi siete radicati sul territorio, è fondamentale che il messaggio che trasmettete venga mantenuto vivo e tutelato…

E’ un messaggio infatti che non riguarda la sola vendita di libri ma tutto il corollario di attività e di informazioni di cui abbiamo parlato. L’informazione storico letteraria è un valore aggiunto che diamo al cliente a prescindere da un eventuale acquisto. E’ proprio su questa tipologia di discorso che ci auguriamo si sensibilizzino le istituzioni.

Di che cosa avete bisogno in questo momento?

Di un finanziamento che ci permetta di risanare i debiti con i fornitori e di far fronte all’editoria scolastica per il prossimo anno permettendoci anche, in futuro, di trasferirci appunto in una zona più centrale. Oltre alle nostre organizzazioni culturali abbiamo chiesto aiuto anche alla Slovenia come stato poiché comunque siamo una loro vetrina. Il problema è che, nonostante tutte le nostre attività noi veniamo considerati un negozio, siamo una s.r.l. a tutti gli effetti, perciò il finanziamento è più difficile da ottenere.

Non pensereste eventualmente di poter modificare la ragione sociale in modo da semplificare gli iter burocratici ed adire più facilmente ad un qualche finanziamento?

Ci stiamo muovendo anche su questa strada… stiamo guardandoci intorno a 360° proprio per non chiudere e togliere un servizio alla città tutta.

Avete aperto una petizione che sta già ottenendo un considerevole numero di firme e che continua la raccolta sia nella sede di Via San Francesco che in quella di Opicina. Che cosa vi proponete con questo consenso di solidarietà cittadina?

Di sensibilizzare le Istituzioni, il Comune, la Provincia e la Regione su quella che è una realtà triestina da quasi 60 anni!

Pensate di replicare la maratona letteraria?

Ci è già stato richiesto! E’ stata gradita ed apprezzata moltissimo anche perché bilingue; non escludiamo di farlo compatibilmente con le esigenze organizzative.

MARIA LUISA RUNTI
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