»Il trovatore del Carso,che canta la sua canzone carsolina a tutti coloro che amano il Carso e le belle arti«
Lojze o Luigi Spacal è uno dei massimi rappresentanti dell’arte grafica della seconda metà del 20° secolo.
Nasce nel 1907 a Trieste, primo di tre figli, il padre nuore quando Lojze aveva appena 4 anni, perciò dall’età di 11 anni contribuisce al sostentamento della famiglia.
Particolarmente attivo nelle associazioni culturali negli anni ‘30 viene arrestato con l’accusa di antifascismo e inviato al confine nell’Italia del sud, dove lavorando come fotografo e falegname scopre la sua vocazione artistica. Segue la Scuola Superiore d’Arte a Monza e in seguito l’Accademia di Brera a Milano.
La vita artistica pubblica di Spacal ha inizio nel ‘37 con la partecipazione ad una collettiva a Trieste, dove nel ‘40 organizza la sua prima personale. Nel ‘44 espone alla Galleria il Milione di Milano, suscitando vivo interesse nella critica. Da allora non si contano più le personali e le partecipazioni alle grandi manifestazioni artistiche nazionali e internazionali. Nel ‘48 e nel ‘54 è presente alla Biennale di Venezia, dove nel ‘58 gli viene assegnato il Gran Premio interazionale per la grafica. Nel ‘55 aveva ottenuto il premio Città di Roma alla VII Quadriennale; poi viene premiato a Lubiana, Firenze, Trieste, Belgrado, . Nel 1974 gli viene consegnato il Premio Prešeren alla carriera, nel 1977 gli viene consegnato il San Giusto d’Oro quale riconoscimento dei cronisti triestini.
(Nella foto: Krasko dvorisce - Cortile carsico - 1969) Le opere di Spacal sono state esposte da San Francisco a Lisbona, da Pittsburg a Tel Aviv, da Klagenfurt a Berlino, a Cincinnati a Tokyo, Costarica, El Salvador, Honduras, New York…
Dal 1988 presso il pittoresco Castello di Štanjel ( San Daniele del Carso, sul carso sloveno vicino a Comeno) è aperta una mostra permanente di Spacal.
Va inoltre ricordata la decorazione eseguita nel transatlantico “Leonardo da Vinci” di 30 metri quadrati, l’arazzo per la “Raffaello” e quello per la “Eugenio C”; quindi il grande mosaico eseguito per la Camera di Commercio di Lubiana, quello per la palazzina veneziana di Pirano, e quello ancora per la scuola “San Luigi” di Trieste; un altro mosaico si trova alla Casa Culturale di Gorizia e infine gli affreschi nella chiesa di Gradno nel Collio sloveno.
Spacal si è dedicato alla pittura, alla scultura lignea, all’arte dell’arazzo, alla decorazione e infine, alla grafica che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Le sue opere ripercorrono le varie fasi della sua vita, infatti è stato attivo fino all’ultimo anno di vita, nel 2000. In oltre 70 anni di fervida attività si afferma pittore e grafico dai tipici motivi carsici e marini. Dalla prima produzione artistica del realismo magico è passato ad un periodo più realista ed infine emerge una maggiore astrazione formale, dominata dal simbolismo legato al paesaggio carsico.
L’ultima parola a Spacal:
“Io so solo che non è tanto importante essere una grande personalità artistica, simile ad altre e sotto l’influenza di altri; meglio è essere una personalità minore, ma quanto possibile genuina e originale.
Con il mio lavoro ho voluto dare un po’ di bellezza alla vita degli altri uomini, offrire loro un po’ di cibo spirituale, poiché come dicono, è difficile vivere di solo pane. Io, dal canto mio, mi ritengo una specie di solitario cantore del Carso, che canta il suo canto carsico a tutti quelli che amano il Carso e la bella arte.”