E’ stato scoperto il serpente (conosciuto) più grande del mondo. La sua lunghezza è interminabile, e la grossezza fa pure paura.
Capace di ingerire una persona intera, rappresenta l’ultima scoperta scientifica sugli animali da record. Non sono stati forniti per ora i dati relativi alle sue misure e al peso, ma si presume sia pi lungo di 10 metri e pesante oltre due quintali.
Questo esemplare è stato catturato per motivi di studio, ma verrà lasciato in libertà (almeno è quanto si apprende dalle fonti ufficiali)
C’è da sperare che non venga seviziato, mutilato o sezionato. Di seguito il video:
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In questi giorni viene lanciato il nuovo concorso giornalistico internazionale Mare Nostrum Awards giunto alla IX edizione. Il Premio è bandito dal semestrale Grimaldi Magazine Mare Nostrum, edito dal gruppo armatoriale Grimaldi di Napoli. Il tema del concorso: i viaggi nel Mediterraneo e lo sviluppo delle autostrade del mare in tema sociale, ambientale, economico, turistico, storico, artistico. Il periodo per la pubblicazione degli elaborati è compreso tra il 15 settembre 2015 e il 15 aprile 2016. Tutti i dettagli li potrai trovare al seguente bando oppure sul sito www.grimaldi.napoli.it sotto la voce “Press & Media” al link Mare Nostrum Awards . Per questa edizione, il premio totale di 50mila euro netti viene diviso in cinque premi da 10mila euro. Per chi volesse approfondire temi specifici il gruppo Grimaldi mette a disposizione, fino al prossimo 30 marzo, un viaggio apprendimento su una delle sue moderne navi in servizio tra Italia, Spagna, Marocco, Tunisia, Grecia.
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La sindrome da crepacuore, nota come sindrome di Takotsubo o cardiomiopatia da stress, non è una patologia benigna come ritenuto finora, ma può arrivare a tassi di mortalità superiori a quelli dei pazienti ricoverati in ospedale per infarto (5%). Lo hanno dimostrato i ricercatori dell’Istituto di Cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico Gemelli di Roma, grazie ad uno studio pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’. Alla luce dei risultati, avvertono, è “senz’altro opportuno prestare molta attenzione alla gestione clinica di queste pazienti nella fase acuta della patologia e nel ‘follow up’, proprio perché i tassi di mortalità sono paragonabili a quelli dell’infarto”.
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