basilica di aquileia Un viaggio nei luoghi dove si ambienta il romanzo “Le strane morti di Aquileia“. Per assaporare profumi e sapori di questi luoghi che hanno il potere di ammaliare il turista.

Aquileia e il suo territorio
Fondata dai Romani nel 181 a.C. come avamposto militare contro i barbari, Aquileia divenne in seguito un importante centro commerciale fluviale e una delle città più fiorenti dell’Impero. In epoca romana era una delle città più importanti e popolate d’Italia. Essa costituiva un ponte verso l’Oriente e grazie al suo enorme porto divenne un rilevante centro di traffici commerciali con il Baltico e la Pannonia. Aquileia rappresentava un punto d’incontro vitale tra genti di diversa cultura, studiosi e dotti di ogni tipo, artisti, nobili e mercanti.
Con la sua immensa area archeologica e la Basilica patriarcale, è un prezioso scrigno d’arte e di storia. Inserita, nel 1998, nel World Heritage List dell’UNESCO, Aquileia fu una delle città più grandi e ricche dell’Impero Romano nel Mediterraneo, sede di un Patriarcato, durato fino al 1751, e centro propulsore del Cristianesimo in tutta l’Europa centrale durante il Medioevo. La diocesi di Aquileia, unendo il mondo latino con quello germanico e slavo, formò la diocesi più grande del mondo medievale europeo, tanto da divenire la seconda chiesa per importanza dopo Roma.
Fra i tesori di Aquileia, la Basilica patriarcale risalente all’anno 1000 circa rappresenta, con i suoi magnifici mosaici del IV secolo, un ineguagliato esempio di architettura religiosa.
Gran parte dei reperti romani e paleocristiani sono oggi visitabili nei tre Musei cittadini: il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Paleocristiano e il Museo Civico del Patriarcato.


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