attentato copenaghenRiceviamo il seguente comunicato, che riportiamo per intero:

ALLARME TERRORISMO: SI UTILIZZINO I MILITARI PER GLI OBIETTIVI SENSIBILI
Atteso che le nuove politiche generali di contrasto al Terrorismo non appaiono condivisibili poiché, tra i vari interventi, sono state stanziate risorse per finanziare l’impiego del personale militare anziché provvedere all’assunzione in via d’urgenza di almeno 1000 operatori di Polizia, tra l’altro già risultati idonei alle prove concorsuali e  solo in attesa di essere chiamati, e non sono stati finanziati specifici corsi di formazione antiterrorismo, preso atto di ciò riteniamo che il personale militare possa essere impiegato ad esempio a difesa degli obiettivi, piuttosto che come in passato nelle pattuglie miste (poliziotti/militari) per il contrasto della criminalità. Il SAP aveva aspramente criticato, ritenendolo un errore, quell’utilizzo, che aveva lo scopo di contrastare la criminalità delle nostre città e dispiegava sul territorio, personale quello militare, non formato per tale attività in scenari urbani. Dopo gli attentati di Parigi e Copenaghen, è chiaro che la questione sicurezza è una cosa che riguarda tutti i paesi Europei compresa l’Italia.
Molti gli obbiettivi papabili e ben più prestigiosi sparsi sul territorio nazionale rispetto a quelli possibili a Trieste, ma niente può essere escluso o tralasciato! Forse, dopo questi accadimenti e visto che non si vuole investire sulle forze dell’ordine, è giunto il momento di utilizzare i militari per poter garantire le opportune vigilanze ad obiettivi che potrebbero essere minacciati da gruppi terroristici che seguono logiche ed intenti prettamente militari. Oggi l’utilizzo da noi invocato sarebbe completamente diverso rispetto al passato, i militari infatti potrebbero essere utilizzati autonomamente per garantire la sicurezza degli obiettivi sensibili come ad esempio la Sinagoga ebraica o l’oleodotto di Aquilinia, già vittima nel 1972 da parte del gruppo terroristico “Settembre nero”. Solo due esempi, di due obiettivi molto diversi tra loro, per rappresentare in realtà i tanti obiettivi possibili presenti anche nella nostra provincia. Utilizzare i militari per la sicurezza degli obiettivi sensibili, sgraverebbe il carico di lavoro alle ormai ridotte Forze di Polizia già impegnate sul fronte investigativo e sull’intelligence, a contrastare la criminalità e il terrorismo. Questo in attesa di un auspicabile cambio di rotta, che preveda nuove e sostanziali assunzioni nonché investimenti per fronteggiare criminalità e terrorismo sempre più all’avanguardia a livello di tecnologie e risorse.


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