giuseppe pangher “Trieste, secondo la legge Balduzzi, è e deve essere qualificata come Ospedale di secondo livello. Con la riforma regionale sulla sanità, bisogna quindi affrontare il problema dell’Ospedale del futuro e della ricerca applicata, in un rapporto che deve essere sempre più essenziale e sinergico con l’Università”.
E’ questo, in sintesi, il pensiero e il forte appello a sostegno e per la valorizzazione della sanità triestina del dott. Giuseppe Pangher, già presidente del Comitato di Gestione dell’allora USL n. 1 “Triestina”, che diresse le fasi di attivazione e apertura del nuovo nosocomio di Cattinara e che oggi, a trent’anni da quell’avvio, è stato insignito dal sindaco della una medaglia bronzea del Comune di Trieste.
Nel corso della cerimonia, svoltasi nel salotto azzurro -presenti famigliari, numerosi amici, colleghi, medici e docenti, (tra gli altri anche i professori Camerini, Leggeri, Pupo, Romeo, Rosei) nonché l’ex sindaco Richetti, il vicepresidente del Consiglio comunale, capigruppo e consiglieri- il primo cittadino ha espresso la stima, la gratitudine e l’apprezzamento della città per il forte impegno profuso da Pangher, “motore determinante” per la realizzazione e l’apertura dell’Ospedale di Cattinara.
Il sindaco ha di ribadito inoltre l’impegno a non disperdere e a valorizzare quel patrimonio conseguito in questi anni sul fronte della “salute”, sottolineando come, nell’ambito della riforma regionale della sanità, sia necessario perseguire un duplice obiettivo: contenere sì i costi, ma allo stesso tempo difendere e migliorare il servizio salute ai cittadini.
A chi gli chiedeva quale fosse il ricordo più vivido dei 9 anni passati da responsabile alla realizzazione dell’Ospedale di Cattinara, Pangher ha risposto ricordando la data del 9 maggio 1978 (il giorno dell’assassinio dell’on. Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, di cui ricorre domani l’anniversario). “Quel giorno, appena saputa la notizia, mi precipitai –rammenta Pangher- per incontrare i capi operai, i quali mi esposero il problema di voler lasciare il lavoro e in qualche caso di tornare a casa, perché il Paese era oggettivamente debole, sembrava una sorta di 8 settembre del ’43. Ma dopo un lungo ragionamento convennero con me che l’unico modo per difendere la democrazia era di non avere paura e di continuare a lavorare duramente. Si andò avanti”.
Nato a Muggia nel 1937 da famiglia operaia, laureato in Economia e Commercio, Giuseppe Pangher ha coniugato nel tempo passione sportiva ed attivismo sociale, fede e militanza politica. Ha legato indissolubilmente la sua esperienza di vita alla sanità triestina, a cominciare dall’interrogarsi sull’entrata della tecnologia nel mondo della sanità, per inseguire quello che nel 1975 non poteva che essere un ”sogno”, tradotto allora nel neologismo “bioingegneria”: la modernizzazione dell’ospedale e la sua interdisciplinarietà, per arrivare, passo dopo passo, alla transizione dall’arte medica alle scienze della vita.
Nel 1991, quando è sorta, Pangher è stato amministratore delegato e presidente di Italtbs, che nel tempo si è sviluppata per essere oggi conosciuta nel mondo come Tbs Group S.p.A., con sede presso l’Area Science Park di Trieste ed un fatturato consolidato di oltre 230 milioni di euro. Una realtà questa in grado di offrire servizi integrati di ingegneria clinica e di e-Health & e-Government alle aziende ospedaliere e socio sanitarie sia pubbliche che private, in Italia ed all’estero, attraverso le proprie controllate e consociate operanti in 18 Paesi, distribuiti in 4 continenti, con oltre 2.300 addetti, dei quali il 50% ha meno di 40 anni ed oltre 1.600 sono ingegneri, informatici e biomedici, e tecnici altamente specializzati.
Ancora oggi Pangher continua a guardare al futuro e stimola in vario modo lo sviluppo dell’importante polo ospedaliero-universitario di Cattinara verso una dimensione di 2° livello internazionale, in modo da mantenere questo importante settore della città (che tra l’altro dà lavoro a circa 3.300 persone) degno della dimensione europea che Trieste ha avuto dal passato e che oggi rischia di essere messa in discussione. Temi e problemi che non ha mancato di evidenziare nel suo intervento, nel ringraziare il sindaco per il riconoscimento, ma soprattutto per ribadire e ricercare insieme e ancora un forte comune impegno per la sanità triestina. COMTS


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