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SANDRA PASTRANA contagia con la sua straordinaria simpatia, spontaneità e temperamento. Laureatasi in canto al Conservatorio Superiore di Musica del Liceu di Barcellona con il massimo dei voti, dopo aver conseguito la laurea in violino, il soprano spagnolo, granadino, ha vinto numerosi concorsi internazionali tra cui il “Manuel Ausensi” di Barcellona, il “Francisco Viñas” ed il Concorso Internazionale “Ottavio Ziino” a Roma.
Voce superba, duttile, ricca di colori e di sfumature spazia con grande agilità in un registro armonico che la vede toccare momenti di soave dolcezza, possanza negli acuti, passione espressiva e brillante ironia interpretativa. Notevoli le sue doti attoriali che contribuiscono a donare valore aggiunto a quelle vocali. Sandra Pastrana non smette mai di stupire per l’eccellenza delle sue interpretazioni. Fra gli ultimi successi ricordiamo la “Bachianas brasileiras n. 5”, per soprano ed orchestra di violoncelli, di Heitor Villa-Lobos con l’Orchestra della svizzera italiana diretta da Roman Brogli Sacher, all’Auditorio RSI di Lugano. Ricco e diversificato il repertorio operistico (Pergolesi, Cimarosa, Verdi, Rossini, Wagner, Offenbach, Bellini, Puccini, Massenet, Donizetti, per citarne alcuni), affronta anche con impegno e professionalità un’ intensa attività concertistica proponendo un ampio repertorio di opere sinfoniche e cameristiche fra i cui compositori possiamo ricordare Mendelssohn, Mozart, Schubert, Albéniz, Vivaldi, Beethoven, Bach ed Orff. L’hanno diretta, fra gli altri, Muti e Gelmetti, Oren e Zedda, Kuhn e Sonoda nei più prestigiosi teatri italiani ed europei nonchè in quelli giapponesi. Sua la voce per la magnifica, sognante interpretazione della sigla de “La Barcaccia”, programma in cui è stata anche applauditissima ospite spaziando in un vasto, diversificato repertorio. “Gioiellino” vocalmente prezioso la collaborazione alla realizzazione della colonna sonora del film “The Grandmaster” di Wong Kar Wai, pellicola che ha aperto il Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2013, dove canta un emozionante “Stabat Mater” che accompagna una delle scene più intense della protagonista femminile del film.

Iniziamo con una chicca, una “world premiere”. Musica colta contemporanea. Parliamo de “La bottega dei sogni”, commedia lirica in 2 atti su libretto di Nicola Saponaro, del compositore e direttore d’orchestra Angelo Inglese che andrà in scena il 10 maggio, in prima assoluta, al Petruzzelli di Bari.

Non vedo l’ora di cantare in quel gioiello di Teatro! Dal momento in cui il compositore mi ha fatto conoscere partitura e trama, le ho subito percepite come un qualcosa di mio. Io impersono “Donna Maria Petruzzelli”, un personaggio dove mi specchio molto. Mi sono innamorata da subito sia della musica di Angelo Inglese che del mio ruolo. Magnifico il libretto di Nicola Saponaro. Mi piace l’idea di interpretare un’opera nuova, una prima assoluta.
Lavorare a stretto contatto con il M° Inglese è, per me, importantissimo poichè posso capire in modo diretto la sua idea interpretativa. Inoltre è una grande emozione sapere che sarà lui stesso a dirigere l’esecuzione dell’opera. La sua musica mi infonde molta forza, posso spaziare fra diverse coloriture perchè la partitura è molto movimentata e ricca di sfumature, vi sono tante sorprese armoniche!
E’bellissimo interpretare grandi compositori classici come Mozart, Rossini e Verdi, ma sono anche interessata e stimolata dai compositori contemporanei. La musica vive se si continua a comporre e creare del nuovo, è fondamentale per la nostra crescita e per la musica in sè. Il repertorio contemporaneo che io canto ora, tra cent’ anni potrà essere come Rossini fu contemporaneo nella sua epoca… Bisogna a dare fiducia ai grandi compositori dei nostri tempi. Angelo Inglese mi ha colpito per la sua ricchezza musicale di linguaggio. Il mio personaggio: “Donna Maria Petruzzelli “ (unica protagonista femminile dell’opera) è veramente di una notevole eleganza e temperamento vocali, una scrittura da grande compositore. Sono convinta che “La Bottega Dei Sogni” farà sognare tutti fascinosamente.

Tu, spagnola, granadina, hai deciso di vivere in Italia. Quale motivazione ha determinato questa scelta?

Sin da bambina ho iniziato gli studi musicali ed ho avvertito in me, profondamente, il bisogno della ricerca; una forte necessità di approfondire e conoscere minuziosamente il mondo di cui mi ero innamorata: la musica, dove non esiste nè spazio nè tempo. Per la mia formazione e le mie ricerche avrei dovuto viaggiare, rapportarmi con mondi diversi dal mio. Quando scelsi di perfezionarmi come soprano pensai subito all’Italia (anche se vi sono state delle belle esperienze sia in Spagna che in Germania e Francia). La maggior parte dei ruoli che interpreto sono scritti da compositori italiani o con testi in italiano. Volevo capirli ed approfondirli il più possibile, parlare la loro lingua, vivere nel paese dove sono nati e dove nacquero le loro opere. Conoscere la loro cultura, il profumo della loro terra, la magia del loro ambiente… Penso che in Italia vi sia un’ atmosfera magica ed unica per tutti quelli che dedicano la propria vita all’ arte. Vivere in italia, per me, è stato del tutto naturale. Ho iniziato presto ad avere dei contratti e vi trascorrevo dei periodi sempre più lunghi perciò, ad un certo punto, ho deciso di stabilirmici. Sono felicissima di cantare in Italia, in questo bellissimo paese e nei suoi teatri: è ciò che desideravo da sempre. Mi ritengo molto fortunata di vivere in una nazione che amo come amo la sua gente.

Dopo i primi grandi successi a Barcellona, Granada e Siviglia, la tua voce ha iniziato ad incantare anche il pubblico italiano, oltre a quello internazionale. Due “pilastri” del podio a livello mondiale ti hanno scelta quale interprete: Riccardo Muti e Gianluigi Gelmetti. Come sono nati questi incontri e queste collaborazioni?

Sono state importantissime! Noi cantanti interpretiamo la musica ed abbiamo bisogno di grandi maestri che ci guidino nel farci capire ciò che cantiamo facendo nostro lo spirito dell’opera.
 L’incontro con il M° Muti è stato fantastico, che posso dire… un sogno divenuto realtà! Mi chiamò per il ruolo di “Norina” nel “Don Pasquale” sia al Ravenna Festival che al Teatro Municipale di Piacenza. In seguito mi ha voluta, sempre nel “Don Pasquale”, al Musikverein di Vienna. Una grande emozione e soddisfazione.
Anche con il M° Gelmetti, un altro sogno… mi volle per il ruolo di Violetta in “La Traviata”, andata in scena al Teatro dei Rinnovati di Siena, non solo con la sua direzione ma anche con la sua regia. E’ stato, per me, un grandissimo onore aver potuto cantare con questi grandissimi Maestri; un’esperienza fondamentale per la mia  formazione sia come interprete che come musicista.

Sei stata un superbo “Oscar” ne “Un ballo in maschera” che ha inaugurato la stagione 2014 del Teatro lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste proprio con la direzione del M° Gelmetti. Quali impressioni su questa esperienza triestina?

Grazie! E’ stata una bellissima produzione, il Teatro Verdi di Trieste è meraviglioso! Cantare nuovamente con la direzione del M° Gelmetti è stato, per me, molto importante e significativo. I suoi suggerimenti sono preziosi e lavorare con lui è sempre un onore. La gente di Trieste è piena di fascino come pure la città. E’ stato un evento molto interessante, con dei colleghi straordinari.

Non solo opera ma anche una intensa attività concertistica che propone un ampio repertorio di opere sinfoniche e cameristiche. La tua voce ti permette di spaziare con preziosa gamma di agilità interpretativa fra Autori molto diversi. Qual’ è il compositore che senti maggiormente “tuo”?

La mia formazione di musicista è legata ad un concetto di repertorio musicale “universale” e non  si riferisce a me soltanto come cantante. Sono laureata anche in violino e so che cosa significhi suonare sia in orchestra che in quartetto. Questo senso di musicalità versatile ed allo stato puro lo ho associato al canto. Ci sono molti compositori che amo interpretare ma, più che di compositori mi piace parlare di stili. Il mio repertorio spazia dal barocco italiano a quello tedesco del grande J.S. Bach; fondamentale, per me, il classicismo di Haydn e Mozart. Amo anche Rossini, il bel canto di Bellini e Donizetti, fonte di ispirazione per affrontare Verdi e Puccini. Nel repertorio sinfonico mi affascinano Beethoven, Shumann e Schubert. Mi interessano ed attraggono anche Autori non spesso eseguiti, diversi dal repertorio di routine. Sono molto aperta alla musica contemporanea. La buona musica non ha nè nazionalità nè tempo.

Straordinario per raffinatezza interpretativa lo “Stabat Mater” della colonna sonora del film “The Grandmaster” di Wong Kar Wai, che ha aperto il Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2013. Qual è la genesi di questo progetto?

Gentilissima, grazie! E’ un progetto nato in modo molto semplice. Abito a Roma, una delle città con uno dei maggiori fermenti culturali al mondo, come ad esempio Parigi, Berlino, Vienna… Moltissimi artisti l’hanno scelta come loro residenza ed io sono in continuo contatto con loro. Non mi “chiudo” soltanto nella musica classica; mi piacciono anche il teatro, il cinema; mi rapporto con compositori contemporanei sia di musica colta che di cinema e pop. Mi interessa la musica nel suo linguaggio più universale. Un amico mi parlò del suo progetto in relazione allo “Stabat Mater”. Venne proposto a Wong Kar Wai che ne fu entusiasta e volle inserirlo nella colonna sonora del suo “The Grandmaster”, film che ha aperto il Festival di Berlino 2013. Dopo il grande successo del film ho avuto una fantastica proposta da una casa discografica francese che mi ha dedicato un CD in cui canto varie arie fra cui vi è pure lo “Stabat Mater”.

Sei molto apprezzata ed amata anche dal pubblico giapponese, fra i tuoi impegni futuri vi è un recital a Tokyo…

In effetti ho cantato diverse volte in Giappone. Mi piace molto la loro cultura e mi trovo benissimo quando lavoro lì. Fra le produzioni più interessanti ed a me care: il ruolo di Marie ne “La Fille du régiment”, nell’ambito di una tournée con il Teatro Comunale di Bologna, diretta da Bruno Campanella e “La Traviata” al “Shinjuku Bunka Center”, diretta da Ryuchiro Sonoda. Vi ritornerò a maggio, per un recital a Tokyo.

Affermava Friedrich Nietzsche: “ La voce umana è l’apologia della musica”.

MARIA LUISA RUNTI
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