risiera bambini Nell’ambito del programma delle iniziative promosse dal Comune di Trieste, al Civico museo della Risiera di San Sabba-Monumento nazionale, è allestita la mostra “Scritte, lettere e voci: tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”.
A cura del Civico museo della Risiera di San Sabba, dell’Associazione nazionale ex deportati di Trieste e dell’Istituto regionale per la storia del movimento di Liberazione nel Fvg, la mostra è realizzata con la collaborazione di Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Sezione storica Narodna in studijska knjiznica, Odsek za zgodovino.
- Fino al 27 settembre 2014 -
L’esposizione, curata da Francesco Fait, Franco Cecotti e Dunja Nanut, è una mostra di fonti sulla Risiera di San Sabba: scritte e graffiti tracciati sulle pareti e sul legno di porte e tavolacci delle celle, scritte e graffiti vergati sulle pareti del locale oggi detto “Sala delle croci” che furono ricopiate da Diego de Henriquez in due dei suoi diari, lettere fatte uscire di nascosto dalle carceri del Coroneo da persone successivamente condotte in Risiera per essere assassinate, memorie e testimonianze di persone sopravvissute all’imprigionamento in Risiera e alla deportazione nei lager del Reich. Una mostra che intende semplicemente collocare le fonti storiografiche primarie della Risiera nel contesto nel quale esse si sono originate, offrendo, ove possibile, informazioni sulle biografie delle “vittime e dei sopravvissuti” ad esse collegate. È il caso ad esempio delle scritte e graffiti delle cellette, che sono state sottoposte nel mese di dicembre u.s. ad un intervento di pulizia, conservazione e restauro che ha permesso, dopo settant’anni, di ritrovare alcuni piccoli oggetti che erano stati nascosti: un bottone, una murrina, una stella partigiana in tessuto.

Per la prima volta inoltre, vengono esposte, tutte le pagine dei diari di Diego de Henriquez (circa un centinaio) nelle quali sono trascritte scritte e graffiti che erano tracciati in Risiera e che sono stati cancellati prima che il comprensorio venisse riutilizzato come campo per rifugiati provenienti dai paesi oltre – cortina. Sempre per la prima volta, sarà possibile consultare tutte le sei lettere che Pino Robusti, assassinato in Risiera nell’aprile del 1945, riuscì a fare uscire dal Coroneo dove si trovava prima di essere tradotto in Risiera, insieme alle lettere di Franc Ursic e Antonio Strani.

La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 27 settembre 2014, tutti i giorni, festivi compresi, con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 19.00.


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