sap Riceviamo la seguente lettera, che riportiamo per intero:



Le brillanti operazioni, interventi e salvataggi messi a segno dalla Polizia di Stato in questi ultimi giorni nel capoluogo giuliano, evidenziano il buon lavoro svolto e la professionalità degli operatori, ma anche il ruolo fondamentale che una polizia efficiente ha sulla sicurezza del territorio e dei cittadini.
Per garantire tutto ciò, servono sicuramente  fondi per assicurare mezzi ed attrezzature al passo con i tempi, luoghi di lavoro idonei e dignitosi, ma anche  precise modalità d’intervento in determinate situazioni, rese difficili già dalla imprevedibilità ma spesso dalla totale mancanza di protocolli di intervento.
Ci riferiamo a come oggi si trovano ad operare le pattuglie, in particolare gli uomini della Squadra Volante, spesso chiamati in ausilio al personale medico di qualche struttura sanitaria per provvedere alla somministrazione di cure mediche o terapie farmacologiche a pazienti affetti da malattie mentali, oppure presso abitazioni o luoghi pubblici, su persone assistite per gli stessi “problemi” senza il supporto di personale specializzato.
Ciò può causare “spiacevoli” conseguenze anche di natura penale perché magari il tutto si svolge nell’emergenza e nella precarietà senza regole chiare.
In tal senso il SAP a Trieste ha più volte chiesto, nelle sedi opportune, con quesiti specifici indirizzati all’Amministrazione, che venga previsto un “protocollo d’intervento” per casi come questi, al fine di evitare possibili  tragedie ai danni dell’utente e/o condanne non solo penali ai danni degli operatori.
Altro esempio gli “interventi transfrontalieri”.
Il SAP da tempo sta chiedendo sia al Questore che ai dirigenti  delle Specialità in particolare Stradale e  della Frontiera che sollecitino a livello centrale  “regole” chiare nel caso di “sconfinamento” da parte della polizia italiana sul territorio sloveno e viceversa, come stabilito dall’accordo di Schengen, ma che ancora oggi non ha una normativa di applicazione.
Quanto successo poco tempo fa, quando una pattuglia slovena per fermare dei malviventi in fuga, ha dovuto speronare un’autovettura su territorio italiano per catturare i malviventi fuggitivi con il lieto finale, potrebbe non avere sempre lo stesso esito.
Due casi tra tanti che fanno emergere la necessità di certezze non solo dei mezzi e delle dotazioni, più volte invocate dal SAP, ma anche e soprattutto delle modalità d’intervento.
Solo dopo si potrà discutere se l’operato sarà stato giusto o sbagliato e nei termini di legge.

Sap Trieste
Sap