grado giallo svettini cremante guagnini rambelli“GRADO GIALLO”, CONSEGNATO IL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE AD ALDO SELLERI
FRA GLI OSPITI DEGLI INCONTRI, PAOLO FLORES D’ARCAIS, TULLIO AVOLEDO E MASSIMO CARLOTTO

Grado, 6 ottobre 2012 – Seconda giornata per la V edizione di “Grado Giallo”, il festival letterario dedicato al genere giallo-noir in programma fino a domani sull’isola di Grado (GO). Organizzato dal Comune di Grado in collaborazione con il Dipartimento di storia e culture dell’Università degli Studi di Trieste, il festival è abbinato alla prima edizione del Premio Letterario nazionale “Grado Giallo” lanciato dall’editrice Mondadori e dal festival per gli autori di inediti, la cui cerimonia di consegna si è tenuta questa sera al Cinema Cristallo: dalle mani del sindaco di Grado Edoardo Maricchio e alla presenza di Franco Forte, Elvio Guagnini e Veit Heinichen (componenti della super giuria), Aldo Selleri ha ricevuto il primo Premio Letterario nazionale “Grado Giallo”. Copywriter, già professore all’Università degli Studi di Trieste e oggi docente a Milano, Selleri si è aggiudicato il riconoscimento con il racconto “La pistola nello zaino”, mentre Carlo Parri con il romanzo “Il metodo Cardosa” ha ricevuto il Premio Tedeschi.

grado giallo paolo flores darcais La giornata del festival è cominciata alle 9.30 nello Spazio Noir, con il focus su “Simenon: dal romanzo d’immaginazione al romanzo puro”, con Graziano Benelli, che ha presentato il percorso letterario del giallista belga. A seguire “Ezio D’Errico: il Simenon d’Italia”: tra l’intervista a Loris Rambelli di Renzo Cremante e le letture appassionate di Tullio Svettini, l’incontro ha sviscerato la produzione dell’autore italiano degli anni ’30 Ezio D’Errico, a cui Rambelli ha dedicato un libro nato proprio all’edizione 2009 di Grado Giallo. Il ciclo di incontri è stato completato da “Gli italiani e Simenon”, conversazione con Maurizio Testa.
Sempre in mattinata “Omaggio a Tabucchi”, sessione in cui si sono alternati Francesco De Nicola e Paolo Flores d’Arcais, introdotti da Elvio Guagnini. Dopo l’introduzione letteraria di De Nicola sul ruolo del giornalista nei romanzi di Tabucchi, Flores D’Arcais ha dipinto un intenso ritratto dell’autore, focalizzandosi sul rapporto critico fra lo scrittore ed il giornalismo contemporaneo. “Il giornalismo è l’antidoto all’opacità del potere”, ha ricordato Flores D’Arcais citando Tabucchi, “e oggi ha perso la capacità di far tornare trasparenti quelle cose che il potere cerca di nascondere”.

Anche i bambini hanno avuto il loro spazio: per l’iniziativa “Sulle strade del giallo con Damatrà”, nel pomeriggio è partito da Udine un viaggio organizzato per bambini e famiglie alla scoperta del festival, articolato in diversi appuntamenti, tra cui i laboratori per piccoli detective animati dalla Cooperativa Damatrà, la visita guidata con Roberta Bressan a Grado in Noir e la “La cena dei misteri con letture e piccoli laboratori riservati ai bambini in abbinamento al menù giallo” al Ristorante Piper.

Nel pomeriggio, un affollato Spazio Noir ha accolto l’intervista del giornalista Alessandro Mezzena Lona (caporedattore cultura de “Il Piccolo” di Trieste) allo scrittore Tullio Avoledo. Esce all’inizio del 2013 il suo nuovo romanzo sull’empowerment dei cinquantenni contro il governo del politically correct e la politica tradizionale. “Sono i numeri 2 3 e 4 che sgobbano nelle aziende e non i manager a mandare avanti il Paese. E se finalmente prendessero il potere?”, ha provocato l’autore.
A seguire Massimo Carlotto a colloquio con il giallista tedesco naturalizzato triestino Veit Heinichen. “Da qualche anno si afferma che il noir è anticipatore della realtà - sancisce Carlotto -, perché molti autori hanno scelto di prendere spunto dalla realtà anziché dalla fantasia. Applicando il metodo investigativo, si fa quello che la stampa non fa più da un pezzo, raccontare le trasformazioni della criminalità, l’unica entità che ha progetto e senso del futuro”.
Nella presentazione a cura di Elvio Guagnini del romanzo “Tu sei il male” (Ed. Marsilio) di Roberto Costantini, l’autore dichiara “il mio è un libro politico. Volevo parlare del mio paese ed ho usato il giallo per farlo”. Il volume è il primo di una trilogia, seguirà presto il secondo capitolo della saga, intitolato “Le radici del male”.
A chiudere la giornata allo Spazio Noir, il giornalista del Messaggero Veneto Domenico Pecile, a Grado per raccontare l’esperienza a Cuba, dove era stato trattenuto dalla polizia e dove era stato inviato dal giornale per intervistare Reiver Rico, detto Tyson, uno dei principali sospettati dell’omicidio dei coniugi Burgato di Lignano Sabbiadoro. Intervistato da Juan Octavio Prenz, Pecile ha risposto: “purtroppo anche attraverso questa esperienza mi sono reso conto che la maggior parte dei delitti è figlia della normalità. Lo sappiamo – ha aggiunto – che molto spesso avvengono entro le mura domestiche. E questo fatto di Lignano non è diverso: un delitto molto più banale delle nostre peggiori fantasie”.

Al Ristorante Trattoria La Darsena si è invece tenuta la seconda “Cena con delitto”, mentre al Cinema Cristallo c’è stato grande entusiasmo e curiosità per lo spettacolo a ingresso libero “Amore noir: ovvero come hanno fatto e fanno l’amore famosi investigatori e famose investigatrici della letteratura”, con Loriano Macchiavelli, Franco Insalaco e Roberto Menabò (alla chitarra), a cura dell’Associazione culturale Giardino Filosofico e Inventificio Poetico.

Domani domenica 7 ottobre, il festival comincia alle 10.30 nello Spazio Noir, con “Crimini a Nordest”, un incontro in cui gli autori del territorio incontrano i lettori, con il coordinamento di Leonardo Tognon. Parteciperanno Lorenza Bellè (“Il sangue non mente”, Goliardica Editrice), Francesco Cenetiempo (“Foiba in autunno di Ezio Mestrovich”, Edit-Il Ramo D’Oro), Daria Camilucci (“I demoni di villa Opcina”, Ibiskos), Aurelio D’Andrea (“00.33”, Robin Edizioni), Fabio Piuzzi (“L’enigna del crociato”, Edizioni Segno).
A seguire ci saranno Marco Giovanetti con l’Antologia del Giallo (Libra ed.) e Francesco Altan con la sua ultima fatica “Il tessitore di incubi” (Minerva Edizioni).

Nella stessa sede, alle 15.30 si terrà il laboratorio teatrale “Un buco nell’acqua” di Marco Giovanetti, con i ragazzi della suola media M. Polo di Grado, diretto da Luisa Venier; alle 16.30 per la serie “Editoria per il Giallo”, conversazione con Stefano Di Marino sul tema “Eros e Spy Story”, poi la presentazione de “Il segno dell’untore” di Franco Forte, a cura di Elvio Guagnini, e del naval thriller “Doppio scacco” di Giulio Calò Carducci. Per chi si vuole cimentare con la scrittura, ci sarà poi l’incontro “Come si scrive un Giallo” con Diego Zandel, in concomitanza con la presentazione del suo libro “Essere Bob Lang” (edizione Hacca). A seguire il focus su “Professione detective”, nell’ambito del quale Franco Forte si soffermerà sul tema “Carabinieri in Giallo” con l’aiuto del colonnello dell’Arma Roberto Riccardi, per poi addentrarsi “sulla scena del crimine” con il medico legale dott.ssa Clara Zuch, il criminologo Augusto Balloni e i tanto attesi RIS di Messina con il tenente colonnello Sergio Schiavone.

Alle ore 21, una grande novità per il festival, al Cinema Cristallo con “Radiogiallo” di Carlo Lucarelli: la radio approda a teatro dove gli spettatori, dotati di cuffie, vedranno gli attori muoversi in funzione del microfono e della parola. Spettacolo con D. Ornatelli, A. Quattro, A. Oggioni, L. Testoni, A. Pazzi, E. Molos (produzione Fonderia Mercury).

Grado Giallo è un’iniziativa ideata dal Comune di Grado il cui coordinamento è affidato al prof. Elvio Guagnini dell’Università degli Studi di Trieste, allo scopo di valorizzare l’Isola del Sole, sempre più meta turistica destagionalizzata, protagonista di svariate iniziative legate al mondo della letteratura con una spiccata attenzione al coinvolgimento di bambini e ragazzi delle scuole. Il Comitato scientifico, oltre al Prof. Guagnini, è composto da Marco Giovanetti, ricercatore e scrittore, dalla dott.ssa Flavia Moimas, dirigente del Servizio Cultura del Comune di Grado e da Marina Paladini Musitelli professore di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Trieste. Enti sostenitori della 5^ Edizione del Festival GRADO GIALLO sono TURISMO FVG e la FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI GORIZIA.

Per altre informazioni, si può consultare il sito ufficiale di Grado Giallo www.gradogiallo.it e Facebook: www.facebook.com/gradogiallo).

Informazioni per il PUBBLICO
Comune di Grado _ Servizio Cultura
Tel. 0431_898148-898269-263 Fax 0431_898122
cultura@comunegrado.it turismo@comunegrado.it
www.gradogiallo.it

Avoledo è uno degli scrittori più prolifici e validi che abbiamo in Italia. Questa nostra civiltà è un oggetto su cui viene posta una finta doratura, poi la perde e lascia intravvedere un colore acciaio. (Da Lo stato dell’Unione). Sguardo laterale sulla quotidianità può essere un modo che capirne i retroscena, e provare a indovinare qualcosa del futuro. Romanzi futuristici, di fantapolitica? Semplicemente narrativa. E l’incontro violento tra uno sguardo feroce sulla realtà e dei corridoi (Philippe Dick), uno sguardo che va oltre.
Sei uno scrittore, un veggente? Quando prevedi qualcosa mi dice mia moglie, cerca di prevedere qualcosa di buono.
Dieci anni fa la previsione dello sfacelo del mondo bancario ne “L’elenco telefonico di Atlantide”. “Nel 2000 c’erano già tutti i segnali – ha detto Avoledo – Buffoni buffoni è la cosa che grido di più da quando sono vivo e lo continuerò a farlo perché è la chiave di lettura del nostro tempo. Viviamo nella società del facciamo finta che, in un mondo costruito sulla finzione e per il narratore è facile capire che cosa c’è dietro: viviamo in una società basata sulla presa in giro e dove il fantastico è all’ordine del giorno. Lo sguardo laterale: siamo distratti dal quotidiano, ma dobbiamo imparare a guardare quello che c’è dietro. Avoledo apprezza molto la letteratura di genere, Heinichen e Carlotto. C’è una libertà del narratore nell’indagare la realtà, che il cronista spesso non ha. Onore al giallo, che è stato rilanciato da noir.
A monte della scrittura, c’è un lavoro di documentazione. E se non c’è documentazione dietro, non c’è credibilità. Sto raccogliendo materiale sulla Divisione Tedesca Brandeburgo, io e Busta faremo un seguito di “Un buon posto per morire”.
Scrivere è la cosa più divertente che si può fare con i pantaloni addosso.

(Romanzo inserito in una serie di 2033) (“Le radici del cielo”) Dimitri Glukowski…mi ha chiesto di fare un romanzo della serie mi è sembrata una sfida e allora ho accettato.

Sto scrivendo un libro, sono scettico sulla tecnicità del governo tecnico, odio chi ha chiamato sfigati i disoccupati. Non mi piace quello che viene passato come il nuovo che avanza. Sono i numeri 2 3 e 4 che sgobbano nelle aziende e non i manager a mandare avanti il Paese. E se finalmente prendessero il potere? Siamo nel governo degli idioti, che sono diventati la casta dominante del pianeta. In questo libro ci sono anche gli strumenti per attuare questa rivoluzione crowdsourcing (ognuno metteva in rete le sue idee). E poi il Recorded Future, futuro registrato. Idea di fondo prevedere il futuro sulla base dei dati che si hanno a disposizione. (La nostra società è diventata assolutamente prevedibile).

Esce all’inizio del 2013, il suo nuovo romanzo sull’empowerment dei cinquantenni contro il governo del politically correct e la politica tradizionale. Sono i numeri 2 3 e 4 che sgobbano nelle aziende e non i manager a mandare avanti il Paese. E se finalmente prendessero il potere? Ha provocato l’autore

Massimo ci sono cose che il romanzo riesce a fare che i media non riescono? Da qualche anno si afferma che il noir è anticipatore della realtà, perché molti autori hanno scelto di prendere spunto dalla realtà anziché dalla fantasia. Applicando il metodo investigativo, si fa quello che la stampa non fa più da un pezzo, raccontare le trasformazioni della criminalità. In questo deserto assoluto di progettualità. L’unica entità che ha progetto e senso del futuro è la criminalità organizzata. E il secondo aspetto importante in questo Paese si parla di criminalità organizzata solo dopo che scattano le manette. Non si racconta perché se no dovresti raccontare che ampi settori della classe dirigente è collusa. Oggi il grande loro problema è il riciclaggio: usano l’imprenditoria, la finanza e la politica e questi sono gli elementi strategici. E queste sono cose che in questo paese non si raccontano. Si raccontano solo i delitti individuali, familiari, che non coinvolgono tutta la società e che nulla hanno a che vedere con il Paese, che sta diventando preda della criminalità organizzata. E’ la prima volta nella storia che il sapere è diventato strategico per il crimine. Persino magistrati e forze dell’ordine in Italia scrivono romanzi noir, proprio perché ai giornali non li raccontano. Qui da noi è diventato un fenomeno, una necessità.
Sta lavorando ad una nuova opera…tutta al femminile
Costantini: io volevo parlare del mio Paese, e ho usato il giallo per farlo. e dentro il Paese c’è anche il concetto del male. In Tu sei il male, il protagonista che non sono io, si chiede perché gli italiani sono così: ha una posizione rispetto a questo, e che minoritaria, la posizione ideologica del commissario, cioè del mio protagonista, che ripeto non sono io, è che gli italiani nel nostro piccolo sono sempre dei ladri e dei traditori. Forse è una posizione offensiva, ma gli italiani hanno visto dai loro capi che tradire è più fruttifero che non farlo. Tu sei il male, il prossimo Le radici del male.

Domenico Pecile, rientrato da poco da Cuba, dove era stato trattenuto dalla polizia, e dove era stato inviato dal giornale per intervistare River…, uno dei principali sospettati dell’omicidio dei coniugi Burgato, assassinati lo scorso agosto nella loro Villa di Lignano Sabbiadoro. All’interno del festival letterario dedicato al giallo e al noir Pecile ha portato il giallo vero.
Intervistato dal docente e scrittore Juan Octavio Prenz, è stato la sorpresa nella scaletta degli interventi programmati ne pomeriggio di Grado Giallo.