denis godeas Ha vestito 15 maglie. Ha girato l’Italia da nord a sud in lungo e in largo però Denis Godeas è ancora oggi una delle poche vere bandiere del nostro calcio. Cresciuto calcisticamente nella Triestina l’ariete di Medea con la squadra giuliana ha giocato in serie B, C e D e proprio da Trieste ha spiccato il volo verso la serie A, l’unico torneo dove non è riuscito ad essere assoluto protagonista. Con quella maglia ha giocato oltre 250 partite e segnato ben 69 gol, uno score destinato a crescere visto che Godeas a quasi 39 anni suonati veste ancora la casacca della squadra alabardata che, a due anni dal fallimento, sta provando a tornare tra i professionisti grazie anche alle giocate del suo capitano ed uomo simbolo che non ha perso certo il vizio del gol.
SECONDA PELLE Dopo un inizio complicato nelle ultime tre giornate del campionato di serie D girone C Godeas ha segnato tre gol. Due di questi sigilli sono arrivati proprio domenica scorsa nel 3-1 esterno sul campo della Vittorio Falmec SM Colle, sfida valida per la 13a giornata. Una doppietta d’autore che ha regalato ai giuliani la quinta vittoria stagionale, la terza negli ultimi cinque turni per la formazione allenata dall’ex centrocampista di Udinese e Fiorentina Fabio Rossitto (che ha preso il posto lo scorso ottobre di Costantini) che ora è ad appena due punti dai playoff e a cinque lunghezze dal terzo posto: “Dopo un avvio col freno a mano tirato lo scenario sta volgendo finalmente al sereno– racconta Godeas, che nonostante i 39 anni non ha saltato nemmeno un minuto finora – sappiamo che ci sono due/tre squadre più attrezzate di noi però dall’avvento di Rossitto sulla panchina, ce la stiamo giocando con tutte ed abbiamo perso solo 10 giorni fa contro la capolista Marano. Il nostro obiettivo è quello di arrivare ai playoff e provare a giocarci delle chance promozione negli spareggi”.
Il prossimo impegno per la squadra di Rossitto (che è stato compagno di squadra di Godeas nell’Udinese nel ’94-95, quando Denis non aveva ancora 20 anni e militava nella Primavera dei friulani, ndr) è contro il Pordenone, forse la formazione meglio attrezzata del torneo: “Sarà un match duro perché loro hanno perso solo una partita ed hanno subito solo 4 reti ma ce la possiamo giocare perché non siamo una pessima squadra ed ora abbiamo preso confidenza dei nostri mezzi. Vogliamo dimostrare che fra noi e loro non ci sono 16 punti di margine”. Godeas, che è reduce da un campionato di Seconda Divisione vinto con il Venezia dove ha realizzato ben 19 gol, finora ha realizzato solamente 5 centri ma questo bottino non sembra preoccuparlo eccessivamente: “Se dopo oltre 20 anni di calcio e 600 gare tra i professionisti mi preoccupassi dei traguardi individuali sarebbe grave. Sin dal primo giorno mi sono messo a disposizione dell’allenatore e dei compagni provando a rendermi utile per la squadra. Nella prima parte di stagione: sia io che i miei compagni abbiamo pagato la mancanza di una preparazione seria. Da qualche settimana a questa parte però siamo tutti molto più pimpanti e penso che se continueremo a lavorare su questa strada possiamo regalare tante soddisfazioni ai nostri tifosi e alla città di Trieste, che non merita di restare nei dilettanti”.

ZERO RIMPIANTI E UN PATENTINO GIA’ IN TASCA 173 gol segnati tra serie B e Lega Pro appena quattro realizzati, in 32 presenze, in serie A. Questo è il dato più anomalo e difficile da concepire guardando il palmares di Godeas che, in massima serie, non è riuscito a lasciare un segno tangibile. Un piccolo neo che però non tormenta, il centravanti dagli occhi di ghiaccio: “Mi ha penalizzato un po’ la testa e una maturazione ‘a scoppio ritardato’. Quando sono approdato in serie A a Como dopo l’anno e mezzo a Messina avevo già 26 anni ma non ero affatto pronto mentalmente per calarmi in una realtà così competitiva. Qualche stagione dopo, precisamente nel 2008 quando segnai 28 reti in B col Mantova, sarei stato pronto per dire la mia in massima serie ma nessuno se la sentì di puntare su di me. Peccato, però questo dettaglio non mi fa essere infelice della mia carriera. Ho segnato quasi 200 gol tra i professionisti, ho vestito maglie e giocato in piazze importanti ed appassionate e sono riuscito anche a realizzare una rete nelle Coppe Europee. Non posso proprio lamentarmi”.

Se l’obiettivo a breve termine è quello di riprovare a portare la Triestina almeno nella ex serie C, il futuro di Godeas sarà quasi certamente su una panchina nel ruolo di allenatore: “Da tre anni ho in tasca il patentino di seconda categoria e non nego che mi piacerebbe fare un’esperienza con i ragazzini per vedere come me la cavo in questa nuova veste. Confesso però di non aver ancora pensato seriamente di smettere. Mi diverto ancora tanto in campo. L’allenamento e gli acciacchi non mi pesano troppo. Voglio giocare ancora un po’ a calcio ed ora come ora sono contento di farlo nella squadra dove sono nati e vissuti i miei genitori e nella squadra che più di tutte amo e sento mia”.

(Stefano Dolci - eurosport.yahoo.com)
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