La marcia dei mille si ferma davanti al maxicancello che segna l’accesso all’area dei primi magazzini sprangato con lucchetti e catene. L’”esproprio cittadino” deve consumarsi al “campo base”, il parcheggio alla radice del Molo Quarto. «Ma questa non è una sconfitta, è una vittoria », urla il sindaco Roberto Cosolini che sa che in ogni epica il riscatto scaturisce da battute d’arresto elevate a simboli. «È una vittoria perché chi si oppone allo sviluppo di Trieste è legittimamente preoccupato e lo dimostra anche in questo modo». Fatto sta che la frattura che ormai spacca la maggioranza da una minoranza della città non si è mai palesata in modo così scandaloso e preoccupante. «Fino a ieri sera gli accordi prevedevano l’apertura temporanea del varco - dice il sindaco - ecco la risposta: quattro giri di catena». Municipio e Autorità portuale sono arrivati così ieri al più duro degli scontri frontali e nella battaglia sempre più accesa si sono già pericolosamente inseriti piromani e hacker. Già ieri mattina Marina Monassi, presidente dell’Authority ha risposto per le rime: «Fabio Rizzi, responsabile per la sicurezza dello scalo ha più volte tentato di contattare Miryam Taucer, capo di gabinetto delComune per trasmettere l’autorizzazione all’ingresso nelle aree del Porto Vecchio; l’autorizzazione era in essere per tutto l’arco della giornata odierna; da questa notte il sito facebook dell’Autorità portuale di Trieste è stato oscurato a seguito di ripetuti tentativi da parte di hacker di prendere possesso delle autorizzazione necessarie alla sua gestione; questo tentativo di violazione informatica e l’incendio dell’altra mattina al magazzino 1-A si collocano in un contesto in cui vengono attributi all’Autorità portuale atti e fatti non corrispondenti alla realtà». «Sembra che l’Autorità Portuale non abbia i numeri di telefono, fax o gli indirizzi mail per comunicare un’eventuale autorizzazione, visto che nulla è pervenuto al Comune- la controreplica di Cosolini - lo stesso Sindaco, tra l’altro componente del Comitato Portuale, era reperibile come tutti i suoi collaboratori piuttosto facilmente. Vero è invece che dopo la disponibilità datami per la parte di sua competenza dal concessionario, ci sono stati contatti tra Gabinetto del Sindaco e Dogana prima e Autorità Portuale poi e da quest’ultima sono state rappresentate difficoltà per l’accesso attraverso il varco dal Molo IV. I contatti comunque non hanno avuto un esito definitivo, tanto che il cancello questa mattina era chiuso. Ma poco male: potrà essere aperto la prossima volta. Anch’io mi interrogo su ragioni e autori di episodi inquietanti e auspico che si accertino le responsabilità». In Porto Vecchio Cosolini attacca spalleggiato dalla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e dai deputati Roberto Menia (Fli), Debora Serracchiani, Tamara Blazina e Ettore Rosato (Pd) e Roberto Antonione (Liberali) davanti a mille persone secondo la Digos (neanche mille per l’Authority, 1200 per il Comune, 3000 per l’Ansa): politici e imprenditori, ma anche semplici cittadini, famiglie, bambini, ciclisti. «Nella trattativa per ottenere l’apertura del varco il concessionario ha dato la propria disponibilità, poi ci sono stati i contatti con l’Autorità portuale e la Dogana. Ci si è messo di mezzo anche un incendio per rappresentare meglio il fosco scenario in cui ci muoviamo. É ora invece di aprire tutto per far entrare aria fresca. Fino a ieri sera infatti gli accordi prevedano l’apertura del varco almeno per alcuni minuti e invece ci troviamo di fronte a un cancello chiuso con quattro giri di catena ». «Assalto fallito» esulta l’Associazione libera informazione che edita il periodico La voce di Trieste sostenendo che «gli organizzatori appoggiano un progetto politico di urbanizzazione speculativa dell’area e non il rilancio del lavoro marittimo, commerciale e industriale di Porto Franco patrocinato dall’Autorità portuale di Marina Monassi, dagli operatori portuali, dai movimenti Trieste libera e 5stelle, dalla LegaNorde daaltri settori politici e economici» e rileva che «una contromanifestazione improvvisata dal Movimento Trieste libera con 5 stelle e altri ha raccolto facilmente oltre 300 partecipanti, in maggioranza giovani».
Silvio Maranzana (da Il Piccolo)