david porcelijn 1-foto TEATRO LIRICO “GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE”
Venerdì 13 febbraio 2015 ore 20.30 turno A
Sabato 14 febbraio 2015 ore 18 turno B

AFFIDATO AL M° DAVID PORCELIJN
Il concerto sinfonico su musiche di Fauré, Saint-Saens, Servais, Debussy e Ravel
Solisti WEN-SINN YANG ( violoncello) e SOFIA KOBERIDZE ( mezzosoprano)

Quinto appuntamento con la Stagione Sinfonica della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con un programma tutto francese che vedrà impegnati l’Orchestra e il Coro femminile del Teatro Verdi preparato dal M° Paolo Vero, sotto la direzione del M° olandese David Porcelijn chiamato al posto del direttore ungherese Moshe Atzmon che ha rinunciato all’impegno per indisposizione.
Primo brano in programma è la Pavane per orchestra e coro op.50 di Gabriel Fauré, una delle più raffinate melodie francesi. Le sue evocazioni malinconiche anticipano e caratterizzano le atmosfere flou care all’Impressionismo che nelle arti figurative e musicali hanno trovato nei primi decenni del Novecento le massime espressioni, caratterizzando la storia dell’arte del XX Secolo .

Segue il Concerto n. 1 in la min. per violoncello e orchestra op. 33 di Camillle Saint- Saëns composto nel 1872 e dedicato al violoncellista August Tolbecque che lo eseguì per la prima volta con l’Orchestra del Conservatorio di Parigi il 19 gennaio 1873. Il brano è una creazione di Saint- Saëns ancora giovane e nel pieno del successo. E’ composto da tre movimenti che si succedono senza soluzione di continuità. E come mostra il primo movimento, con il suo carattere appassionato, è uno dei più riusciti tentativi del compositore nella sperimentazione della forma tradizionale del concerto sul cui impianto classico, viene sapientemente innestato il più puro stile francese fatto di proporzioni nette e di chiarezze melodiche, ma anche di eleganza di linee sempre percorsa da una sottile vena di disincanto.

Chiude la prima parte del concerto La Grande fantaisie sur Le Barbier de Séville per violoncello e orchestra op. 6 di Adrien - François Servais. Considerato “il Paganini del violoncello”, Servais ha saputo rivoluzionare e portare a nuovi traguardi la tecnica esecutiva (come Paganini per il violino e nella stessa epoca Liszt per il pianoforte). Aveva la capacità di dare dignità a melodie di per sé semplici attraverso geniali variazioni. Nella sua 35ennale carriera Servais si è esibito in più di 10.000 concerti e ha suonato di fronte ad una moltitudine di teste coronate. Il violoncellista-compositore ha tra l’ altro diffuso le melodie delle più celebri arie d’opera eseguendole nei numerosi saloni e sale di concerti. Nell’ “Andante cantabile” della sua Grande fantaisie sui motivi dell’opera de “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, che viene eseguita in questo concerto, si può riconoscere la cavatina del conte Almaviva “Ecco, ridente in cielo” del 1° atto. In essa il violoncello solista riprende la parte del tenore.

Solista al violoncello per i due brani in programma, Wenn-Sinn Yang è una delle personalità artistiche più apprezzate nel mondo del violoncello per la sua intensa attività sia in campo solistico che cameristico. Nato a Berna da genitori taiwanesi, ha studiato a Zurigo e poi con Wolfgang Boettcher a Berlino. Oltre e assieme al suo impegno come Primo Violoncello Solista alla Bayerischen Rundfunk Orchester di Monaco, dal 2005 Yang è Professore alla Musikhochschule di Monaco.

Sarà poi eseguita per la prima volta a Trieste, con la partecipazione del Coro femminile del Teatro e con la partecipazione del mezzosoprano Sofia Koberidze, La damoiselle élue poema lirico per mezzosoprano coro femminile e orchestra di Claude Debussy. Georgiana, nata a Tbilisi, Sofia Koberidze ha partecipato e ha vinto diversi concorsi tra cui il Concorso Internazionale “Simone Alaimo”, è stata finalista del Concorso Voci Liriche 2013-O.M.E.G.A.. Ha vinto il Primo Premio del concorso “Belcanto Vocal Competition” in Austria. E’ stata finalista del Concorso Internazionale di Canto “Neue Stimmen” in Germania. In Italia ha già cantato al Teatro Carlo Felice di Genova e al Bellini – Verdi – Wagner Festival del Teatro Antico di Taormina. Ha debuttato nel ruolo di Lola in Cavalleria Rusticana al Rudolfinum di Praga, invitata dal “Umbria Music Festival” e dal settembre 2014 fa parte dell’LTL Opera Studio, con cui interpreta il ruolo di Rosina in vari teatri italiani.

Il tema della Blessed damozel fu prediletto dal pittore e poeta preraffaellita Dante Gabriel Rossetti che dapprima, nel 1847, lo illustrò in un poemetto, poi ne ricavò un quadro intriso di un’aura di maestosa e funeraria tristezza ed è giocato sui neri, i bruni, i terra di Siena in contrasto con il bianco accecante della luce che colpisce la “fanciulla eletta”. Tra il 1887 e il 1888 Claude Debussy mise in musica la poesia del poeta inglese Rossetti nella traduzione francese di Gabriel Sarrazin, dando voce e sonorità a quella visione sospesa tra ieraticità religiosa e nascosto, languido erotismo e trasformando in suono l’atmosfera sia della poesia che del dipinto. E’ il primo grande esito della particolarissima sinestesia tra suono-colore-parola che da quel momento fu presente in quasi tutte le produzioni vocali del musicista francese. La composizione, che possiede già l’originalità stilistica dei capolavori della maturità di Claude Debussy fu scritta per la commissione del Prix de Rome e fu poi ritoccata nell’orchestrazione dall’autore nel 1902, mettendo a frutto le conquiste timbriche della contemporanea, straordinaria strumentazione del Pelléas e dell’ influenza che su di lui ebbe l’aver assistito in quegli anni a al Parsifal di Wagner.

La serata si chiude con La Valse di Maurice Ravel, famosissima opera sinfonica dal ritmo affascinante in cui il compositore esalta il valzer “alla Strauss” concependo una specie di apoteosi del valzer viennese. Destinata originariamente a diventare un poema coreografico, l’opera era stata richiesta da Diaghilev che poi vi rinunciò. Terminata nel 1920 La Valse conobbe una prima esecuzione in concerto ai Concerts Lamoureux di Parigi il 20 dicembre dello stesso anno. In seguito fu Ida Rubinstein a metterla in scena all’Opéra di Parigi il 20 novembre 1928 con grandissimo successo.
“ Nembi turbinosi lasciano intravvedere a sprazzi coppie di danzatori. A poco a poco i nembi si diradano: si distingue una sala immensa popolata da un folla vorticosa: la scena si fa sempre più luminosa. Al fortissimo, il bagliore dei candelieri giunge al massimo splendore”. Questa la didascalia che Ravel premette alla partitura di La Valse. Nella trasfigurazione raveliana, il valzer, simbolo di superficiale joie de vivre, acquista una sfumatura tragica il cui senso di fatalità è sottolineato dall’ossessionante ripetizione della sua formula metrica.

Debutto sul podio triestino per il Maestro David Porcelijn, uno dei più importanti direttori olandesi della sua generazione. Nel suo curriculum si segnalano infatti collaborazioni prestigiose in Olanda, Paesi Bassi, Danimarca, Germania e Polonia, Svizzera, Inghilterra, Australia (Sidney) e Messico. Numerose le incisioni discografiche per l’etichetta tedesca CPO, l’etichetta ABC Classics, Emergo e Danacord. Per l’etichetta CPO in particolare, ha registrato le Sinfonie di Christian Sinding con l’Orchestra NDR Radiophilharmonie e le opere complete di vari compositori olandesi tra i quali Jan van Gilse, Julius Röntgen, Henk Badings , Hendrik Andriessen,oltre a quelle della compositrice serba Isadora Zebeljan e del compositore slovacco Łudovit Rajter.

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concerto, Teatro Verdi