carapace di fabiola faidiga 1
giovedì 13 novembre 2014, ore 18.30
DoubleRoom arti visive, via Canova 9, Trieste

caraPACE
installazione scultorea con performance circense e sonora
un progetto di Fabiola Faidiga
in collaborazione con
Madia Cotimbo, installazione scultorea
Elisa Giorgi, performer contorsionista
Francesco Costa, sound designer
a cura di Maria Campitelli

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Giovedì 13 novembre alle ore 18.30, DoubleRoom arti visive di via Canova 9, in occasione del finissage della mostra “PARLARI linguaggio da circo”, rassegna dedicata alle possibili relazioni fra arti visive, performance e arte circense, si terrà la performance “caraPACE” di Fabiola Faidiga, parte integrante del progetto “Rosso Sottile” dedicato ai caduti della prima guerra mondiale proprio nel centenario della Grande Guerra, passeggiata autunnale sul monte Ermada alla ricerca di tutto il sangue sparso nella prima e seconda guerra mondiale con l’ultima esplosione del rosso sommaco prima dell’inverno.
L’azione, presentata da Maria Campitelli, presidente del Gruppo78, prevede, in un allestimento minimal e rigoroso, le evoluzioni di una contorsionista in tuta rossa intorno alla cerea scultura a grandezza naturale della più grande testuggine al mondo. In dialogo con ques’ultima, realizzata in polistirolo espanso dalla scenografa Madia Cotimbo, si esibirà la performer circense Elisa Giorgi con le sonorizzazioni di Francesco Costa in un’atmosfera sospesa e ieratica.

È noto che le tartarughe che si rovesciano e non hanno appigli o aiuti, difficilmente riescono da sole a ristabilire la naturale posizione e in molti casi sono destinate a morire.
La contorsione delle trame politiche ed economiche che provocano guerre e ritorsioni sociali non riesce a trovare altra soluzione se non la violenza e la sopraffazione e così, come “la tartaruga abbandonata al suo destino”, tutta una collettività può soffrirne, essere privata della pace e rassegnata all’ingiustizia e ai violenti conflitti.
L’atleta-contorsionista, nella simbologia della performance, sembra accorgersi solo di se stessa e nell’indifferenza più profonda utilizza la “particolare installazione scultorea dal carapace rovesciato” solo come attrezzo ginnico; il riscaldamento muscolare è necessario al fine di poter riprendere i suoi “contorti” esercizi e provarne piacere.
La finzione artistica, nel finale dell’esibizione, diviene però rito propiziatorio; l’egoica e arrogante performer accede alla consapevolezza, sembra riconoscere il “bisogno d’aiuto della tartaruga” e fermarne lo scempio.
Forse l’arte può ancora dare forma alla speranza.
Fabiola Faidiga

L’evento si inserisce nell’ambito della mostra “PARLARI linguaggio da circo”, un’ampia rassegna dedicata alle possibili relazioni fra arti visive, performance e arte circense curata da Massimo Premuda in collaborazione con il Gruppo78 in cui sono presentate le ricerche di Tomaž Crnej, Fabiola Faidiga, Gruppo78 ed Elettra Metallinò. Negli ultimi anni infatti il circo contemporaneo si sta orientando sempre di più verso forme di intrattenimento senza animali selvatici e sta conquistando un nuovo consenso grazie alla maestria degli artisti, alla particolarità dei numeri e all’attenzione alle coreografie, ma anche ai costumi e alle colonne sonore che vengono realizzati appositamente per questi spettacoli dal vivo. In scena solo attori, atleti e ballerini che scelgono la vita itinerante del circo e che favoriscono così il rinnovamento dell’arte circense tradizionale.

http://doubleroomtrieste.wordpress.com/2014/11/11/performance-carapace-di-fabiola-faidiga/

DoubleRoom arti visive
via Canova 9, 34129 Trieste
lunedì » giovedì 17-19
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