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Non è certo usuale recensire due volte il medesimo spettacolo ma il debutto di ieri sera della seconda Compagnia de “L’OCCASIONE FA IL LADRO” di Gioacchino Rossini, al Verdi di Trieste, ne vale veramente la pena. Per la critica completa si rimanda il lettore aL’OCCASIONE FA IL LADRO» al Verdi di Trieste: un «gioiellino» da vedere e rivederedd. 12/2/2014.
In questa, parzialmente nuova compagnia, hanno debuttato: Gianluca Sorrentino nel ruolo di “Don Eusebio”; Rita Cammarano in quello di “Berenice”; Matteo Mezzaro è stato il “Conte Alberto” ed Andrea Porta ha interpretato “Martino”.
A teatro mai nulla si ripete, ogni replica è, in sè, unica. Possono cambiare alcuni protagonisti. Il Maestro concertatore e direttore d’orchestra può affrontare la partitura con una grinta diversa dalla previa serata e lo stesso ascoltatore, avendo un posto diverso da quello avuto in precedenza, può apprezzare maggiormente la voce di alcuni strumenti.

Exif JPEG PICTURE Roberta Torzullo ha colloquiato in modo eccellente con il suo fortepiano; tocco sapiente, delicato ed appassionato ad un tempo, magistralmente guidata dal Maestro Josè Miguel Perez-Sierra che, in questa edizione, ha diretto l’Orchestra con ancora maggiore “grinta” incisiva traendo, soprattutto dai violini e dai celli un corposo ed armonico crescendo espressivo. Domenico Balzani è stato un “Don Parmenione” dove la bellezza timbrica, coloristica ed espressiva della sua calda voce questa volta si è accompagnata ad un’irresistibile verve comica e ad una brillante attorialità dove non è mancata nemmeno l’autoironia. Rita Cammarano ha tratteggiato “Berenice” con grande agilità e coloritura, “sfoderando” un ottimo e completo registro vocale, con qualche appena accennata intonazione volutamente “drammatica” (ma, a volte, un po’ non pertinente al momento interpretativo) a cui si è unita una notevole e brillante eloquenza attoriale. Gianluca Sorrentino ha interpretato “Don Eusebio” con grande presenza scenica e padronanza vocale: voce corposa, armonica nei colori, delicata ed ironica in alcune tessiture. Matteo Mezzaro è stato un elegante, ben caratterizzato e vocalmente dotato “Conte Alberto” ed Andrea Porta si è ironicamente e piacevolmente evidenziato nel ruolo di “Martino”. Antonella Colaianni, spiritosa ed intrigante “Ernestina”, dotata di gradevolissima agilità vocale, mimica e verve comica, ha reso il suo personaggio con ancora maggiore padronanza rispetto alla prima, dialogando in perfetta armonia con la Cammarano.
Calorosissimi, ripetuti applausi a scena aperta ed al finale hanno decretato un ottimo successo anche di questa seconda Compagnia.
Si replica sino al 18 febbraio.

MARIA LUISA RUNTI
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spettacoli, teatro Verdi, recensione, Maria Luisa Runti