slot-machine TRIESTE 2 FEBBRAIO 2014 - Giro di chiave per i locali con le slot machines in regione. Niente più slot machine a meno di 500 metri da scuole, chiese, impianti sportivi, strutture residenziali, luoghi di aggregazione giovanile. E la possibilità di una riduzione dell’Irap per i negozi “no slot”. Ci pensa il Consiglio regionale ad educare i cittadini verso una responsabilizzazione nel gioco d’azzardo. La dipendenza da slot è ormai una vera e propria piaga sociale, e riduce ogni giorno molto famiglie sul lastrico. Le possibilità di manovra, comunque, sono ridotte, perché la competenza è dello Stato e mettere in legge una parola fuori posto significherebbe farsi bocciare la norma dal governo. Ma c’è di più: oltre a prevenire, il governo regionale vorrebbe anche curare la forma patologica del gioco, anche se non è ben chiaro come potrebbe farlo. Dall’altra parte, lo Stato, che con gli introiti da re Mida delle macchinette mangiasoldi malvolentieri rinuncerebbe alle stesse.
Con 37 sì, all’unanimità dei presenti su 49 eletti, il Consiglio approva il documento proposto da Silvana Cremaschi (Pd) e altri colleghi democratici e della civica Cittadini. Per chi non rispetterà la legge sono previste sanzioni, fino a 15 mila euro per il mancato rispetto della distanza dei 500 metri, ma anche, in caso di reiterazione, la sospensione dell’attività da 10 a 60 giorni. L’accertamento delle violazione e l’applicazione delle sanzioni spetta ai Comuni e i proventi saranno destinati alla prevenzione e cura delle patologie da gioco d’azzardo.
Ai commercianti che non monteranno slot nei propri negozi, invece, la giunta regionale potrà prevedere riduzioni dell’Irap, ancora da stabilire.
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