treno superveloce La Regione si attivi per mettere fine all’”accanimento terapeutico” sul progetto della linea Tav Mestre-Trieste. E’ la richiesta di Wwf e Legambiente, espressa oggi dai responsabili regionali trasporti delle due associazioni, Dario Predonzan (Wwf) e Andrea Wehrenfennig (Legambiente). “Si tratta - hanno ricordato i due - di una telenovela cominciata oltre un decennio fa, con la presentazione nella primavera 2003 di un primo progetto per la tratta Ronchi dei Legionari-Trieste, poi sonoramente bocciato dagli organi tecnici dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali e infine ritirato nel 2005 dalla giunta regionale di Riccardo Illy, che l’aveva finanziato e sostenuto”.
“Va stigmatizzato - hanno precisato i rappresentanti di Wwf e Legambiente - il fatto che RFI persista nel portare avanti, e per di piu’ in difformita’ dalle norme vigenti, la procedura ‘Via’ su un progetto fuori della realta’, sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico. La spesa di 7,8 miliardi di euro, Iva compresa, per un’opera che richiederebbe almeno 30 anni di lavori e che devasterebbe la bassa pianura friulana ed il Carso - sostengono - rappresenta un’evidente follia, di cui pero’ a RFI nessuno sembra accorgersi. A maggior ragione nel momento in cui il commissario straordinario per la Mestre-Trieste ed i Comuni hanno ormai condiviso un’ipotesi radicalmente diversa, basata sull’ammodernamento e l’eliminazione dei colli di bottiglia nella linea esistente”.
(AGI)
TAV, Mestre, treno, ambiente