porto vecchio scorcio A cinque giorni dalla presa in esame, da parte del Tribunale amministrativo regionale, del ricorso intentato dalla cordata di costruttori e banche di nome Portocittà contro l’Autorità portuale - ricorso che punta all’annullamento della maxi-concessione, ottenuta da tale cordata ancora sotto la presidenza Boniciolli, motivandolo principalmente con la mancata liberazione dell’area dal regime extraterritoriale di Punto franco - Trieste torna a interrogarsi domani sul destino di Porto Vecchio.
È intitolata infatti “Porto Vecchio : senza futuro? Un patrimonio di Trieste, della regione e dell’Europa abbandonato. Prospettive di investimento e impegni degli enti pubblici” la tavola rotonda che si svolgerà per l’appunto domani pomeriggio, a partire dalle 18, al Teatro Verdi.
Al dibattito - organizzato dal quotidiano Il Piccolo in collaborazione con NordestEuropa editore nell’ambito del ciclo di incontri su “Dialoghi sulla crisi e sullo sviluppo”, e che sarà moderato dal direttore del quotidiano stesso, Paolo Possamai - interverranno la neogovernatrice della Regione Debora Serracchiani, il sindaco Roberto Cosolini, l’onorevole Sandra Savino, coordinatrice provinciale del Pdl, il presidente di Unioncamere del Friuli Venezia Giulia Giovanni Da Pozzo nonché Pierluigi Maneschi, il presidente di Italia Marittima (Gruppo Evergreen).
Le relazioni introduttive sono affidate all’architetto Goncalo Byrne di Lisbona e al giurista triestino Paolo Conetti, rettore vicario dell’Università dell’Insubria di Como e Varese, professore ordinario di Diritto internazionale e Diritto delle comunità europee alla facoltà di Giurisprudenza della stessa Università, della quale è stato Preside dal 1998 al 2002.
La tavola rotonda, come si diceva, vuole essere un ulteriore contributo alla riflessione sul fatto che in Porto Vecchio tutti i progetti di riutilizzo si sono o sono stati bloccati sul nascere. L’area non ha i fondali, né gli spazi, né i magazzini, né i collegamenti viari e ferroviari per poter continuare a svolgere (e più che altro rilanciare) un ruolo commerciale, legato alla portualità “pura”, ma - come è noto - resta comunque vincolata al regime di Punto franco. Proprio per mercoledì 10 luglio, a tale proposito, è fissata dinanzi al Tar la causa di Portocittà. Il 23 luglio invece scadranno i termini per la nuova raccolta di eventuali manifestazioni d’interesse verso l’area, riaperta dall’attuale presidente dell’Authority Marina Monassi prediligendo la filosofia dello “spezzatino” e non più della concessione unica da affiancare ai cinque magazzini, all’ingresso Sud dell’antico scalo, già in concessione alla Greensisam dello stesso Maneschi.

(da Il Piccolo)
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