Exif JPEG PICTUREMaria Luisa Runti, Pubblicista - Regista, già Responsabile Politiche RTD, intervista nel 2006 il grande artista triestino Bruno Chersicla, recentemente scomparso. E’ chiaro da subito che la sua non è una semplice intervista, ma un dialogo aperto e affettuoso tra due amici che si conoscono e si stimano profondamente. Ecco il testo integrale:

BRUNO CHERSICLA con i suoi “Ritratti della mente” alla Galleria Colussa di Udine, sino al 19 giugno. Dopo due anni di telefonate e contatti epistolari, non potevo assolutamente mancare, avendolo a due passi, all’inaugurazione della mostra con le sue ultime creature. Mi ero già persa l’evento di Villa Sartirana a Giussano (MI): impensabile dunque. Questi suoi splendidi, apparentemente semplici, ritratti-scultura in legno Okoumé policromo, da un “io” compatto - a volte quasi indecifrabile ed enigmatico - si aprono e si scompongono, lasciando urlare alla mente pensieri, sogni, desideri, paure e fors’anche gioie represse o nascoste. Sboccia come un fiore il ritratto, si aprono i tasselli del legno sapientemente e razionalmente incastrati tra di loro, ed ognuno di noi può a sua volta, creare il suo liberatorio ritratto. Si sciolgono i labirinti della mente, parole mai dette o confessate esplodono nell’aria e fuggono nel vento. Poi la mente si ricompone in attesa di una mano gentile o curiosa che ancora la renda viva. Prima di intervistare l’Artista e l’Amico voglio ricordare anche i suoi “Dialoghi disegnati con 70 Artisti contemporanei”: Il Collezionista. Fu proprio in occasione del completamento di questo prezioso volume che ci conoscemmo. Lo misi in contatto con Morricone: è uno dei ritratti immaginari più particolari e pregni di significato della collezione. Alcuni dei nostri maggiori Artisti o si sono raccontati attraverso uno scritto o uno schizzo o si sono realmente incontrati con Chersicla: piccoli dipinti che la sua sottile percezione psicologica ha poi reso vivi e palpitanti. Apri il volume e vieni accerchiato da Sassu, Fo, Borlotti, Missoni, Spacal, Dorfles, Dorazio, tanto per citarne alcuni. Sei travolto dai loro colori, note e pensieri: ruba, il tuo io, questo vortice di emozioni e di messaggi, e ti arricchisce. Chersicla, altro Grande triestino trapiantato altrove, ovvero a Milano (in Brianza, per l’esattezza) dal lontano 1966. Un Grande perché semplice, diretto, umano, vero. Uno scrutatore di menti e di anime, in cui forse anch’egli, a volte, si manifesta quasi inconsciamente. Un mitteleuropeo che si forma con la frequentazione di Artisti, personali predilezioni ed intuizioni fantastiche. Pittore, scultore, scenografo e jazzista. Personali a Chicago, Miami, Lubiana, Toronto, Atlanta, Losanna oltre a Udine, Bari, Milano, Treviso, Trieste, ecc. Ed è proprio a Trieste che, nel 2001, vince il Guiness dei primati per il dipinto più grande del mondo, realizzato nella Piazza dell’Unità d’Italia. Ciao poliedrico, magico Bruno! Lasciamo parlare le tue opere da sole, raccontami dei tuoi gatti, amore che si manifesta anche nel gigantesco rosso esemplare che troneggia in vetrina… “Un amore da sempre, come il tuo per Misha. Quello che vedi, ritagliato al laser, doveva fare bella mostra di sé, assieme al suo gemello. nella Piazza qui di fronte ma è sembrato pericoloso esporli all’aperto…” Troppo cara l’assicurazione onde proteggerne l’integrità? “No! Timore che la gente ci sbattesse contro facendosi male…!” Glissons! Dimmi dei tuoi, allora… “Quando trovai “Talco” era un cosino piccino tutto pelo, difficile intendere fosse un micio… poi crebbe e con “Silver” un norvegese dalla coda mozza dell’isola di Mann, furono una coppia che fino a pochi mesi fa fece integralmente parte della mia vita. Ora… passiamo ad altro!” ‘ So che questa sera farai una capatina nella tua città, amata, lasciata, ogni tanto ritrovata… “Ho ancora la casa di mia madre, un nido di memorie d’antan. Un tuffo, tempo permettendo, nelle acque del golfo, mi trasformerò in giardiniere e muratore. Mi rilassa sistemare la vecchia dimora. Devo anche lavorare. Disegnerò la copertina della monografia dell’Architetto Ottavio Albiati”. Parliamo di musica… ti tiro per le orecchie…!! “Beh un progettino mi frulla per la mente, lo sai… Appunto! Si può raccontare’? “Sarà una sorpresa, ma non proprio immediata. Riguarda il jazz. Manteniamo il segreto per ora, ti va?” D’accordo, mi riservo di esplodere quanto prima…!! Un abbraccio, e la sua chioma argentea e riccioluta si dissolve dietro il vetro della porta. L’ultima magia della serata.


Di seguito, riportiamo la dedica di Maria Luisa Runti dopo un giorno dalla sua scomparsa:

“Carissimo Bruno, Amico mio, oggi posso soltanto scriverti lassù… non avrò più risposte. La mia casa parla di Te con i Tuoi disegni (fra cui la “Casa dei gatti”), i tuoi schizzi, con la scultura a forma di pennino che hai voluto dedicarmi perchè un giornalista dovrebbe scrivere ancora con la penna…! Ricordo le nostre vivaci discussioni sull’Arte e sulla politica, sulla Tua Trieste tanto amata e mai scordata, alla gioia con cui ci tornavi rifugiandoti nella casetta della Tua Mamma. Un rifugio di pace, serenità e lavoro. Molti tuoi progetti sono nati là, fra centinaia di libri, fotografie ed i Tuoi amati strumenti musicali che ho avuto la gioia di ascoltarti suonare. Era un’isola felice nel mondo e pur al di fuori dal mondo. Sei stato un grande, vero UOMO (uno di quelli che Sascia afferma non esistere quasi più), un Artista geniale ed innovativo, sempre alla ricerca di trasmettere il bello di ciò che conta ed in parte esiste ancora. Ti sei battuto per l’Arte, le Persone e gli Animali. Con quanta malinconia ricordo il nostro comune amore per i gatti, anche i tuoi ed il mio dell’epoca se ne sono andati. Lasci un vuoto enorme come Uomo e come Artista, ma la tua eredità è ricchissima e preziosa. Una boccata d’ossigeno per i nostri cuori sofferenti ed allo stremo. Ora sei nelle Terre dell’Arcobaleno e ci sorridi, finalmente in pace. Ti abbraccio con l’affetto di sempre, Maria Luisa”


Vediamo ora il “ritratto della mente” di Maria Luisa, alcune foto in esclusiva scattate nella sua casa di Trieste e ad una mostra. Inoltre il cs di una mostra fatta alla Lega Navale, di cui era entusiasta e due delle sue cartoline in relazione alla mostra stessa:

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