ferriera servolaSedici consiglieri regionali hanno vissuto quattro ore e mezza ieri pomeriggio dentro la Ferriera di Servola. Si è trattato della visita conoscitiva fatta dalle Commissioni quarta (Ambiente e energia) e seconda (Attività produttive) del Consiglio regionale, guidate dai presidenti Alessandro Colautti (Pdl) e Federico Razzini (Lega Nord). «Abbiamo assistito anche a una colata di ghisa e esaminato il sistema di controllo interno delle emissioni. - riferisce Colautti - al momento a un osservatore esterno tutto è apparso in regola, anche se non possiamo certamente sapere cosa succede ad esempio a mezzanotte». «L’azienda indubbiamente ha fatto dei passi avanti nell’ambito di sicurezza ed emissioni», ha affermato Razzini. Dapprima c’è stato l’incontro con la direzione e il responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Lucchini, Francesco Semino, poi un sopralluogo molto dettagliato nello stabilimento, infine l’incontro con la Rappresentanza sindacale unitaria e altri sindacalisti dei metalmeccanici che, secondo la stessa parte politica, ha avuto momenti di dialogo anche molto acceso. Il che è facilmente comprensibile vistoche i lavoratori rinfacciano alla Regione e alle amministrazioni locali di non aver presentato alcun progetto concreto per la riconversione dell’area dopo il 2015 presentato come una datanonpiù valicabile. «I lavoratori vogliono logicamente salvaguardare il proprio posto di lavoro - ha commentato ancora Colautti - ma c’è una questione ambientale di cui nonsipuònontener conto, così come bisogna capire che il problema della Ferriera è un problema di Trieste intera che però non può essere risolto a Trieste ». Il prossimo step da parte delle due commissioni sarà la richiesta di sentire in audizione l’assessore a Programmazione, finanze e ambiente Sandra Savino che sta guidando il Tavolo sulla riconversione dell’area di Servola. «Bisogna arrivare al più presto a un Accordo di programma con amministrazioni locali, sindacati e associazioni di categoria - conclude Colautti -per poi presentarsi assieme a Roma con un progetto condiviso.» «E il governo - aggiunge Razzini - non potrà esimersi da fare uno stanziamento anche per Trieste così come già fatto per Taranto ». (s.m.)
(da Il Piccolo)