villaggio fanciullo«Sconcerto» da una parte e «approfondita valutazione» dall’altra. In sintesi, è lo stato d’animo ed è anche quanto chiede la Cgil per trovare una soluzione alla crisi in cui versa il Villaggio del fanciullo. La crisi, infatti, ha colpito anche questo ente di culto: la banche hanno chiuso i rubinetti, manca quindi la liquidità per riprendere le attività e pagare il personale, e la tipografia è stata costretta a mettere in cassa integrazione 16 dei 26 dipendenti. «Apprendiamo con sconcerto, a pochi giorni dall’incontro sindacale già previsto per il 17 settembre, della gravissima situazione del Villaggio del fanciullo, compresa la mancata corresponsione delle retribuzioni», scrive in una nota Virgilio Toso della segreteria provinciale della Cgil Funzione pubblica. «Negli ultimi due anni, aggiunge, le organizzazioni sindacali si sono impegnate in una faticosa trattativa sull’organizzazione del lavoro. E sui modesti obiettivi raggiunti, che consideriamo appena sufficienti, la Cgil non intende comunque fare passi indietro. Siamo invece disponibili a una discussione che affronti i problemi nella loro globalità, a partire dalla conoscenza di tutti i dati necessari a un’approfondita valutazione della situazione. Untanto ci aspettiamo proprio dall’incontro previsto lunedì 17 settembre in base al cui esito ci riserviamo di mettere in atto tutte le iniziative sindacali che riterremo opportune. Nel frattempo, conclude nel suo intervento Toso, riteniamo comunque necessario procedere a una prima interlocuzione con i capigruppo del Consigliocomunalecomeiniziativa preliminare a ulteriore incontro su un argomento sensibile e di interesse generale quale l’accoglienza e la formazione dei minori e il loro inserimento lavorativo ».
(da Il Piccolo)