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Teatro Contatto 35: La nuova stagione del CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG

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Dal 20 ottobre 2016 al 7 maggio 2017

Dal 20 ottobre 2016 fino al 7 maggio 2017, con un’anteprima già il 9 settembre, TEATRO CONTATTO 35 è la stagione teatrale che ridisegna, modella, suggerisce e investiga le coordinate artistiche della scena italiana e internazionale a Udine. E Udine, espressa in questa nuova stagione in gradi di longitudine/latitudine - N46° - E13° - diventa emblema di luoghi capaci di essere di riferimento per comunità allargate, trasversali, liquide, dove instaurare dinamiche nuove di coinvolgimento e partecipazione, fra pubblico, cittadini, artisti, realtà sociali e culturali, nell’esperienza, il confronto e la riflessione sulle molteplici dimensioni del nostro presente.

TEATRO CONTATTO 35 è un progetto espressione della direzione artistica del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG (Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi, Luisa Schiratti), che si realizza con il sostegno di MiBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine, la partecipazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, la collaborazione di ERPaC (per ContattoResidenze, a Villa Manin).

Rinnovano la loro sponsorizzazione alla stagione del CSS, Amga Energia & Servizi, società del Gruppo Hera Comm - che con questa partnership “intende ribadire il senso del proprio radicamento territoriale, orientato da sempre alla tutela e alla promozione delle eccellenze culturali espresse dalle proprie comunità di riferimento” - e Banca di Udine, un Istituto che “coerentemente con i principi ispiratori del Credito Cooperativo, traduce il suo forte legame con la città in un’attenzione particolare alla promozione non solo dello sviluppo economico, ma anche sociale e culturale”.

LE RELAZIONI e le interrelazioni umane nella società, a tutti i loro livelli, sono oggetto delle investigazioni dell’Arte, e il teatro, che è fatto sostanzialmente di “relazioni”, dà il suo contributo, le indaga e rappresenta, fra realtà e finzione, nei formati più contemporanei. Relazioni stabili, profonde, come quelle più di superficie e soggette a modifiche e trasformazioni. Relazioni per raggiungere scopi comuni e condivisi, o relazioni che animano conflitti, dove si cercano di affermare interessi e volontà dominanti. Relazioni con sé stessi, con le persone a cui siamo legati più profondamente, con i primi familiari, genitori, fratelli, figli e compagni di vita, relazioni fra semplici conoscenti, che si esprimo in una piazza, al bar, all’interno di associazioni di persone con passioni e progetti comuni. Relazioni virtuali e relazioni vissute, relazioni spirituali, di interesse, relazioni empatiche e solidali.

Questo filo rosso diventa nel corso della stagione una narrazione di 25 spettacoli sul PUBBLICO E PRIVATO NEL NUOVO MILLENNIO, dove il focus delle RELAZIONI si stratifica nei suoi molteplici sensi e dinamiche su più livelli, dal più intimo (rapporto 1:1), al livello delle relazioni private e personali (rapporto 1:10), sociali (1:1000), fino a quelle pubbliche e globali (1:100.000 e oltre).

LE RELAZIONI INTIME

RICCI/FORTE riesplorano a Udine il format delle loro Wunderkammer, in uno spazio onirico e site-specific in disuso, per trasformare l’Edoardo II di Marlowe e la sua storia triangolare di amore, gelosia e possesso in chiave “soap” (Wunderkammer Soap #4-Edoardo II, 15-19 novembre, Teatro Palamostre)

Il performer croato MATIJA FERLIN, fra i protagonisti delle Residenze di Dialoghi a Villa Manin a inizio anno, presenta ora in stagione, in una serata a doppio spettacolo (21 gennaio, Teatro Palamostre, due episodi del suo ciclo-trilogia “Sad Sam” (in croato “Adesso sono”): Sad Sam Lucky, performance sulla ricerca di un’identità privata e professionale, in un dialogo fisico e di affinità fra il corpo di Ferlin e i versi del poeta sloveno d’avanguardia Srečko Kosovel. Sad Sam Almost 6 è un lavoro sull’infanzia e la sua fine nell’età adulta, un episodio su quel magico immaginario capace di creare le cose nominandole.

CONSTANZA MACRAS presenta quest’anno in stagione non una sua nuova creazione internazionale, ma gli esiti di una nuova Residenza di ricerca artistica di venti giorni assieme a danzatori e attori italiani ed europei incontrati per la prima volta a Villa Manin e con cui la coreografa argentina lavorerà sul tema della memoria come “architetto” dei nostri corpi (Muoversi nell’architettura della memoria, 21 ottobre, Villa Manin, Spazio Residenze)

GABRIELE VACIS e Scimone/Sframeli sono fra i ritorni a Teatro Contatto dopo alcune stagioni di assenza. Il primo sarà presente con La parola padre (3 febbraio, Teatro S. Giorgio), uno spettacolo di donne, di diverse culture e nazionalità, a confronto nella loro relazione con la figura paterna. Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri: immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide.

Amore (11 marzo, Teatro S. Giorgio) è l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli per la COMPAGNIA SCIMONE SFRAMELI. Quattro figure si muovono fra le tombe in un tempo sospeso, forse nell’ultimo giorno di vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità, sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano, nello stile di Scimone, sempre ai margini dell’umanità, in non luoghi sospesi ed emblematici.

LE RELAZIONI PRIVATE

JOEL POMMERAT, drammaturgo francese fra i più acuti di questi anni, ha riscritto alcune fiabe classiche con sguardo poetico, disincantato e “politico”.

FABRIZIO ARCURI porta in scena (16-18/22-25 febbraio, Teatro S. Giorgio) i suoi Pinocchio (tutto al maschile) e Cenerentola (tutta al femminile) focalizzando nel suo gioco scenico le dinamiche relazionali tra figli e genitori e mostrandoci come il senso di colpa e la cattiveria spesso siano insiti nei rapporti di amore, la paura della morte ci renda incapaci di fare i conti con il nostro essere finito.

Dall’incontro fra tre artisti, un belga, una giapponese e un italiano – PHIERRE BERTET, RIE NAKAJIMA, RENATO RINALDI - nasce un nuovo percorso di ricerca alle Residenze a Villa Manin (Moving Air, 20 ottobre, Spazio Residenze). Resteremo in ascolto di un affascinante inventario di suoni emessi da oggetti, insoliti, d’uso comune, di recupero, al naturale, senza alcun intervento di manipolazione o amplificazione.

Il rapporto troppo esclusivo fra due fratelli in una provincia ai margini e impaurita più da se stessa che da reali minacce, viene scandagliato con sguardo beffardo e divertito dalla compagnia veneta EXVuOTO in Sister(s) (18 febbraio, Teatro Palamostre).

In tandem comico, ALE E FRANZ ci divertono con l’infallibile dinamica della loro relazione a due: due uomini insicuri, irrisolti, attanagliati da dubbi stralunati risolti con disincanto e una buona dose di cinismo. Tanti lati della stessa natura, la natura umana (Tanti Lati Latitanti, 8-9 dicembre, Teatro Palamostre).

Tre donne di oggi alle prese con i dubbi, i bisogni e desideri di cambiamento, le paure e le aspirazioni delle protagoniste di “Tre sorelle” di Cechov. E se elas fossem para Moscou è l’ultima, rivoluzionaria, creazione della regista brasiliana CHRISTIANE JATAHY (14 gennaio, Teatro Palamostre), che va definita come un film e al contempo uno spettacolo teatrale. Il film girato in teatro mentre la sua proiezione avviene in simultanea in un altro spazio. Non un esperimento, ma un vero racconto in cui le riprese sono parte integrante della drammaturgia dello spettacolo, a cui contribuiscono, assieme, le attrici, la regista (che lo monta dal vivo, in diretta), i tecnici e gli spettatori.

A Christine Jatahy e all’ECOLE DES MAÎTRES che si sta svolgendo in questi giorni sotto la sua guida è riservata anche una speciale serata anteprima, a Contatto, il prossimo 9 settembre (nell’ambito di Friuli Doc), al Teatro Palamostre. I 16 allievi dell’Ecole invitano il pubblico a entrare per una sera fra le pratiche di messa in scena sperimentate durante il corso internazionale. Anche Cut, frame and border si sviluppa attorno al tema delle dinamiche interpersonali e sociali, in famiglia come in una città e sarà una performance/processo plurale e corale.

LE RELAZIONI SOCIALI

Chi meglio di chi ci vive, può raccontare un luogo e la sua molteplicità? RITA MAFFEI cura un esperimento di arte partecipata che vuole coinvolgere chiunque si senta “cittadino” a Udine, dalla nascita, per scelta, adozione, per integrazione più recente. Prendendo ispirazione dalla nuova campagna di Teatro Contatto, Maffei riunisce in un “catalogo” gli stati d’animo, le informazioni e le narrazioni che possono comporre il puzzle del luogo che ha per coordinate geografiche N46°-E13° e definirne la fisionomia intima, privata, sociale e pubblica (5 novembre, Teatro Palamostre).

17 teardo germano viaggio Anche TEHO TEARDO & ELIO GERMANO cercano di rivelare, per frammenti ed evocazioni, le atmosfere e i racconti di Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline (11 febbraio, Teatro Palamostre). Il viaggio di Barbamu, l’insensatezza della Guerra, le fragilità della natura umana tornano nei paesaggi cinematici della musica di Teardo e nelle raffinate moltiplicazioni elettroniche della voce di Germano.

L’Orestea tragica di Eschilo trova sensi contemporanei e politici nell’ambientazione da opera buffonesca del giovane COLLETTIVO INTERNOENKI. Un’Oresta che racconta le derive della nostra società corrotta e rassegnata, ambientata in Valle D’Itria, dove Clitemnestra, Egisto e Oreste sono al centro di un intrigo di scandali sessuali, omicidi mafiosi e rifiuti tossici (Orestea nello sfascio, 19 novembre, Teatro S. Giorgio).

E scandali e corruzione sono al centro di Souper (17-18 dicembre, Teatro Palamostre) nell’adattamento e messa in scena di FAUSTO PARAVIDINO dalla piéce, ironica e tagliente, di Ferenc Molnar (1930). La casta, gli interessi, la giostra di amanti, affari, regali e ricatti, sembrano gli ingredienti di una narrazione straordinariamente presente della società e della politica del XXI secolo.

Ideato da MASSIMO SOMAGLINO E FABIANO FANTINI e affidato, in un passaggio di testimone generazionale, a giovanissimi interpreti, Il canto e la fionda racconta un David contro Golia del nostro tempo, nel ripercorrere la parabola di vita e di impegno per una Chiesa come “casa degli uomini”, di David Maria Turoldo, a 100 anni dalla nascita (26-27 novembre, Teatro Palamostre).

La competizione, le strategie dell’ambizione, lo spettro della disoccupazione che ci fa pronti a tutto, nella giungla del mondo del lavoro oggi, sono centrali in Bull (6-8 aprile, Teatro S. Giorgio), piéce del londinese Mike Bartlett, vincitrice del Premio Laurence Oliver 2015. L’udinese d’origine e milanese d’adozione FABIO CHERSTICH dirige per il TEATRO FRANCO PARENTI quattro attori in un ring dove ogni colpo basso è ammesso.

23 hearing koohestani AMIR REZA KOOHESTANI è un regista teatrale e sceneggiatore iraniano quarantenne che l’Europa sta iniziando a conoscere. Hearing (1 aprile, Teatro Palamostre) è il suo ultimo spettacolo, ambientato in un collegio femminile per adolescenti dove qualcuno, una notte, pare abbia fatto entrare un ragazzo. Uno spettacolo da seguire con emozione e il fiato sospeso e che traccia inequivocabilmente la questione della responsabilità. Una pièce sulla giustizia, la libertà individuale e i condizionamenti del controllo sociale.

LE RELAZIONI PUBBLICHE

Sulla strage di Utoya (28-29 gennaio, Teatro S. Giorgio) in cui per mano di Anders Breivik morirono 69 giovanissimi laburisti, sull’omonima isola norvegese, scrive EDOARDO ERBA, questa volta lontano dalla commedia, per addentrarsi in questioni crucialissime come l’identità europea, il peso dell’ideologia e della fede politica, l’importanza della responsabilità nelle relazioni umane, le distorsioni della memoria, la banalità del male. Regia di SERENA SINIGAGLIA per il Teatro Metastasio.

Le nuove guerre mondiali. Le reciproche contaminazioni e i condizionamenti che possono confondere il piano della realtà e quello della fiction nel mondo globalizzato. Anche sulla scena teatrale, i piani della narrazione e rappresentazione si moltiplicano creando nuove prospettive, effetti e svelamenti, grazie all’estensione dei piani del racconto per l’impiego delle tecnologie, del video. Su set diversi, con l’impiego di modellini e telecamere in presa diretta, il collettivo catalano AGROUPATION SEÑOR SERRANO scatena sulla scena di Contatto A House in Asia (4 marzo, Teatro Palamostre), sulla caccia all’uomo più importante del XXI secolo: la localizzazione e la cattura di Osama Bin Laden.

Con Toni Sartana e le streghe di Bagdàd, NATALINO BALASSO arriva alla seconda parte della commedia La Cativìssima, e veste i panni dell’anti-eroe nefasto e corrosivo Toni Sartana (26 marzo, Teatro Nuovo Giovanni da Udine). Se il primo capitolo guardava alla politica il secondo sposta la sua lente deformante sull’economia, con una drammaturgia originale e perfettamente autonoma e distinta dall’episodio precedente, per raccontare da un diverso punto di vista l’inarrestabile decadimento di una società tragicamente comica.

Radicalmente comico sarà anche Performance (9 novembre, Teatro Nuovo Giovanni da Udine) l’approdo sul palcoscenico del talento di VIRGINIA RAFFAELE con le sue maschere più popolari, da Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, Carla Fracci, o i personaggi di invenzione ispirati alla realtà “condizionata” che stiamo vivendo, come l’eterna esclusa dai talent show musicali Giorgia Maura o la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar. Donne molto diverse tra loro che sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé.

A 500 anni dalla prima edizione dell’ Utopia di Thomas More e dall’invenzione della parola stessa, ALESSANDRO MARINUZZI risale alla fonte del poliedrico e visionario mito culturale che ha pervaso l’Europa umanistica e postumanistica e lo confronta con molte domande dei nostri giorni inquieti, attraverso l’azione trasversale di un percorso artistico e performativo multidisciplinare sviluppato in residenza con il collettivo Eutopia X, costituitosi per l’occasione (10 dicembre, Villa Manin, Spazio Residenze).

Sleep Techinique (7 maggio, Teatro Palamostre) è il nuovo spettacolo di DEWEY DELL il collettivo di Agata, Demetrio, Teodora Castellucci, Eugenio Resta, e affrontato per la prima volta durante una Residenza a Villa Manin nel 2015. Dalla fascinazione che emanano le scoperte preistoriche datate 36.000 anni fa nella caverna Chauvet Pont d’Arc nelle Ardenne, Dewey Dell elabora un’intersezione artistica di danza e musica per una performance sul fluire e l’abisso del tempo e su un possibile sguardo a un passato non più intellegibile ma comunque vibrante, come un mistero, nel nostro presente.

Talos è un progetto finanziato dalla UE in materia di sicurezza per sviluppare e testare un sistema semirobotico, mobile e autonomo, per la protezione delle frontiere terrestri europee. Con il progetto Talos 2 (10 novembre, Villa Manin, Spazio Residenze) il coreografo ARKADI ZAIDES e un suo team esamineranno la questione dei confini e delle frontiere come spazi che generano movimento e sollecitano una riflessione etica sulla posizione dell’Europa rispetto alle questioni migratorie, fra politiche di accoglienza e investimenti in tecnologia per impedire il passaggio dei suoi confini.

TX2UDINE TEATRI PALAMOSTRE E S.GIORGIO
TC35 si articola anche nell’aspetto della fruizione degli spazi cittadini e delle modalità di coinvolgimento del pubblico nel progetto Tx2, un nuovo dispositivo spazio-temporale che connette i Teatri Palamostre e S. Giorgio come luoghi teatrali in continua interazione.
Tx2 è un progetto che integrerà l’offerta culturale e di spettacolo dal vivo anche di altre realtà attive a Udine e in FVG e per il CSS sarà inoltre la sede di altri progetti (come il Contatto TIG teatro per le nuove generazioni, Contatto TIG in famiglia e altri) e di altri progetti artistici e di partecipazione.
Durante la stagione di Teatro Contatto il TEATRO PALAMOSTRE E IL TEATRO S. GIORGIO dialogano fra lo loro e vengono fruiti dal pubblico come un unico territorio entro il quale muoversi liberamente, spesso in serate a doppio spettacolo.

E con la stagione 35 LE SALE dei due teatri udinesi prendono anche un loro nome, in omaggio a importanti personalità del teatro. Il Teatro Palamostre dedicata la sua sala più grande a Pier Paolo Pasolini, mentre la sala ridotto ricorderà figura di Carmelo Bene. Al Teatro S. Giorgio, la sala grande omaggia l’opera del drammaturgo premio Nobel Harold Pinter, mentre la sala ridotto al piano superiore diventa Sala Anton Cechov.
Al Teatro Palamostre riaprono per gli spettatori Contatto Bookshop, in collaborazione con la Libreria Friuli e dopo anni di chiusura, anche il bar al piano terra, a cura di Società gastronomica Friulana.
La nuova campagna di TC35 è concepita dagli art director di TWO - Think Work Observe (Piero Di Biase e Alberto Moreu), su un’immagine del fotografo Mattia Balsamini.

Il PUNTO INFORMAZIONI E LA BIGLIETTERIA di Teatro Contatto
Teatro Palamostre
Piazzale Diacono 21
Udine
dal martedì al sabato, dalle ore 17.30 alle 19.30, tel. 0432.506925.
www.cssudine.it

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maria-luisa-runti-telequattro-9-3-2018La giornalista triestina Maria Luisa Runti, ospite alla trasmissione televisiva “Sveglia Trieste” di Telequattro, andata in onda oggi 9 marzo 2018, commenta i risultati delle ultime votazioni politiche.

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Maria Luisa Runti

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