Nov
15

Luca Antolini: La musica va fatta di cuore, non per il business

Bologna – Monfalcone, novembre 2015
di Katya Malagnini

Ho sempre amato fare il dj per mettermi a disposizione del divertimento della gente

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Oggi … ho l’immenso piacere, di portarvi direttamente nel cuore di una poesia.
Avete presente … quando la cassa s’incastra alla perfezione con la melodia … e il sogno si trasforma in un viaggio, tra il reale e l’onirico, intinto di fiaba e di cuore?
Questo è ciò che Luca Antolini trasmette durante i suoi set.
Come non ho mai nascosto… (e come ben ricorda chi mi seguiva QUALCHE :D anno fa) lui è sempre stato tra i miei dj preferiti (a dire il vero, l’ho anche votato quest’anno per la Top 100 di Dj Mag #comevisibilesulmioprofiloinstagram.
Lui questo non lo sa, lo apprenderà leggendo questa intervista. Semplicemente, perché povera di disillusione, continuo a credere che esista una meritocrazia nel mondo … e che tutto torni. Lui si meriterebbe questo e altro. Eccome!
Bandiera italiana dell’hardtrance nel mondo, Luca ha suonato in diversi Paesi, tra cui Russia, Inghilterra, Scozia, Svizzera, Germania, Olanda, Australia (e ovviamente, l’Italia). Le sue produzioni discografiche sono innumerevoli, e qui ve ne mostreremo solo alcune. Come capirete, la scelta dei video, non è affatto casuale e credo non serva affatto che vi spieghi il perché.

- ALT: se siete capitati qui per caso e non conoscete questo blog, è giusto che sappiate delle cose:
questo è un mio blog personale, dove ho “inventato” un nuovo stile d’intervista, molto sincero, spontaneo e soprattutto colloquiale, con dialoghi lunghissimi. Lo condisco con il mio stile di scrittura demenziale e soprattutto, scelgo accuratamente le vittime :D da intervistare, a seconda dei legami di amicizia e della stima che nutro per loro…quindi, se state pensando che questa sia un’intervista di parte, sì lo è :D perché il blog è mio e non è il “Corriere” online, di conseguenza, faccio quello che voglio. Se volete leggere le solite interviste tagliate, monotone, inventate e obbiettive, ci sono tanti siti e magazine specializzati. A me piace raccontare la STORIA… delle persone che piacciono a me-

Chiusa parentesi, torniamo a Luca che da amico e persona di un’umiltà davvero sorprendente qual è, non ha esitato un attimo a rilasciare questa intervista. ^_^

Luca Antolini si avvicina molto presto alla musica, suonando la chitarra, per poi scoprire le tastiere. All’età di tredici anni, il debutto in console, fino a diventare, negli anni, l’orgoglio italiano dell’hardtrance nel mondo.

Direi che potreste iniziare, mettendo “Mi piace” alla sua pagina, intanto :D

https://www.facebook … toliniMusic/?fref=ts

Quando hai iniziato a fare il producer?
Facevo già il dj da un bel po’ e ho fatto i primi pezzi nei primissimi anni ’90, con la Expanded Music; poi mi ero fermato, fino al ’94, quando ho ricevuto una chiamata da Roland Brant che aveva appena fatto “Nuclear sun”
*.*
e dato che aveva uno studio enorme a Bergamo, mi ha coinvolto nel suo team. Da lì è partito tutto.

Quando ti sei accorto che eri diventato famoso?
Non me ne sono ancora accorto.
:D #modestiagavemo?
Ho fatto qualche produzione importante hardtrance…

*.* #sìLucaQUALCHE :D
Ok, diciamo che dopo “The Race”, qualcosa è successo.

Luca Antolini “The Race”

Brrrrrrrividi ^_^

La musica trance, che è quello che avrei sempre voluto fare, musicalmente, non l’ho mai fatta: e non ti escludo la possibilità di iniziare a farla adesso. Voglio togliermi questo sfizio e accontentare la mia anima. Sarà questo, l’ultimo step della mia carriera.

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Dopo “The Race”?
Ho fatto “Heat” che è stato proprio una… hit, in Australia. In seguito è stata la volta di “Life a Mistery” & “Secret Dream” che in Italia è stato spinto ai massimi livelli da Marzio Dance.
Che storia (direbbe lui)
Marzio aveva questo grande dono, se credeva in un disco, te lo faceva entrare dentro.
Uno dei tanti doni che aveva ^_^
Esatto.

E comunque, cos’è sta storia dell’ultimo step ? Oh, mica vorrai andare in pensione? Che stai a di?? :D
No… però, se mi guardo indietro, lo “step” hardtrance è durato dodici anni… e se ne faccio altri dodici con la trance, arrivo a un’età… dove posso pure pensare di dire basta. La carta d’identità parla chiaro.

Ma che te ne frega della carta d’identità?
Conta.

A quale delle tue produzioni sei più legato? (ps hey, devi dire “The Rainbow” perché, assieme a Giada, è la mia preferita in assoluto :D)
“History”, quella che ho fatto con Valez. Aiutato dal musicista Gabriele, ero riuscito a tirare fuori una melodia bellissima.

Fermo un attimo, dato che mi hai già messo i brividi, ce la riascoltiamo

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Valez & Antolini “History”

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Ma anche tutte le altre produzioni sono sempre come dei figli , dico “Hystory” perché è stata la prima con un arrangiamento importante. Senti l’introduzione per capire ciò che voglio dire.

*.* Anzi, visto che i brividi non mi bastano ma vi voglio vedere schiantati sul soffitto… :D:D tiè ciapa qua :D *_________*

Valez & Antolini “The Orbital Progressive” (*conosciuto anche uno dei dischi più consumati di sempre #assiemeallattackgreeneaSinusBlob :D)

La scelta del 10” fu casuale? (*per i non addetti, vinile dieci pollici, quindi più piccolo)
No, voluta! Pensa che doveva essere l’alternativa di un pezzo dub cantato. Alla fine, questo dub non uscì, uscì solo questo :D
In ogni caso, i dischi che mi hanno profondamente segnato, sono stati:
“The Race”
dai , “The Rainbow” :D
“Heat”
dai , “The Rainbow” :D
“Secret Dream” e poi ….. “Pacific Link-Rings of Jupiter / Contatto”
ehm ne manca uno :D:D:D
“The Rainbow”
ecco !! *_____*
un po’ tutto il filone che ho fatto su Red Alert e sono dischi che ancora oggi, vengono suonati nel mondo.

A proposito di mondo: tu hai suonato in molti Paesi: dove hai trovato maggior sostegno da parte del pubblico?
Sicuramente in Australia, ma anche in Inghilterra e in Olanda, anche se nei grossi Festival in Olanda, a farla da padrone era l’hardstyle *_* quindi io capitavo sempre in aree un po’ meno importanti, non facendo quel genere. In ogni caso, avevo sempre quei 150/200 che erano lì apposta per me, quindi le mie soddisfazioni me le sono prese lo stesso. Anche in Russia ho trovato molto calore. Purtroppo, di Festival hardtrance non ce ne sono, il genere stesso è scomparso. L’hardstyle ha risucchiato un po’ tutto, è diventata molto melodica, con dei bei cantati… e questo ha ucciso l’hardtrance. Rimane solo la trance più morbida.
Non sono neanche d’accordo con quelli che dicono che grandi artisti della trance mondiale, come Armin Van Buuren *.* si siano “venduti” all’Edm, perché è ovvio e logico, che se Armin va a suonare al Tomorrowland, che è un party Edm, abbraccerà quelle sonorità. Non è uno stupido.

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Ecco: per te, cosa vuol dire essere un dj?
Essere –appunto- anche un po’ camaleonti, capire cosa può funzionare in una determinata situazione. Non ho mai sopportato il dj schematico, che s’identifica in un genere e fa solo quello.
Ecco. Sentito detrattori? Tiè :D
Il dj è quello che fa ballare la gente. Nel tempo, io sono passato da essere un dj commerciale, a uno di tendenza, ma ho sempre buttato l’occhio alla pista, per vedere se c’era bisogno di mettere qualcosa di più commerciale. La pista è più importante di te.

Fare il dj oggi (nel 2015) cosa significa?
Non ci sono più le discoteche! O Meglio: sono davvero poche …

Più che altro c’è una discoteca e ci sono 14 milioni di dj :’D
Ecco. Capisco chi fa il dj con passione, il problema è per quelli che lo fanno per darsi importanza.
Non capiscono che i dj star veramente importanti nel mondo, sono 10 e da lì, si va a scendere in una piramide, fino a toccare il fondo.
Dopo il fondo c’è il sottosuolo, con i dj che non lo fanno con il cuore ma per darsi importanza. Si sente, perché non c’è anima nella loro musica.

Sento molti episodi di colleghi che si sentono mancati di rispetto dal ragazzino di turno: ti è mai capitato qualcosa del genere?
No, anche perché non mi è mai interessato come si comportano gli altri. A volte, mi trovo in console, con ragazzini che non conosco e non so chi siano, ma li tratto esattamente allo stesso modo, in cui tratto i grandi artisti.

Come hai fatto a non montarti la testa?
Quello è un problema che riguarda le persone che sono arrivate. Non ho fatto questo lavoro per diventare popolare: l’ho fatto per amore e vocazione a fare questo. Sento che nella musica, trovo la parte migliore di me.

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Favorevole o contrario ai corsi per dj?
Dipende: se è solo per insegnare il missaggio, li trovo inutili. Negli anni ’90 ho tenuto anch’io dei corsi ed è stata anche una bella esperienza, ma la trovo poco utile. L’orecchio, o ce l’hai o no.
Mi è capitato di vedere molti ragazzi che mixano con Traktor e/o pc… ma che poi non sono capaci, né con il cd, tantomeno con il vinile.

Seguendoti sui social, mi era capitato di leggere, tempo fa, qualche post che lasciava trapelare qualche perplessità da parte tua. Era forse intesa in ambito musicale? Cosa è accaduto?
La morte del caro Marzio ha influito molto sulla mia vita e in questi ultimi 2 anni …ero davvero smarrito, triste, vuoto. Con “le nuove mode” mi ero deviato verso questi nuovi generi musicali (edm, electro, progressive) e ho sperimentato, facendo produzioni, anche buone, però, poi mi sono reso conto che non rientravano assolutamente nelle mie corde.
Inoltre, i miei contatti, come sai, sono in un altro genere musicale e nell’edm non ne avevo.
Dopo un periodo di smarrimento misto alla sperimentazione, ho capito che dovevo rientrare nel mio background, quindi, nella trance *.* e nella techno. Anche la vecchia Hardstyle *.* mi ha sempre divertito , anche se forse non e’ mai stato il genere primario per me. Ma ora anche la Hardstyle ha subito una evoluzione che non mi fa impazzire, molto dura, grezza… Vorrei che tornasse l’hardtrance!

Falla torna’ :D:D:D
E comunque, almeno l’hardstyle si è evoluta, perché il sound tipo DV & LM comunemente chiamato EDM (che poi non lo è, perché l’edm non è un genere ma una cosa che racchiude tutta l’Electronic Dance Music) altro non è che hardstyle rallentata. Sembrano i dischi che suonavo io dieci anni fa, messi a - 4. :D “Stampede”, ne è un esempio lampante. Comunque, co’ tutto er rispetto…chissenefrega di DV & LM? Stiamo parlando di Luca Antolini, per diamine! :D

Ma sì, sembra una gara a chi picchia di più.

A proposito di gare… parliamo di competizioni: perché l’Italia è così diversa dal resto del mondo?
No, ferma: la competizione esiste anche all’estero, solo che è in forma diversa. La differenza, sta nella percezione del rispetto. All’estero ti rispettano, quello sì.
La sindrome della primadonna c’è ovunque.
Amo la musica ma non sono mai entrato in competizione con gli altri: è giusto che anche gli altri abbiano il loro riscontro.

Ti racconto una cosa: quando ero piccolo( 8-9 anni ) mi piaceva artisticamente un cantante Italiano: Umberto Tozzi.

*____*

Mi compravo le cassettine, lo seguivo, mi piaceva la sua voce e anche il suo personaggio, molto semplice. Mi ci rispecchiavo. Tra l’altro, io amavo molto anche cantare
-DEVO SENTIRTI!!!
decisamente non ho avuto questo grande dono (ahahahah)… e dire che ci ho anche provato a scrivere delle canzoni, ma poi stava iniziando a prendere piede la mia attività come dj e ho lasciato perdere.
Non avevo mai avuto l’onore di conoscere Tozzi, fino a giugno di quest’anno, quando un mio amico me lo ha presentato.
Abbiamo chiacchierato tutta la sera, è stato intenso, soprattutto, nel momento in cui gli ho chiesto perché nei concerti non proponesse anche i bellissimi pezzi d’autore (meno famosi) dei suoi album.
Lui mi ha risposto così:
<Ricordati che quando fai dei successi da 75 milioni di copie, sei segnato. La gente t’identifica in quello,La storia non la cancelli.>>.

Questa frase mi ha fatto veramente pensare, perché se è così per lui che è un artista grosso, figurati per me e se tutti mi chiedono ancora e sempre, “Secret Dream” e altri classici , vuol dire che nei pezzi nuovi e nelle varie sperimentazioni che ho fatto dopo, la gente non si riconosce. Di conseguenza, sono andato a suonare nei locali piu sciolto, sapendo che …”La storia non la cancelli” e ho fatto un’estate d’oro che si sta riflettendo anche ora. Sì, devo ammettere che l’incontro con Tozzi mi ha slanciato, ho fatto fluire le cose in maniera diversa, ora so che posso suonare cose nuove … ma anche classici ! Perche’ la gente, spesso, se lo aspetta.

Per fortuna, ho sempre amato fare il dj per mettermi a disposizione del divertimento della gente.
Mi sento una parte integrante della musica, non un dj.

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Da molti anni, tu sei spesso ospite al Tnt Kamasutra, il tempio della musica di tendenza in triveneto, nonché …quella che per molti anni, è stata la “casa” di Marzio Dance, al quale tu sei (so che posso parlare al presente) estremamente legato.
Che effetto ti fa entrare in quel locale?

Quando arrivo lì, butto l’occhio in consolle ma … non c’è. Credo sia un istinto, una schema mentale associato all’immagine di quella consolle, tanta prestigiosa perché era sua! Certo, ci sono altre persone che amo tantissimo lì dentro: Cris Dj, per esempio.
Nel corso della serata, la malinconia tende a svanire: sale l’energia e cerco di far bene, anche nel rispetto dell’uomo … che nell’arco di vent’anni, in quel locale, ha creato la leggenda.
Ti ci abitui, te ne fai una ragione …sì, ma i ricordi e i sentimenti non passano mai.
Ad Halloween ho suonato lì e ho avvertito una sorta di energia che mi si è sprigionata dentro. Come se avessi avuto una pacca sulla spalla da parte sua. Lo sento sempre molto vicino.

Come ti rapporti quotidianamente con la musica?
Provo a buttar giù delle idee ogni giorno, tra un impegno e l’altro. Sono un eterno casinista: perdo giorni a sistemare tutto ciò che ho incasinato.
Vorrei essere un precisino ma non ci sono mai riuscito.

No, dai: che noia i precisini! :D
Eh, però quando devo cercare una libreria di suoni e non ricordo dove l’ho messa, son problemi.
Quando finalmente assumo la consapevolezza, di aver toccato il “troppo che stroppia”, mi metto a fare ordine, ma ci metto un mese :D

Quando fai una produzione cos’è che ti spinge a portarla avanti o a scartarla?
Devi essere convinto che ciò che fai è giusto ma è sempre il pubblico, che decide, se una cosa è buona o no. Ecco, questa è una cosa che devi fare sì con umiltà, ma anche non perdendo la consapevolezza della tua impronta artistica, nel senso, di poter dire: “Faccio ciò che voglio”. Questa cosa è importante, perché altrimenti entri in paranoia, e io già lo sono di mio.

Benvenuto nel club :D #seghementalianastro

Mi dici i tre fattori determinanti affinché una produzione funzioni?

Se ne fossi così certo, sfornerei una hit dietro l’altra.
Sì vabbo’ :D ma qui ci interessa il “secondo te” non l’assoluto.
Ho commesso tanti errori nella mia carriera e uno di questi… è stato cercare di fare un disco di successo. Questo crea delle aspettative che tradotte, si trasformano in delusione. La musica va fatta di cuore, non per il business. Se diventi troppo mentale e poco sentimentale, non ci riesci.

Luca Antolini “Heat”

Gli addetti ai lavori (spesso, posizionati ai piani alti, con poltrona in pelle umana :D) sostengono che se un disco è veramente bello e ha del potenziale, emerge comunque, indipendentemente da chi lo ha fatto. Vero o falso?
Falso. In un successo artistico ci metto: 30% alla produzione ben fatta, quindi, un ben cantato, una bella melodia, un’idea che funziona.
40% di culo

Ecco
E il rimanente 30% è nelle mani di chi ha il potere di promuovere i brani. Soprattutto investendo soldi. Oggi, se hai soldi … hai possibilita’ di riuscita.
Per la comunicazione ci vogliono i soldi, non è che si può fare la comunicazione su Facebook.

Hai mai avuto periodo di crisi lavorativa?
Un giorno sì e uno no, ma credo e’ nella vita di ogni artista, vorresti sempre dare e fare qualcosa di positivo per il mondo o anche per una sola persona e il fatto che non ti viene, ti mette in crisi, anche temporanea di qualche ora.

Ma va!
Ho dei momenti come tutti, ma ho imparato a gestire la cosa… e ho imparato a uscire in fretta, da queste situazioni mentali; è la mente che ti porta le crisi. Lavoro di cuore, metto la testa in secondo piano. Anche se il tempo non mi basta mai, ho tante idee, ma portarle a termine è la difficoltà’ più grande, perché, ogni giorno, succedono avvenimenti anche di piccola importanza… ma che ti tolgono la concentrazione di stare nel pezzo.

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Cos’è cambiato nell’intrattenimento… oggi, rispetto a un decennio fa?
Tutto. Una volta, i proprietari avevano più soldi da spendere e più entusiasmo. Nei locali vedevi giocolieri, fachiri, ecc… oggi, se vedi una ragazza a ballare sui cubi e’ già molto.
La gente spendeva volentieri i soldi del biglietto, non solo per vedere e sentire il dj, ma anche per ciò che di suo, il locale offriva, nell’animare le serate. Tanti locali offrivano dei veri spettacoli e poi c’era la musica. ………

Oggi è cambiato tutto, si gioca al ribasso, ci sono molti meno soldi da spendere. Una cosa che proprio non mi piace e vedere discoteche che fanno da ristoranti e ristoranti che fanno da discoteche …. Credo che ogni ambiente e attività creata, stia bene al proprio posto. Anche se devo ammettere che in alcuni Disco-Bar, ci sono situazioni altrettanto divertenti, dove hai la possibilità di conoscere un po tutti.

Luca Antolini “Secret Dream”

Luca che ne pensi delle serate “revival”?
Mi piacciono come mi piacciono le serate di musica nuova ,che sia un bar o una discoteca, ci metto sempre il cuore allo stesso modo. Quando la gente si diverte, ho raggiunto il mio obiettivo.

Io ti ammiro tantissimo …già lo sai, vabbè … ma questa cosa che tu non hai la percezione della tua notorietà e ti rapporti al mondo come fossi uno qualunque, non solo ti fa onore, ma credo tu sia l’unico al mondo a rapportarsi così.
Sono nato così :D , non mi interessa essere importante ,ma questo non vuole dire che mi faccio mettere i piedi in faccia. Mi interessa invece fare qualcosa di bello, far star bene la gente, questo mi piace ed è importante per me.

Ci mancherebbe.

E comunque non sono io che devo dirmi “Bravo”. Anzi, a volte me lo dico, sì. Sai quando? Quando esco dallo studio e ho creato qualcosa che mi ha commosso, mi ha dato gioia , energia … O quando mi rendo conto di avere fatto un set importante…
Molte persone perdono di vista la cosa più importante: la pista si deve divertire. Mi chiedo come fanno alcuni dj’s quando hanno avuto tutta la sera la pista ferma o peggio … vuota. Io morirei dalla vergogna.

Se la pista è ferma siamo d’accordo ma se il locale è vuoto, non è colpa del dj.
Non mi dirai che sei d’accordo con la politica del dj che deve portare gente?
Mi stai chiedendo se il dj deve fare il p.r.? No, questo no. Ognuno ha il suo compito, ma c’è anche da dire che il p.r. è una figura scomparsa, ormai.

Pe’ forza :D si sono messi a fare i dj!
Esatto. Comunque, quando io faccio una serata, mi do da fare nell’invitare la gente. Questo lo faccio, per un aiuto in più al club .

Ok, un conto è invitare la gente, un altro è dare la responsabilità al dj di riempire un locale.
Infatti!

Questa filosofia è stata un’arma letale per molti club. Io non dico che chi è alle prime armi non debba suonare… ma ci sono momenti e momenti per lasciarglielo fare! Com’era una volta! Si stava a guardare il dj e quando lui lo riteneva opportuno, ti faceva mettere un disco. Io ho fatto tre anni di gavetta cosi!

Oggi nascono tutti imparati, si fanno le locandine, promettono a gestori cose irrealizzabili (da anni e non capisco come ancora gli credano) si portano l’impiantone-luci comprese… e con 50 euro e una birra, sono felici e contenti. Fuck. Però c’è da dire che il problema più grosso è comunque la gente che popola bar e locali di altro tipo, che è ignorante e non gliene frega nulla di chi ci sia in console. Basta che metta “Roma – Bangkok”, qualche pezzo italiano, le altre hit radio e loro bevono e sono felici. Il pubblico, non è più esigente come una volta.

Dipende. Se ci sono 2 Dj’s , dove uno è bravo e l’altro… meno bravo, la gente sente il confronto. Non mi sento di dire che la gente è ignorante, semmai parlando di situazioni nei Bar, forse ha meno voglia di sentire cose più impegnative…ma ripeto: dico forse…

Che progetti hai per il futuro?
Stare in salute!
Musicalmente, il progetto è tornare nel mio mondo, quello trance, techno e.. psy-trance( alcune cose mi piacciono davvero molto). Ho diverse collaborazioni con colleghi da fare ….vedremo cio’ che capiterà, poi vi svelerò i nomi.

Sì vabbè, ma io volevo l’esclusiva -_-’ :D A proposito di nomi, mi fai tre nomi di artisti italiani che stimi?
Checco Zalone :D
Per quanto riguarda i dj, sono tutti bravi e tutti belli :-P

E qui, come da copione, fatalità… cade la linea :D

Il locale più bello dove hai lavorato?
Ho suonato in una bellissima situazione a Londra, dove una compagnia telefonica, aveva fatto costruire una struttura enorme, chiamata 02, talmente grande che venivano ospitati in varie zone, anche eventi sportivi (quella sera giocava il tennista Murray) e noi avevamo un’area chiamata “Matter ” dove suonavamo. Ricordo che c’erano anche gli Showtek e Yoji Biomehanika.

#quandogliShowtekeranoseriefacevanohardstylepenza :D
Poi Masif a Sydney con l’amico Steve Hill ,e anche altri clubs ed Eventi Australiani , Inglesi e Olandesi ( Defqon1 per esempio)
Di locali italiani, ce ne sono tanti, a cominciare dal Tnt Kamasutra & J&J (che metterò sempre davanti a tutti, anche per una questione di affetti). Poi: il Cocoricò, il Cellophane, il Living dove ho iniziato …..e tanti altri…

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Luca, vorresti dire grazie pubblicamente a qualcuno?
A mio zio, in primis. Mi ha cresciuto, ha sempre creduto in me e mi portava in discoteca, aspettandomi fuori in macchina.
Poi Marzio Dance, che per me è stato ed è ancora un fratello.
Ringrazio anche mio padre :-)
Gabriele Romagnoli che è stato il primo dj che mi ha dato gli input iniziali.
Alberto Malaguti, primo dj professionista che ho conosciuto e mi ha insegnato a suonare tante cose, tra cui gli anni ’60, ‘70,’80

Fermo. no, io ti devo vedere :D

Eppure ti posso assicurare che ho iniziato così.

Fino al ’92 ero un dj commerciale, molto commerciale.

Poi voglio ringraziare Roland Brant e Gianni Parrini che hanno influito molto nel mio percorso… e ancora Roberto Stoppa (che mi ha insegnato a essere un po’ pazzerello).

Ezio Vallini (Valez) poi [/b].
Ringrazio Dj Gius: abbiamo condiviso tanto tempo e avventure insieme (poi diventato Technoboy), Montorsi, Valerio (Tatanka), Steve Hill dall’Australia, Kharma, Dima… e una persona come Gilbert Renoir che ha sempre creduto tanto in me, aiutandomi tantissimo … e ringrazio anche Lorenz
Mi sento inoltre di ringraziare i colleghi dj’s con cui ho vissuto serate e avventure bellissime, come Cris Dj, Andrea Mazza , Igor S, Lady Brian, Manuel ( Acti), Panda, Ricci, Micheal Hammer, Tony H, Yano, Emanuel, Zenith, Giox, Marcomay, Mosca e gli altri dj’s e vocalist, con i quali ho fatto serate eccezionali. Poi, tutti coloro che hanno collaborato con me alla Saifam (Antonio Donà il maestro) … Ricky Peruzzi, Paolino, Farina, Matteo Sala e anche i tanti promoters e gestori che hanno creduto in me a partire dai Borghi, Monterastelli, Anzolin, C.Rossi, Colonna, Mendicino, Massimo, Rossano,Ciccio, Erba (capitocome :’D), Rev e tutti gli altri che sono davvero tantissimi compresi tutti i promoters stranieri …. Grazie!!!
Mi scuso se ho dimenticato qualcuno, ma sul momento non è facile ricordare tutti.


Com’è la giornata tipo di Luca Antolini?

Dipende: stamattina sono andato a letto alle cinque, perché ero in studio a buttar giù idee. Normalmente, mi alzo presto (intorno alle 8) mi ci vuole un’oretta per connettere
(come a tutti credo :D)
nel frattempo accendo il computer, anche se non so perché lo faccio.
(come tutti/2 oramai il computer è un’estensione della persona fisica :D)
Dopo il caffè, inizia la mia giornata in studio, dove parto facendo una cosa e finisco per farne un’altra.

Vuoi dare un consiglio a chi vuole avvicinarsi al mondo della musica?
Lavorare di cuore, senza crearsi aspettative. Essere onesti con gli altri e fare un buon lavoro. Non c’è un trucco, ognuno ha il suo percorso.

E ora, il…percorso, fatelo voi: indossate la cuffia, chiudete e gli occhi e lasciatevi trasportare nel sogno

Luca Antolini “The Rainbow”