fedele boffoli onda Nell’ambito delle manifestazioni previste per il XVII Festival Internazionale della Poesia di Trieste, si terrà, mercoledì 3 dicembre alle ore 18.30, presso la libreria IN DER TAT di via Diaz 22 a Trieste (http://www.indertat.eu/), la presentazione del libro di poesie e dipinti “Onda” (https://www.youtube.com/watch?v=Os6dZqbSa2I - Ed. Anforah 2014) dell’artista Fedele Boffoli; l’iniziativa sarà presentata con una conversazione e letture, a più voci, di Barbara e Marina Degrassi, Isabella Geronti, Mariagrazia Stepan e Gabriella Valera. Presenti anche in sala alcune delle opere pittoriche di Boffoli che hanno ispirato la creazione delle poesie (http://anforah.altervista.org/wave/wave.htm), la mostra sarà visibile fino al 17.12.12 in orario di apertura della libreria.
Riportiamo, dalla raccolta poetica “Onda”, l’introduzione dell’autore stesso:
“””Tutto ha origine dall’acqua, come le più antiche scritture sembrerebbero confermare, e, per quanto mi riguarda, non vi è fenomeno più interessante dell’onda, in cui, in un tempo circoscritto, si rappresenta un ciclo, trasformativo, di vita-morte-rinascita; da materia caotica, quale è il liquido acqueo, l’onda, con dinamiche circolari, aggrega sostanza intorno ad un centro, per poi dissolverla, nell’arco di una breve durata; in questa essenza convergono, trasformandosi con fluidità, tutte le forze della fisica: attrattive, repulsive, centrifughe, centripete, gravitazionali, ascensionali, elettromotrici, controelettromotrici, magnetiche, ecc.
La sfera, momentanea, di creazione-distruzione dell’onda va pure intesa, come del resto ogni cosa al mondo, attraverso il paradosso taoista dello Yin e lo Yang (l’Unità e le sue parti polari), in cui ogni attività evoca, nel “qui e ora” presente, la sua speculare latenza, ed in cui tutto si muta, prima o poi, nel proprio reciproco. Dalla fisica microscopica e quantistica fino alle dinamiche cosmiche, di pianeti e galassie, tutto nel mondo scorre e si incurva, per dissolversi e ricrearsi, ciclicamente… Così, per concludere, immaginiamo, da fermi, immobili, come, appunto, dal centro di un’onda (autentico occhio del ciclone), l’avvicendarsi delle universali dinamiche circolari: punto privilegiato d’osservazione… tutto è fermo e tutto ruota.”””


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