uomo con asciaSalva carceri: ennesima prova di fallimento
Nemmeno un mese fa il SAP giuliano, in occasione della rapina ai danni di un tabaccaio messa in atto da un pluripregiudicato, in stato di detenzione domiciliare, aveva evidenziato il fallimento del provvedimento “salva carceri”.
In quell’occasione, il rapinatore era stato rimesso in detenzione domiciliare solo dopo poche ore dal fatto; ora una sua nuova azione, una rapina ai danni di un supermercato di un popoloso rione di Trieste da parte di chi evidentemente, con il proprio comportamento, rappresenta un vero e proprio pericolo sociale.
Un’azione che ha causato fortunatamente solo il ferimento non grave di alcuni addetti del supermercato e di alcuni degli agenti di polizia intervenuti a fermare l’azione criminale, ma che poteva avere un tragico epilogo in considerazione del luogo e dell’ora in cui si è svolto.
Questo ennesimo fatto decreta in maniera definitiva il fallimento di quel provvedimento che oltre a mettere a rischio i cittadini e gli operatori di polizia, rende vano il lavoro delle forze dell’ordine in genere, gravando sull’intera comunità i costi relativi ai ferimenti, danneggiamenti (ad esempio come in questo caso l’autovettura della “Volante”) e future azioni penali,
Resta poi sbagliato il messaggio che passa, quello che chi commette reati gravi come questo ed evidentemente non si è “riabilitato”, resti “libero” di poter commettere nuovamente azioni criminali.
Il “salva carceri” rende vano il lavoro delle forze dell’ordine, già fortemente penalizzate dai tagli apportati negli ultimi anni, che hanno determinato una diminuzione del personale malgrado un incremento del lavoro.
Il SAP esprime solidarietà nei confronti dei poliziotti, ma anche dei cittadini coinvolti e feriti in questo fatto che, viste le circostanze e i precedenti, non sarebbe dovuto accadere e auspica, che con provvedimenti più appropriati, non si ripetano più.
Lo Stato ha il dovere di essere il “garante” della sicurezza dei cittadini onesti.

SAP Trieste


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