stop putinAnche a Trieste, come nelle altre città europee, si è formato un cordone di protesta anti-Putin che raggruppa un insieme di sigle, comitati, associazioni e partiti. Dopo la conferenza stampa di sabato al Knulp, che non ha mancato di lanciare gli strali alle superpotenze (USA e Russia) ci è pervenuto il comunicato con richiesta di pubblicazione. Il tono è molto aspro e critico, ma i temi affrontati (al di là della retorica antimperialista) sono sensibili anche al cittadino comune, confuso da una politica troppo prevaricante che gioca spesso sulle nostre teste.
Ecco il testo:



“Siamo un gruppo nutrito di persone aderenti a Comitati, Associazioni, Partiti e intendiamo manifestare la nostra contrarietà all’incontro tra Enrico Letta e Vladimir Putin, che avverrà a Trieste il 26 p.v.
Per questo motivo saremo in piazza sant’Antonio assieme alle altre organizzazioni che hanno annunciato il presidio dalle 11 alle 13.
Come diciamo NO all’intromissione USA nella vita dei popoli europei e in particolare del popolo italiano, diciamo pure NO ad accordi antipopolari tra il governo russo rappresentato da Putin e il governo Letta.
Fermo restando che l’imperialismo USA dovrebbe essere contrastato da chi lotta per il progresso umano e il diritto di ogni nazione all’autodecisione - gli USA sono presenti in Italia con basi militari, con testate atomiche e conseguente grave inquinamento sia terrestre che marino (Napoli e il mare Adriatico dove furono scaricati proiettili all’uranio impoverito, dopo i bombardamenti sulla Serbia). Fermo restando ciò, non possiamo nemmeno accettare il trasformismo politico del Governo italiano e della borghesia che rappresenta, basato su business capitalisti - investimento in Russia di grandi imprese edili - per forniture in cambio di gas naturale (un eventuale metanodotto dalla Siberia fino a Trieste ed oltre, con enormi costi che senz’altro, almeno in parte, saranno pagati con denaro pubblico italiano, cioè nostro, con un’ulteriore diminuzione delle spese socialmente utili: Sanità, Scuola…).
Non vogliamo accordi con un’altra potenza che agisce in maniera imperialista il cui capo Putin è anche il massimo azionista della Gazprom, perché andrebbe a discapito sia della nostra situazione economica, che dell’ambiente in cui viviamo.
Trieste non può ridursi ad essere un nodo di oleodotti e gasdotti del tutto inutili per la sua economia portuale e per un necessario aumento occupazionale.
Dovremo essere capaci di contrastare l’attuale politica energetica dei governi italiani che si basa essenzialmente sull’uso di combustibili fossili; favorisce l’inquinamento l’uso del petrolio, ma anche il gas, con le trivellazioni per portarlo in superficie, favorisce l’inquinamento delle falde acquifere.
Sorge qui la necessità della solidarietà con gli ambientalisti russi. Quindi siamo:
- Contro la repressione degli ambientalisti di Greenpeace
- Contro l’emarginazione e la repressione in Russia come in Italia delle minoranze etniche e delle persone di diverso orientamento sessuale
- Contro i tentativi delal politica trasformista italiana di cercare di cambiar cavallo nel caso in cui la crisi economica portasse ad un conflitto tra potenze, schierandosi non con gli USA, ma con la Russia di Putin.

Per il Comitato organizzatore
Patrizia Biasini
protesta, comunicati, conferenza