Exif JPEG PICTURENell’antica mitologia slava la “VESNA” è un personaggio di grande bellezza che simboleggia giovinezza e primavera, è messaggera di nuova vita e di luce, è simbolo di nascita e di rinnovamento. I genitori di Vesna Benedetič devono aver avuto una folgorazione premonitrice quando hanno dato questo nome alla loro figlioletta poiché esso rispecchia alla perfezione la grande artista e pittrice goriziana che scrive con il colore la poesia delle immagini e dei racconti, con la pittura il rapporto con le energie della natura. Non è tanto il reale che la circonda a colpirla quanto il percepirne la sua intima essenza. Timida ed introversa, spregiudicata ed aggressiva, Vesna è una continua esplosione di fuochi d’artificio alternati ad intensi, lunghi silenzi. Vulcanica, eclettica, curiosa, profondamente legata alle problematiche sociali, inarrestabile nel suo turbinio di idee e di attività, mamma dolcissima ed attenta, orgogliosa e felice del suo matrimonio “colorato” con un senegalese, ha deciso di abbandonare la città per costruire il suo castello incantato a Škrbina, un delizioso borgo carsico nei pressi di Komen (SLO) che, grazie a lei, sta acquisendo fama internazionale. Profondamente innamorata del Senegal, ad agosto ha ideato “Teranga”, un evento straordinario in collaborazione con la Comunità di paese Škrbina e con ‘Pepa s Krasa’. “TERANGA” (ospitalità) , è stato il suo benvenuto al Senegal nelle nostre regioni per condividere la sua arte e la sua cultura. Due giornate “full immersion” nella danza e nella musica di quelle terre con uno stage formativo aperto a tutti per abbracciare genti di etnie diverse ma unite da una comune, meravigliosa complicità: l’amore per l’arte e la vita, senza  confini nè barriere. Due giornate di musica, profumi, colori e cucina senegalese che hanno lasciato il segno, con grande successo di pubblico. La sua fervida fantasia sta già volando all’edizione 2014 poichè è nelle sue intenzioni di creare un Festival internazionale. Vivere accanto a lei è respirare poesia ed adrenalina! Semplice, schietta, diretta nel raccontarsi, non lascia spazi ad orpelli inutili. Mentre arrotola una sigaretta dietro l’altra (quasi un vezzo piuttosto che un “vizio”…) le sue parole lasciano trasparire un’umanità profonda, una filosofia di vita che ritroviamo anche nei suoi magnifici acquarelli e nelle illustrazioni del suo primo libro dedicato ai bambini: “LE FAVOLE DEGLI ANIMALI” (testi di Enrica Ricciardi, Gribaudo Editore) che verrà presentato venerdì 15 novembre 2013, ore 18.30, alla Bottega del Mondo (Via Torrebianca 29/b, Trieste).

Abbiamo toccato svariati argomenti. Mi ha colpita quando hai accennato ad un progetto che hai realizzato nelle carceri. Vorrei approfondirne qualche aspetto.

E’ stata un’idea finalizzata ad aiutare le detenute a reinserirsi nella società creando una cooperativa che si occupasse di riciclo e riutilizzo di vestiti per bambini.

In che cosa consisteva esattamente?

In una serie di corsi sulla creatività ed una serie di accompagnamenti giuridici in modo da poter fondare la cooperativa. Poiché io tengo anche dei corsi intensivi sulla percezione del colore, ho pensato che questo poteva essere un argomento interessante ed utile per sviluppare la loro creatività. Abbiamo lavorato con gli acquarelli e la pittura, abbiamo elaborato insieme anche il progetto grafico di presentazione della cooperativa, essendo riuscita ad avere il permesso di utilizzare il mio portatile durante le lezioni.

Come hai vissuto questa esperienza?

I primi giorni mi sono sentita sotto shock, mi sembrava di essere nei gironi dell’inferno… Il gruppo era composto da circa una decina di donne, alcune con problemi di droga, altre comunque con storie pesantissime. Poi, un po’ alla volta, l’atmosfera è cambiata ed il progetto si è evoluto. Abbiamo lavorato per circa tre mesi.

Insegnavi la percezione del colore. Che cosa intendi esattamente con questo concetto?

Il colore ha delle vibrazioni che sono più forti di quelle del suono ma noi non ne siamo consapevoli. Percepiamo che in un ambiente c’è un qualcosa che va o non va ma non ci rendiamo subito conto che può trattarsi di un colore.

E’ una percezione anche visiva dunque?

Sì, e viene poi elaborata dal cervello creando le proprie reazioni personali. Uno degli esercizi che propongo è quello, trovandosi in una stanza, di chiudere gli occhi eppoi, dopo averli riaperti, di concentrarsi ad esempio, solo sul rosso, di vedere tutto ciò che vi è di rosso.

Ed in rapporto all’acquarello?

L’acquarello ha in sè anche la luce, è una tecnica estremamente versatile ed utile. Migliore è l’acquarello che si usa più luce si cattura e più brillante è il colore. Un po’ alla volta ciascuno di noi costruisce la propria percezione e consapevolezza del colore.

Il senso del capire la “voce dei colori” è anche quello di adattarli al proprio io nell’arco della giornata?

Certo, dobbiamo imparare a sfruttare questa ricchezza per poter stare meglio.

Fra le tue varie attività c’è anche l’organizzazione di eventi e spettacoli…

Andiamo con ordine…! Io faccio illustrazione per l’infanzia ed elaborazioni grafiche, ai primi posti però c’è la pittura, i miei acquarelli, eppoi gli eventi, come è avvenuto ad agosto con “Teranga” in Carso. Le varie situazioni sono collegate tra loro.

Tu chi ti senti principalmente o ti adegui a seconda delle circostanze?

Non c’è un settore che prevalga sull’altro, c’è un filo rosso che collega ogni cosa. C’è sempre il mio animo, a seconda dei momenti. Devo trovare un “compromesso storico” tra la mia visione artistica e la visione estetica dell’eventuale cliente/fruitore.

Negli acquarelli che ho visto c’è una predominanza di soggetti che riguardano la natura, animali, piante…

Amo questo mondo naturale che mi circonda, A me non interessa dipingerlo realisticamente, mi sta a cuore rappresentare la mia percezione della sua essenza.

Tu hai due filoni che ami in modo particolare, quello dedicato al Carso e quello che ti riporta al Senegal, la terra di tuo marito che ami profondamente. Secondo me c’è un filo che li accomuna anche un po’ naif…

Sono convinta che le cose semplici siano le più importanti della vita. La mia tecnica è fatta di getto, l’acquarello è un procedimento molto veloce perchè coglie l’attimo semplice, lineare, del momento prezioso che ho appena vissuto. Per alcune illustrazioni lascio meno dettagli e per altre, come quelle per il libro appena uscito, “Le favole degli Animali”, ci sono invece più precisione e maggiori particolari.

Com’è nata l’idea di questo tuo primo libro?

Per caso! Me lo hanno proposto. L’autrice dei testi, Enrica Ricciardi, ha visto in rete alcune delle mie opere e, dopo una serie di contatti interlocutori, l’idea ha preso corpo. E’ stata un’esperienza magnifica anche se abbastanza convulsa poiché ho avuto solo un paio di mesi per poter realizzare le tavole. E’ uscito a settembre nelle librerie ed il 15 novembre vi sarà la presentazione al pubblico.

Una domanda un po’ personale… Tu sei sposata con un ragazzo senegalese da ben 17 anni ed avete due meravigliosi figli! Un’ unione di mondi diametralmente opposti… Come siete riusciti a coniugarli ed amalgamarli quando 9 volte su 10 noi non riusciamo a vedere al di là del nostro naso e ad andare d’accordo con il nostro vicino di casa?

I problemi che abbiamo sono quelli di comunicazione tra uomo e donna, come tutti noi. L’appartenere a due mondi ed a due culture diverse ci aiuta a non dare per scontata tutta una serie di cose che potrebbero generare delle incomprensioni. C’è un grande dialogo, cerchiamo di capirci e di superare le eventuali difficoltà che non derivano però dalle culture diverse ma bensì dal mio ragionamento femminile e da quello suo, maschile. Ci si compensa. Amo l’Africa ed il Senegal, mi mancano moltissimo; andarvi è stata una delle più belle esperienze della mia vita, non mi sono mai sentita fuori luogo né mai mi sono sentita discriminata come invece, purtroppo, accade da noi.

Che cosa bolle in pentola fra i programmi futuri?

Certamente la seconda edizione di Teranga! Speriamo di riuscire a trovare sponsor e contributi perchè mi piacerebbe molto che tutti gli eventi potessero essere a titolo gratuito.

A bruciapelo: chi è Vesna Benedetič?

Una curiosa che ama la vita, che crede nella creatività come uso quotidiano, un po’ idealista, temo…!!!

MARIA LUISA RUNTI
© Riproduzione vietata

2-vesna-benedetic3-vesna-benedetic4-vesna-benedeticExif JPEG PICTURE
intervista, Arte, artisti