trecorala L’attività di ricerca geofisica e di mappatura del fondale marino del Golfo di Trieste, (bacino superiore del Mare Adriatico compreso tra le Foci del Tagliamento e Punta Salvore - Slovenia) realizzata grazie alla collaborazione tra la Marina Militare e l’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, a bordo della nave idro-oceanografica Aretusa della Marina Militare, si è conclusa in questi giorni. Grazie alle strumentazioni idro-oceanografiche di bordo, come il Side Scan Sonar, il correntometro doppler e l’ecoscandaglio Multibeam, nelle scorse tre settimane, è stato possibile ispezionare le “trezze”, gli affioramenti rocciosi che bordano la fascia costiera, riserve uniche per la riproduzione e l’insediamento di organismi marini, e raccogliere così una serie importante di dati, che nei prossimi mesi saranno oggetto di analisi approfondite.

A presentare alla stampa i primi risultati di queste analisi: il Tenente di Vascello Pasquale Perrina, Comandante di Nave Aretusa, ed Emiliano Gordini e Simonetta Lorenzon, ricercatori OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

Le rilevazioni fatte a bordo dell’Aretusa si inseriscono nel progetto TRECORALA (TREzze e CORalligeno dell’Alto Adriatico: valorizzazione e gestione sostenibile nel Golfo di Trieste), finanziato dal bando europeo per la cooperazione transfrontaliera INTERREG Italia- Slovenia 2007-2013, e collocatosi al primo posto nella graduatoria dell’asse 1 – ambiente. Il progetto TRECORALA è volto a promuovere e favorire una gestione sostenibile delle trezze attraverso il miglioramento della conoscenza delle loro caratteristiche, in quanto, in un bacino caratterizzato da fondali fangosi e sabbiosi, come quello dell’Alto Adriatico, esse rappresentano autentiche e preziose riserve naturali e nicchie di biodiversità. Obiettivi del Progetto TRECORALA sono: la valutazione dello stato di salute (Good Ecological Status - GES) delle trezze e dell’impatto delle attività di pesca, con il coinvolgimento degli operatori del settore; la formulazione di proposte per la gestione sostenibile di alcune risorse alieutiche e per lo sviluppo turistico, con la partecipazione attiva delle amministrazioni locali e delle associazioni di cittadini; e la divulgazione delle conoscenze e dei risultati.

Accanto all’OGS– Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (lead partner), TRECORALA vede la partecipazione dell’Arpa Fvg, dell’Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Scienze della Vita, del Nib (Stazione Biologica di Pirano), della cooperativa Shoreline (che gestisce la riserva di Miramare), dell’Acquario di Pirano e dell’Università di Nova Gorica. Le iniziative sul territorio sono garantite dalla partecipazione dei Comuni di Grado, Lignano Sabbiadoro e Marano Lagunare e dalla partecipazione dell’Associazione Trezze di Lignano.

Grazie alla collaborazione tra OGS e la Marina Militare, la nave idro-oceanografica Aretusa ha scandagliato i fondali oltre le 6 miglia marine dalla costa, in parallelo all’attività di acquisizione dati fatta dall’imbarcazione dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che si è invece dedicata alla fascia più vicina alla costa. Le condizioni meteo hanno permesso di lavorare per un tempo utile pari a circa la metà delle tre settimane previste, consentendo di analizzare con il Side Scan Sonar un’area di circa 8 km per 5 km, situata nello specchio marino compreso tra Lignano e Grado, campionando in maniera puntuale dieci affioramenti, nei pressi dei quali sono state inoltre analizzate le correnti marine sul fondale e a 8 metri dal fondo. Il personale dell’Aretusa ha collaborato con l’OGS, svolgendo in maniera autonoma le fasi di acquisizione ed analisi, secondo il brief dell’Ente, e ogni settimana si sono svolti dei meeting di aggiornamento per definire le linee guida di esecuzione dei rilievi.

“Grazie alla collaborazione con la Marina Militare il set di dati a nostra disposizione è ora notevole e di ottima qualità. - ha affermato Emiliano Gordini - Ci auguriamo pertanto che una volta creati i “mosaici” a partire dalle informazioni a nostra disposizione, si possa lavorare nuovamente con l’Aretusa per ulteriori approfondimenti sulle aree ancora non mappate e per effettuare rilevazioni con il Multibeam e il Sub Bottom Profiler, che a causa del meteo non abbiamo potuto utilizzare”.

“Il progetto TRECORALA, iniziato il 15 ottobre 2012, proseguirà fino al 2014. - ha affermato Simonetta Lorenzon - Con la divulgazione delle sue fasi e dei risultati, intendiamo favorire lo sviluppo di una migliore “coscienza ambientale” dei cittadini e degli operatori del settore, oltre a rappresentare un utile strumento a disposizione delle autorità competenti per una gestione integrata e sostenibile del nostro Golfo”.

“La collaborazione tra la Marina Militare e OGS – ha affermato il Comandante T.V. Pasquale Perrina – ha offerto a nave Aretusa l’opportunità di mettere a disposizione della Comunità scientifica la strumentazione idro-oceanografica di ultima generazione di cui dispone. L’intensa attività condotta conferma l’interesse della Marina Militare alla creazione di relazioni importanti con gli Istituti di ricerca nazionali ai fini dello sviluppo scientifico del Paese”.
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