george brassens germinal Venerdì 24 ottobre, al Germinal di Trieste in via del Bosco 52/a, spettacolo “Georges Brassens, pei amici Jure”, serata dedicata a Georges Brassens in corrispondenza dell’anniversario della sua nascita e della scomparsa (22 ottobre 1921-29 ottobre 1981).
Le canzoni del grande cantautore francese saranno proposte in una versione assolutamente inedita, in dialetto triestino, da Benni Alessandro Parlante (chitarra e voce) accompagnato da diversi musicisti che si alterneranno al suo fianco: Roberto Franceschini (contrabbasso), Tiziano Bole (chitarra), Andrejka Mozina (violoncello), Dennis Beganovich (bombardino e trombone), Sebastiano Crepaldi (flauto) e Luca Demicheli (basso acustico).
La serata a ingresso libero (inizio ore 21) è in ricordo del compagno Edvino Ugolini e a supporto dell’associazione Addammer, di sostegno ai prigionieri politici palestinesi, e dell’organizzazione anarchica turca DAF (Devrimci Anarşist Faaliyet - Revolutionary Anarchist Action), che da mesi è presente sul confine turco, vicino alla citta di Kobane, dove sostiene con beni di prima necessità i profughi curdi in fuga.
“Georges Brassens: il più difficile da tradurre, il più tradotto nel mondo”, così affermava Nanni Svampa, tra i maggiori traduttori di Brassens in Italia (prima in dialetto milanese e poi in italiano), anche se l’interprete e traduttore italiano più famoso è Fabrizio De André, per il quale il cantautore francese rappresentava un modello sia dal punto di vista artistico che umano: “Brassens per me è stato un mito, come artista e come uomo – diceva De André – mi sono accostato all’anarchismo per merito suo, perché avevo di fronte non pura teoria, ma un esempio vivente”. Un esempio che evidentemente ha catturato anche l’attenzione di Benni Alessandro Parlante (Pai Benni), musicista triestino che si è lanciato con entusiasmo nell’inedita impresa di tradurre i brani di Brassens in dialetto triestino. Dopo essersi dedicato a lungo alla musica brasiliana, negli ultimi anni prevalentemente con strumenti a percussione (tra l’altro è tra i fondatori della Banda Berimbau), Benni rispolvera chitarra e corde vocali per presentare il nuovo repertorio brasseniano in chiave tipicamente “patocca”, che presto si tradurrà anche in un album.
Tra le collaborazioni più recenti di Benni va menzionata quella con Carlo Ghirardato che lo ha proiettato nel repertorio di Fabrizio De André, del quale Ghirardato è tra i più apprezzati interpreti, offrendogli l’opportunità di avvicinarsi anche alla musica di Brassens. “Tra gli interpreti di Brassens che mi hanno influenzato maggiormente – precisa Benni – un posto d’onore spetta ad Alessio Lega, brasseniano genuino e profondo conoscitore della canzone d’autore francese di cui è sapiente traduttore e interprete: la sua opera, sia scritta che cantata, ha senz’altro orientato in modo determinante la mia avventura brasseniana”.
Tra le altre grandi interpretazioni di Brassens, oltre a quelle dei citati De André e Svampa, è doveroso ricordare le versioni italiane di Beppe Chierici (fin dagli anni ‘70) e quelle recentissime e particolarmente raffinate di Alberto Patrucco, ma anche le originali proposte in dialetto di Fausto Amodei, in piemontese, e del carnico Giorgio Ferigo con il suo album “Jerbata” in dialetto friulano.

“GEORGES BRASSENS, pei amici Jure - le canzoni di Brassens in dialetto triestino” c/o Germinal, via del Bosco 52/a TRIESTE - 24 ottobre 2014 (ore 21) https://www.facebook.com/events/370372539779003/

foto erika cei campagna verita rivoluzionaria
(foto di Erika Cei per la campagna Salviamo la scritta “La verità è rivoluzionaria”)


concerto, Georges Brassens, Benni Alessandro Parlante, Germinal