monumento dedizione trieste austriaRiceviamo il seguente comunicato, che riportiamo per intero:

Nel 1382 la città di Trieste si affidò all’arciduca Leopoldo d’Austria che, il 30 settembre, ne accettò la dedizione.

Invece di diventare una colonia di Venezia, e per restare libera, la città di Trieste fece un atto di dedizione spontanea alla Casa d’Austria, allora rappresentata dal duca Leopoldo III d’Asburgo.

Il legame volontario durò 536 anni, sino al novembre 1918. Per oltre mezzo millennio la città fu indipendente e “Paese membro dell’Impero”. Il sovrano ricevette il titolo di “Signore di Trieste” ed ebbe un legame personale diretto con il parlamento della città, la quale mantenne tutte le sue libertà e costituzioni.

Fu questo che permise a Trieste di perseguire, nei secoli, il massimo del benessere e dello sviluppo culturale e materiale. Partendo dall’ integrazione politica di una città-porto al centro del continente Europeo, con il suo retroterra naturale della mitteleuropa, attraverso la pluralità delle lingue, delle religioni e delle scienze, nonché l’industria e la navigazione ed i commerci del suo porto franco, essa poté svilupparsi a pari passo, con tutto il mondo.

Fino alla tragedia della grande guerra e l’inizio di un interminabile ciclo di degradazione e dissoluzione di Trieste con il suo retroterra, nonostante la strenua resistenza della maggioranza dei triestini. Ai 536 anni di indipendenza giuridica e pratica di Trieste “Austriaca” seguirono 25 disgraziati anni di annessione al Regno d’Italia e al suo regime fascista, che portarono a Trieste la proclamazione delle leggi razziali e l’avvicinarsi di una nuova e tragica esperienza bellica. Ci vollero altri due anni di occupazione nazista prima di arrivare ad un nuovo rilancio di Trieste, quando nel nuovo contesto mondiale, almeno per qualche anno, la città poté rinascere come capitale del Territorio Libero di Trieste.

Fino alla firma del memorandum di Londra nel 1954, quando venne affidata in amministrazione civile fiduciaria provvisoria al governo italiano.

Oggi come allora, la nostra sopravvivenza e la nostra dignità dipendono dalla stessa indipendenza (ora sancita dal Trattato di Pace del 1947) e dai medesimi interessi geografici ed economici, dai quali dobbiamo ripartire, tutti insieme.

Il monumento alla Dedizione inaugurato il 25 marzo 1889 si ergeva in Piazza della Stazione, proprio dove oggi si trova il monumento all’imperatrice Elisabetta. Del monumento rimosso nel 1919 rimangono la testa della statua, che oggi giace nel Museo de Henriquez, recentemente inaugurato a Trieste, ed i 4 fanali ornamentali, che illuminano il ponte rosso (vedi foto sotto).

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Territorio Libero — Svobodno Ozemlje — Free Territory of Trieste


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