i mille occhi 2014SI APRONO “I MILLE OCCHI”
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA E DELLE ARTI
DAL 12 AL 16 SETTEMBRE AL TEATRO MIELA DI TRIESTE
CON ANTEPRIMA A ROMA IL 9 E IL 10 SETTEMBRE

Giunto alla sua XIII edizione, I Mille Occhi torna a proporre una formula personale e inedita di festival cinematografico, animata da un gusto della scoperta che non conosce confini tra tempi, autorialità e generi e mantenendo una predilezione per sguardi liberi e non omologati.
Ne è una prova il conferimento del Premio Anno Uno 2014 a un cineasta come l’algerino Tariq Teguia, ospite del festival con il suo lungometraggio sulla Primavera Araba, Thwara Zanj. Tra le esclusive più attese, vi saranno i due corti ritrovati di Michelangelo Antonioni, Il giornale conteso e Notizie per tutti, assenti da tutte le filmografie e le storie del cinema.
Acquisiti da Sergio M. Germani per La Cineteca del Friuli verranno presentati in anteprima mondiale da Enrico Ghezzi. Si aggiungono qui altre anteprime, come la personale di Giannina Angioletti curata dalla figlia Alessandra Vanzi e da Patrizia Bettini, occasione per illuminare meglio una poetessa da riscoprire, protagonista di Racconto di quartiere di Valerio Zurlini, o come Urla mute della stessa Vanzi in co-regia con Alberto Grifi. Non meno necessario il ritorno di Franco Maresco con l’anteprima assoluta di “Lucio” di Franco Scaldati, sentito omaggio di un regista visionario a uno dei poeti più evocativi della sua terra.
Performance intessuta di più arti è il video Miroir de l’origine di e con Deborah De Robertis, dove l’artista lussemburghese ripropone la sua versione del dipinto di Gustave Courbet, appena prima di venire fermata dalla polizia al Musée d’Orsay. Si tratta di questioni, come questa dell’insubordinazione dei corpi, che I Mille Occhi affronteranno anche nell’incontro con Franco Grattarola durante la presentazione di Luce rossa, enciclopedia dell’hard italiano, e con Claudia Marelli, ospite del festival ed esordiente con Emmaus.
Sempre vicina a un’idea di cinema che contenga in sé tutte le arti è la personale curata da Fulvio Baglivi di Fuori Orario sull’opera di Raffaele Andreassi, noto per la sua vasta produzione di corti documentari a soggetto artistico ma meritevole d’essere riscoperto nei sorprendenti lungometraggi. Così come sono recuperi essenziali due delle anomalie più folgoranti riscoperte nell’edizione 2014: A Question of People di Roberto Rossellini, e il singolare Troppo tardi t’ho conosciuta di Emanuele Caracciolo, ucciso a 31 anni nelle Fosse Ardeatine.
Anche la rassegna “Massa e potere. La distanza del cinema dall’inutile strage”, su come il cinema abbia diversamente intercettato la Prima Guerra Mondiale, affianca una selezione di film italiani d’ogni epoca a un’altra anteprima italiana, Nachtrichten vom grossen Krieg di Alexander Kluge, saggio sull’incubo bellico.
L’omaggio alla Titanus non è invece una semplice coda della premiata retrospettiva curata da Germani al Festival di Locarno,ma una corposa integrazione al percorso lì iniziato, con particolare riguardo per la serie di mélo di Raffaello Matarazzo tra cui il pressoché invisibile, Amore mio e altre rare gemme come il raro Ridi, pagliaccio! di Camillo Mastrocinque.
Infine, oltre alla rassegna sui film girati nel capoluogo giuliano negli anni finali del Territorio libero di Trieste, l’omaggio di Mille occhi a Angelo Raja Humouda e a Gianni Da Campo.
Il festival è diretto da Sergio M. Germani con la collaborazione di critici e ricercatori, italiani e internazionalie e realizzato con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste, Comune di Trieste, Fondazione Kathleen Foreman Casali.


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