an anarchist life A Roiano (Trieste) in Piazza tra i Rivi
sarà proiettato giovedì 24 luglio alle ore 21 il documentario An Anarchist Life di Ivan Bormann e Fabio Toich , 2014 , 71 minuti sulla vita di Umberto Tommasini , fabbro anarchico, con musiche di Carlo Ghirardato.
Interpreti: Simone Cristicchi, Ascanio Celestini e Pino Cacucci.

Trama

E’ una storia esemplare, un racconto d’avventura rocambolesca, di tensione e pratica rivoluzionaria, tra anarchia ed ironia, semplicità, curiosità, vitalità attraverso l’Europa intera, le sue guerre e le lotte sociali del Novecento. E’ un racconto su come vivere tutto d’un fiato,di petto, in maniera responsabile, calandosi nelle contraddizioni, “sporcandosi le mani”, mantenendosi nonostante ciò centrati in un equazione costante tra teoria e prassi.

E’ la storia di Umberto Tommasini, originario di Vivaro, Friuli, Regno d’ Italia, 1896, fabbro. E’ la storia di una emigrazione a Trieste, territorio austroungarico, di una famiglia socialista, padre e 4 fratelli, che già a Vivaro ha suscitato gli animi, aprendo la prima biblioteca sociale in una delle due stanze della casa di famiglia. Umberto poi si lancia nelle manifestazioni di piazza, fino a finire arruolato dagli Italiani, e trovarsi a Caporetto. Tra spari in aria sperando di mancare il “nemico”, ai campi di prigionia, attraversa la Grande Guerra, torna a Trieste in tempo per scontrarsi con le prime squadre fasciste in moti di piazza accesi e diretti. Tra i primi a finire al Confino, prima a Ustica, e poi a Ponza e Ventotene. Qui incontra antifascisti del calibro di Gramsci, Di Vittorio, Bordiga con i quali si relazione da uguale, a tu per tu, senza timori reverenziali.

La storia di Umberto si fa talvolta epica, nella fuga verso Parigi in esilio, fino alla concretizzazione di un sogno, la rivoluzione libertaria tanto sognata che prende corpo in Spagna, dove il popolo si solleva contro il golpe fascista di Franco.

E’ qui a Barcelona che Umberto trova una seconda casa, tra i volontari anarchici di mezza Europa, accanto alle altre componenti antifasciste: comunisti, socialisti e liberali. Ma presto il sogno unitario si infrange, e l’approccio egemonico dei comunisti ha il sopravvento, fino a schiacciare gli aneliti rivoluzionari degli anarchici e arrivare alla repressione diretta e all’omicidio di Camillo Berneri, nelle vie di Barcellona.

Umberto è costretto a ripiegare, fa il viaggio indietro, Francia, di nuovo esilio, ancora Confino e di nuovo Trieste. Qui, continua a tenere viva la fiaccola dell’anarchia, in tempi difficili per il movimento, oppressi dalla egemonia del Partito Comunista sulle masse e sulle coscienze. Fino al riaffiorare nel ‘68 di attitudini ed approcci libertari nelle nuove generazioni. Assieme a questi ventenni Umberto fonda la sede del Gruppo Anarchico Germinal, ormai settantenne.

Al di là del fascino dell’avventura e del carattere magnetico di Umberto, raccontiamo un uomo del popolo che vive in prima persona, di petto, senza mediazioni di sorta la Storia, e contribuisce a determinarla, assieme a molti altri. Questa immediatezza, serenità, completezza, pienezza di vita ci pone domande sul perché oggi pare così difficile una vita simile.

http://www.anarchistlife.com


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