20051228 - IMMIGRAZIONE, CONSULTA BOCCIA ALTRA NORMA DELLA BOSSI-FINI  - Un barcone di immigrati nelle acque dell'isola di Lampedusa (Agrigento) in un'immagine d'archivio del 22 giugno scorso. FRANCO LANNINO/ARCHIVIO ANSA/ji12_27 luglio 2014

“Il giorno in cui noi abdichiamo al pensiero abbiamo abdicato a tutto”
(Umberto Galimberti)

Seconda serata di “Lettere Mediterranee” a Monfalcone, con un incontro dedicato all’accoglienza: umorismo, intelligenza al centro della conversazione con Sandro Lano e Michele Brusini. Il 18 luglio, alle 21, in piazza Falcone e Borsellino, si parla di “Uallai!” volume, edito nel 2014 da Nuova Dimensione, e già recensito come una delle più illuminanti e sarcastiche riflessioni sul tema dell’immigrazione. Ad accompagnare l’incontro la musica acustica dei Sacheburache.

L’ingresso è libero.

Uallai! Ovvero, Domè ‘Oshkarpà, il migrante a cui estraemmo il Sahara dalle orecchie, e altre veridiche storie incredibili di buona integrazione: questo il titolo (e soprattutto il sottotitolo, molto significativo!) del volume che viene presentato a Monfalcone per “Lettere Mediterranee” dagli autori Sandro Lano e Michele Brusini, venerdì 18 luglio, alle 21 in piazza Falcone e Borsellino. Onde Mediterranee conferma dunque l’attenzione all’accoglienza, alla civiltà multietnica e al rispetto della convivenza (non casuale è, nel programma, l’inserimento di un concerto al CARA Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo di Gradisca d’Isonzo, atteso per il 24 luglio): e nel caso del libro in programma, lo fa con leggerezza e sarcasmo, ed estrema lucidità.

Così, infatti, recita la sinossi del volume: quando al largo delle coste di Lampedusa affonda un barcone, ci si concede qualche giorno di riflessione mediatica sui morti, si titola “ecatombe” e si denuncia la “vergogna”. I migranti che invece sopravvivono e riescono a sbarcare in Italia per cercare una nuova vita in Europa si volatilizzano in fretta dalla nostra attenzione, come se le loro esistenze potessero essere raccontate solo sull’onda di un fatto eclatante, e mai nella quotidianità. “Uallai!”, espressione araba che significa “Dio mi è testimone che è tutto vero”, tratta invece di un argomento assai poco frequentato dalla pubblicistica: i migranti vivi. E racconta, adottando un punto di vista molto ravvicinato, quasi intimo, di storie sospese tra la commedia grottesca (una semplice TAC che si trasforma in una sgangherata odissea) e il dramma paradossale (un profugo analfabeta, aspirante medico viene sfruttato per una campagna elettorale da un rettore “progressista”), mentre la tragedia rimane sullo sfondo, e al sensazionalismo si sostituisce l’umorismo. In “Uallai!” dei profughi nordafricani e dell’Italia che li “accoglie” finalmente si ride: si ride di loro e di noi. Sulle sorti dei migranti si è soliti piangere, o tacere o gridare emergenza!, ma la pietà per il “diverso” non fa che consolidare le mura del ghetto. Invece la risata - sarcastica, solidale, liberatoria, a seconda dei casi - che accompagna che accompagna la loro e la nostra commedia umana diventa un’opportunità di accomunamento e di conoscenza.

Michele Brusini Operatore della Caritas di Udine, ha pubblicato “Omero è nato a Mogadiscio. Storie di chi in Italia cercava l’America, e non ha trovato nemmeno l’Italia” (Narcissus.me 2013). Sandro Lano Operatore della Caritas di Udine e giornalista, è direttore responsabile di una piccola testata dedicata all’adozione internazionale.

A introdurre l’incontro il sempre appassionato e preparato Fabio Turchini: a seguire gli autori dialogano in un continuum narrativo con tre musicisti del gruppo Sacheburache che, dal vivo, in acustico commentano e arricchiscono la presentazione di “Uallai!”

Credit ph: courtesy of www.liciaronzulli.com


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