termae romae AL KINEMAX DI MONFALCONE, ​da giovedì 26 giugno arriva THERMAE ROMAE, presentato al Far East Film Festival in prima mondiale e accolto con grande favore dal pubblico di tutto il mondo.
La divertente “peplum fantasy” che ha scatenato l’entusiasmo del popolo fareastiano arriva a Monfalcone a partire da giovedì 26 giugno, grazie anche alla Tucker Film, distributore udinese ben noto per “Zoran. Il mio nipote scemo”.

Il pubblico italiano ha esultato nel vedere gli attori giapponesei nihonjinbanare (“di aspetto occidentale”) nei ruoli di antichi romani, e si è divertito come raramente capita per tutte le deliziose gag e le esilaranti battute.
​Tratto dal manga della fumettista Yamazaki Mari (molto conosciuto anche in Italia e pubblicato da Star Comics), Thermae Romae ha sbancato il box office giapponese (e poco dopo anche quello udinese al Far East Film Festival!).
Il film narra le gesta di Lucius Modestus (il divo giapponese Abe Hiroshi), un aitante architetto dell’Antica Roma sempre alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare i bagni termali cittadini.
Quando, grazie a un imprevedibile paradosso spazio-temporale, si ritrova catapultato nel Giappone contemporaneo, riesce a carpire i segreti delle moderne tecnologie e a diventare una celebrità una volta tornato a casa.

Cita una recensione, tratta dal catalogo del Far East Film Festival: “Thermae Romae fa qualche immersione occasionale nelle torbide acque delle guerre e degli intrighi politici dell’antica Roma, ma rimane saggiamente ancorato ai suoi esordi comici, evitando invece di strombazzare con urgenza sciovinista il contrasto tra il Giappone “progredito” e l’ “arretratezza” di Roma. Al contrario, il film evidenzia aspetti della cultura giapponese tradizionale del bagno collettivo che possono essere visti come irrimediabilmente antiquati dalle giovani generazioni nipponiche, abituate ad immergersi in un solitario e antisettico sfarzo, ma che agli occhi del neofita Lucius recuperano il loro originale splendore. Inoltre, invece di ricalcare gli ammuffiti esempi di Hollywood e servirsi di attori inglesi dall’aspetto elegante nei ruoli degli antichi romani, i produttori hanno astutamente utilizzato attori giapponesi con tratti Nihonjinbanare (“non nipponici”), a cominciare da Abe, che trascorre gran parte del film parzialmente o completamente svestito, e sembra sia appena uscito da una delle sezioni del Louvre dedicate alle statue romane, ma con tutti gli arti intatti. Il film ne guadagna in comicità, anche se Abe e colleghi non sono romani da fumetto, mentre invece la loro presenza sottolinea il messaggio “in acqua-siamo-tutti-fratelli” che il film vuole trasmettere.
Infine, proprio mentre la storiella di Lucius come “ viaggiatore nel tempo e sott’acqua” inizia a stancare, arrivano nuove complicazioni, tra il serio e lo sciocco, che mantengono viva l’attenzione senza far sconfinare la trama nel
melodrammatico”.


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