roman brogli sacher holger braack Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste
Venerdì 2 maggio 2014 ore 20.30 - Sabato 3 maggio 2014 ore 18

PRESTIGIOSE PRESENZE ARTISTICHE PER
IL CONCERTO DI CHIUSURA DELLA STAGIONE SINFONICA 2013-14

IL M°ROMAN BROGLI-SACHER
DIRIGE ORCHESTRA E CORO DEL “VERDI”
SOLISTA Al PIANOFORTE MICHAIL LIFITS
In programma musiche di Brahms e Schumann

Sarà il M° Roman Brogli - Sacher a dirigere gli organici artistici dell’Orchestra e del Coro nel concerto di chiusura della Stagione Sinfonica 2013-14 del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste. La sostituzione si è resa necessaria poiché l’impegno degli Artisti Alessandro Vitiello e Daniela Barcellona per questo concerto previsto nelle date 2 e 3 maggio 2014, è stato rinviato a data da definirsi. Ciononostante, la Fondazione conserverà nelle medesime date l’appuntamento previsto con il suo Pubblico, mantenendo il programma già predisposto ad eccezione di Sea Pictures op. 37 di Edward Elgar per contralto e orchestra che sarà sostituito da una proposta di altissimo livello artistico: il Concerto in la min. op. 54 per pianoforte e orchestra di Robert Schumann con la partecipazione solistica del pianista Michail Lifitis.

michail lifits felix broede Il programma del concerto prevede quindi in apertura, Gesang der Parzen op. 89 per coro e orchestra di Johannes Brahms con la presenza del Coro del Teatro Verdi preparato dal M° Paolo Vero. Si tratta dell’ultima composizione per orchestra e coro scritta da Brahms e si basa su un testo poetico desunto da Ifigenia in Tauride di Goethe che mette a confronto la beatitudine degli dei e la tragica condizione degli uomini che devono arrendersi alla sofferenza per espiare le loro colpe. Il contrasto è feroce già nel testo che evidenzia da una parte, la vita dell’Empireo con troni, tavole d’oro e feste; dall’altra la miserie degli esseri umani, le sofferenze, le maledizioni tramandate di figlio in figlio. Ma il contrasto viene ancora più amplificato e accentuato nella trasposizione sia vocale, in cui pesano le voci scure del coro, sia orchestrale, grazie all’impiego di strumenti come il controfagotto e la tuba.
Farà seguito il già citato Concerto in la min. op. 54 per pianoforte e orchestra di Robert Schumann che egli stesso definì come “un qualcosa a metà tra sinfonia, concerto e grande sonata” e che è unanimamente considerato una tra le espressioni più autentiche della personalità schumanniana per la qualità e la varietà dell’invenzione musicale. Ma per realizzare questo progetto gli sarebbero occorsi ben cinque anni: dal 1841, cui risale il primo movimento, al 1845, per il secondo e il terzo. Nel 1841 Schumann scrisse l’Allegro per pianoforte e orchestra con il titolo di Fantasia, che sarebbe diventato poco dopo il primo tempo dell’op. 54; successivamente il compositore, aggiunse un Intermezzo e un Finale, completando il più romantico dei concerti pianistici di tutta la letteratura musicale. Il concerto, dedicato a Hiller, venne presentato per la prima volta a Lipsia nel gennaio 1846 nella interpretazione di Clara Schumann e sotto la direzione d’orchestra di Mendelssohn. In questa composizione sono presenti, in un tentativo di fusione, tutte le suggestioni e le ansie espressive che assillavano Schumann di fronte a una creazione di vaste proporzioni, costretta a confrontarsi con la tradizione classica. La caratteristica di ‘unicum’ che il Concerto riveste nella letteratura del suo genere deriva in gran parte proprio da questo accavallarsi di intenzioni che ne permea la struttura e ne esaspera le tensioni. Il critico musicale Sergio Sablich definì così la composizione: “tutto il Concerto è dominato da un calore che ci rimanda allo stile dello Schumann più estroverso, in un impeto appassionato che si dispone, in sbalzi vertiginosi di umori, su una vasta gamma di gradazioni e che non è certo alieno da svagati ripiegamenti e da sospensioni poetiche.”
Al pianoforte si esibirà Michail Lifitis, vincitore del premio Ferruccio Busoni nel 2009, artista che il pubblico ha già avuto modo di apprezzare nel corso della Stagione Sinfonica 2010.
Nella seconda parte del programma sarà eseguita la Terza Sinfonia op. 90 di Johannes Brahms, ancora oggi considerata una delle più amate e conosciute opere del compositore amburghese. La più brahmsiana delle sue Sinfonie, come rilevò Schumann, la Terza è quella che più delle altre dimostra lo stile definitivo di Brahms, fatto di estrema economia di mezzi, di cura minuziosa dei dettagli e di una concezione strumentale che rinuncia sempre più alla monumentalità per approdare ad una scrittura più cameristica che sinfonica.
Sul podio del “Verdi” il M° Roman Brogli-Sacher che dirige le più importanti orchestre internazionali, ed ha al suo attivo anche numerose registrazioni, fra cui una serie di concerti live con la Filarmonica di Lubecca dal 2007 in poi. Il direttore si presenta per la prima volta al pubblico del “Verdi”.


concerto, Teatro Verdi