mais ogm Una sentenza che arriva come una bomba, capace di far esplodere gli animi esacerbati di chi ritiene che la modificazione genetica degli ortaggi costituisca un grave pericolo per la salute. Dall’altra parte, però, i sostenitori e i coltivatori degli alimenti modificati stanno gioendo. Si tratta dell’assoluzione “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” di un agricoltore friulano, Stefano Midun, 51 anni, difeso dall’avvocato Francesco Longo. Era accusato di aver seminato mais ogm mon810 in un suo campo a Mereto di Tomba, nell’agosto 2011, senza avere ottenuto preventivamente l’autorizzazione del ministero. In pratica il giudice monocratico del tribunale di Udine, Andrea Fraioli, ha disapplicato la norma penale italiana perchè in netto contrasto con un atto normativo dell’Unione Europea.
La coltivazione del mais ogm, infatti, è già stata autorizzata dalla commissione europea anche in assenza dell’autorizzazione da parte dell’ente nazionale preposto. La sentenza di assoluzione pronunciata oggi è basata sull’interpretazione fornita dalla corte di giustizia europea, che ha già evidenziato questa stessa contraddizione in due occasioni. Una di queste riguarda il noto caso dell’agricoltore pordenonese Giorgio Fidenato, anche lui accusato per la semina non autorizzata di mais ogm, assolto lo scorso luglio dal tribunale di Pordenone. Una sentenza che, quindi, ribadisce la decisione già presa in materia dalla commissione europea e, di fatto, si contrappone alla moratoria regionale che vieta le coltivazioni ogm. I gruppi “No-Ogm” sono pronti a dare aspra battaglia.


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