giulia lazzarini “Giulia Lazzarini è l’emozionante protagonista di Muri- prima e dopo Basaglia lo spettacolo scritto e diretto da Renato Sarti in scena dal 12 al 14 marzo al Teatro Miela per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale. Il testo nasce sulla base di testimonianze di alcune infermiere che erano in servizio all’Ospedale Psichiatrico di trieste durante il periodo della rivoluzione basagliana”.
È la rivoluzione basagliana al centro del prossimo appuntamento con la stagione altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, al Teatro Miela, frutto della sinergia che lega le due istituzioni teatrali nel corso della stagione 2013-2014.
Lo spettacolo in scena dal 12 al 14 marzo sarà infatti Muri- prima e dopo Basaglia scritto e diretto da Renato Sarti e interpretato da un’impeccabile, emozionante Giulia Lazzarini.

«Nel 1972 avevo appena incominciato a fare l’attore in un piccolo gruppo teatrale a Trieste – scrive Renato Sarti presentando Muri – e la direzione dell’Ospedale Psichiatrico ci concesse l’uso del teatrino situato nel comprensorio manicomiale a condizione che, durante le prove e gli spettacoli, fosse consentito l’accesso agli utenti. Durante le prove nel teatro venivano spesso degli utenti, fra questi c’era Brunetta, una ragazza lobotomizzata, che aveva marchiata sul volto tutta la violenza di cui le istituzioni sono capaci. (…) Nel ’74 sono venuto a Milano a fare teatro. Brunetta non c’è più da parecchi anni, ma i suoi sguardi e la sua storia fanno indelebilmente parte della mia».
Attore, regista e autore di testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero – fra cui Muri – Renato Sarti ha dedicato tutto il suo impegno al teatro politico e sociale e in questo spettacolo ne dà atto, toccando con delicatezza ma anche con potente coinvolgimento emotivo i temi della rivoluzione basagliana, rivoluzione che avrebbe salvato e tutelato la dignità di persone come Brunetta.

Muri-prima e dopo Basaglia nasce sulla base di alcune testimonianze di infermiere – soprattutto di Mariuccia Giacomini – che avevano lavorato nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste nel periodo immediatamente precedente e durante la rivoluzione di Basaglia: testimoni di uno dei momenti più importanti per il nostro Paese, sul piano della conquista sociale, umana e civile.

Prima di Basaglia, il personale ospedaliero aveva il compito di pulire e custodire il malato, che perdeva in qualche modo la sua identità di persona e verso il quale venivano spesso rivolte “cure” che oggi ci appaiono nella loro efferata realtà: docce fredde a volte letali, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock, lobotomia. Coercizione e violenze che con Basaglia scompaiono in favore di due fondamentali parole chiave: rispetto e dialogo. Diviene così naturalmente labile la distanza fra chi è malato di follia e chi è lì per curare quella follia: e scatta una complicità benefica, nel segno della condivisione della sofferenza umana…

Anche le infermiere dunque, oltre che i pazienti, hanno vissuto una sconvolgente evoluzione in quegli anni. E commuove sentirne dare atto dalla voce di Giulia Lazzarini, attrice semplice e sublime, amatissima da Giorgio Strehler, che per interpretare questo ruolo ha scavato in ogni piega con sensitività, senza mai ricorrere a facili, retorici effetti ma partecipando al messaggio del testo con immensa generosità: «non recita, ma vive il personaggio» hanno detto i critici di lei, conquistati dalla sua prova, fin dal debutto di Muri.

«L’infermiera del testo – spiega ancora Sarti – rivive la sua esperienza di tre decenni, riflette su quello che ha visto e vissuto in ospedale e lo fa con una nostalgia particolare (ma quela del poeta, quela che te sa tropo ben che non pol tornar), ma soprattutto con la lucidità estrema, quasi spietata, di chi si rende conto che la spinta di quegli anni si è affievolita, e rischia di finire inghiottita dall’indifferenza che - in un brusio continuo di antenne e motori - sempre di più ci avvolge e ottunde». Ed è proprio questo uno dei messaggi da leggere nello spettacolo: la necessità di conoscere e difendere l’opera basagliana, consci che in questa come in tutte le conquiste della storia e dell’uomo, le lancette del tempo non si possono né si devono portare indietro.

Muri- prima e dopo Basaglia scritto e diretto da Renato Sarti è interpretato da Giulia Lazzarini.
Le musiche sono di Carlo Boccadoro, le scene di Carlo Sala e le luci di Claudio De Pace.
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro della Cooperativa in coproduzione con Mittelfest, con il sostegno della Regione Lombardia progetto Next e della Provincia di Trieste.

Va in scena in abbonamento per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale, dal 12 al 14 marzo al Teatro Miela, con inizio alle ore 21.

Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro www.ilrossetti.it


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