associazione italiana fisioterapisti Resoconto del seminario “Innovazione ed esperienze di buone pratiche, in fisioterapia”, organizzato dall’AIFI Friuli Venezia Giulia questo pomeriggio nella sala Tessitori, Piazza Oberdan 5, a Trieste
Riforma della Sanità: i fisioterapisti presentano le proprie esperienze.
Rotelli: “I fisioterapisti stanno percorrendo la strada giusta”.

Utilizzare al meglio le risorse e le professioni per rendere l’assistenza più efficiente e tempestiva: è questa la sfida che i professionisti della riabilitazione hanno lanciato alla politica nel corso del seminario “Innovazione ed esperienze di buone pratiche, in fisioterapia”, organizzato dall’AIFI (Associazione italiana Fisioterapisti) del Friuli Venezia Giulia questo pomeriggio a Trieste.
Aprendo i lavori, la Presidente A.I.FI. FVG Melania Salina, ha sottolineato come “in una fase di grande cambiamento per la sanità, con l’ormai imminente riordino del sistema sanitario regionale, i fisioterapisti vogliono mettere la propria esperienza al servizio della comunità e offrire delle suggestioni alla politica a cui spettano le decisioni”. Salina ha anche citato l’esempio della Grecia “dove i tagli indiscriminati hanno fatto rapidamente peggiorare i livelli di assistenza, con un aumento della mortalità infantile del 43 per cento, senza peraltro ottenere un miglioramento dei conti” e invitato a seguire “l’esempio di Irlanda e Finlandia dove invece si è investito, garantendo la tenuta dei livelli assistenziali in un momento di crisi”.
Nel corso dei lavori sono stati analizzati approcci e processi sperimentali che coinvolgono i professionisti della riabilitazione fin dall’inizio del percorso di cura in varie patologie, dal diffuso mal di schiena, alla frattura del femore, alla terapia per il morbo di Parkinson.
La diminuzione delle risorse disponibili per la sanità, il progressivo invecchiamento della popolazione e la domanda di servizi in continua crescita, richiedono un cambiamento radicale nel modo d’interpretare la fisioterapia che, diventando parte integrante e permanente del processo di cura, come già avviene in altri sistemi sanitari europei, può ottenere risultati migliori risparmiando risorse.
Il coinvolgimento immediato del fisioterapista, accanto a un impiego mirato e valutato dei mezzi a disposizione, formazione e investimenti corretti, possono rendere il sistema più efficiente, accelerare il recupero, ridurre esami inutili e ricoveri, e trasformare il processo in atto nel sistema sanitario regionale in un’opportunità per un’assistenza migliore e più vicina ai pazienti
Anche il Presidente della terza Commissione del Consiglio Regionale, Franco Rotelli, ha confermato come, in vista dell’approvazione della legge di riordino del sistema sanitario, sia necessario cambiare ottica e “impostare il confronto valorizzando le competenze professionali e tenendo presente il contesto dell’intera macchina sanitaria”. “In questa regione – ha aggiunto - abbiamo bisogno di un rilancio forte di professionisti che pensino al contesto e non solo alla propria attività.” “Entro pochi mesi questa regione dovrà darsi una nuova legge di riordino dei servizi sanitari che toccherà il rapporto fra ospedali e territorio, e anche il ruolo delle professioni sanitarie. La vostra categoria - ha concluso - sta percorrendo la strada giusta, valorizzando e scambiando esperienze e buone pratiche, e avanzando delle proposte: un metodo che dovrebbe essere adottato anche da altre categorie.”
Andrea Ussai, vicepresidente della terza Commissione, ha poi confermato l’intenzione di convocare tutte le professioni sanitarie per un’audizione sui possibili contributi alla riorganizzazione sistema sanitario.
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