turismo accessibile VENERDI’ 29 novembre dalle ore 08.30 si è tenuto presso la sala Convegni della Stazione Marittima (Sala Oceania), Molo Bersaglieri n. 3 il convegno dal titolo “Il Turismo Accessibile: strumento di inclusione e di rilancio per il territorio”.
L’evento è stato organizzato dalla Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone Disabili e delle loro Famiglie FVG Onlus, dal Centro Regionale di Informazione sulle Barriere
Architettoniche (CRIBA FVG) e dal Consorzio Promotrieste. In collaborazione con IAL FVG e con il patrocinio di Comune e Provincia di Trieste.
L’evento ha visto la partecipazione di importanti personaggi politici. A livello nazionale l’onorevole Aris Prodani del Movimento cinque stelle. A rappresentare la Regione e il Consiglio regionale il consigliere Emiliano Edera che è così intervenuto: “Penso che la politica abbia la responsabilità di dire “Perché no?” a questo tipo di progetti per rilanciare il territorio. Non posso dare la parola del Consiglio, ma sicuramente posso promettervi che farò da portavoce per riavvicinare la politica a questo”. Per la Provincia di Trieste è intervenuta Roberta Tarlao, delle politiche giovanili, sociali e della disabilità, per il Comune l’assessore alle politiche sociali Laura Famulari ammette “In questi ultimi due anni abbiamo collaborato molto per migliorare questo aspetto, abbiamo anche cercato l’integrazione delle diverse aree comunali per la buona riuscita di politiche valide, anche con la Consulta regionale disabili.
Le parole d’apertura e a conclusione sono spettate al presidente della Consulta disabili FVG Vincenzo Zoccano che ribadisce “le prime barriere a dover essere abbattute sono quelle culturali. Se non vanno giù quelle, non possono cadere nemmeno quelle architettoniche o digitali.”
L’evento ha contato la presenza di un centinaio di interessati che hanno seguito con entusiasmo gli interventi di ciascun relatore. La frase chiave della giornata è stata: accessibilità intesa come ospitalità e non diversità. In quanto il turismo accessibile NON deve essere un turismo “diverso” per un settore “diverso”, ma bensì un unico turismo che si offre ad una partecipazione di turisti più ampia. Che strutture e pacchetti turistici possano prestarsi così come a persone senza disabilità, così come a persone con qualche disabilità.
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