sciopero in corso Trieste 15 novembre 2013 - Non solo la rivendicazione di un cambio di rotta a livello nazionale, con una legge di stabilita’ capace di avviare una vera redistribuzione del reddito a favore di lavoratrori e pensionati. Dietro allo sciopero generale di domani c’e’ anche il grido di allarme di tutto il sindacato regionale, l’ennesimo, in difesa del manifatturiero, sempre piu’ esposto ai colpi della crisi. Una crisi che in cinque anni ha bruciato 25mila posti di lavoro, raddoppiato il numero dei disoccupati e dei lavoratori in mobilita’, quintuplicato il ricorso alla cassa integrazione, che tocca oggi non meno di 90mila lavoratori a livello regionale. Si spiega cosi’ la scelta di Cgil-Cisl-Uil di portare a 8 ore (a fronte delle 4 proclamate a livello nazionale) la durata dello sciopero generale, che nella nostra regione sara’ accompagnato da una grande manifestazione a Pordenone, la provincia in questo momento piu’ colpita dalla crisi. Quasi tutti i settori si fermeranno per l’intera giornata, con l’unica eccezione di quelli regolamentati dalla legge 146/90 sui servizi essenziali (sanita’, trasporti, energia, banche, enti locali) nei quali l astensione dal lavoro si limitera’ alle 4 ore decise su scala nazionale. “Pordenone - afferma il segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania - e’ il simbolo di una regione che ha costruito sul manifatturiero il suo sviluppo e il suo benessere. Anche il nostro futuro non puo’ prescindere dall’industria e dalle grandi fabbriche come Electrolux e Ideal Standard, la cui presenza sul territorio va difesa e rafforzata”. Da qui il rinnovato appello che i sindacati rivolgono anche alla Giunta regionale, chiamata a riprendere in mano il filo delle politiche industriali, “nella consapevolezza - spiega il segretario della Uil, Giacinto Menis - che il culmine della crisi e’ adesso e che il Fvg, come dimostrano i dati su pil ed export, sta pagando un pedaggiopiu’ pesante rispetto al resto del Nordest”. Altro fattore fondamentale, per il leader della Cgil Fvg Franco Belci, la coesione dell’intera comunita’ regionale attorno a un progetto di difesa e rilancio del manifatturiero che non riguarda soltanto Pordenone. “Electrolux e Ideal Standard - dichiara - sono vertenze simbolo, ma questa crisi non risparmia nessuno, e per uscirne servono solidarieta’, coesione e capacita’ di fare sistema”. (AGI)
sciopero, FVG