immigranti antichi Riceviamo la seguente lettera che pubblichiamo per intero:



Ancora brillanti operazioni, in queste calde giornate estive, da parte della Polizia di Stato triestina, che opera in questa fascia confinaria, segno della professionalità e del ruolo fondamentale che ha, e deve avere, una polizia efficiente per la sicurezza del territorio e dei cittadini.
Il tema dell’immigrazione, soprattutto in queste zone, pone l’Italia in un ruolo centrale nel panorama europeo.
Per ben operare, servono fondi, da molto tempo richiesti dal SAP, ma anche certezze per chi opera su strada, perché chi è preposto per il bene di tutti, deve essere tutelato ed efficiente. Da tempo, il SAP sta chiedendo a livello locale, Questore, dirigenti delle Specialità (in particolare Stradale e Frontiera), un sollecito al Dipartimento su “regole” chiare nel caso di “sconfinamento” da parte della polizia italiana sul territorio sloveno e viceversa, come stabilito dall’accordo del 2006 di Schengen, ma che ancora oggi non ha una normativa di applicazione. Un problema, quello di Trieste, comune a tutte le zone di frontiera italiane.
Gli operatori di Polizia ancora oggi non sanno per certo cosa possono e cosa non devono fare. Nei mesi scorsi si era verificato a Trieste, che una pattuglia slovena per fermare dei malviventi in fuga abbia dovuto speronare un’autovettura su territorio italiano.
In quel caso il lieto fine, l’arresto dei soggetti con il contributo della polizia italiana.
Ma, sappiamo le cose non hanno sempre un finale felice, cosa succederebbe nel caso in cui una nostra pattuglia sconfinasse, all’inseguimento di criminali e in territorio straniero venisse ingaggiato un conflitto a fuoco?
Servono quindi modalità d’intervento (le cosiddette regole d’ingaggio, per esempio) scritte, certe e previste, per non dover poi come spesso accade, scaricare le responsabilità su chi ha effettuato l’intervento.
Così facendo, si potrà eventualmente, discutere se l’operato delle forze dell’ordine sarà stato corretto e nei termini previsti dalla legge.
Tali richieste sono state avanzate dal SAP anche nell’incontro con il Prefetto di Trieste Dott.ssa Francesca Adelaide GARUFI, al momento del suo insediamento, come è stata rappresentata la necessità che gli accompagnamenti dei cittadini extracomunitari, non in regola con i permessi di soggiorno presso i CIE, vengano svolti in concorso con tutte le forze di polizia presenti sul territorio, come accade in tutte le città d’Italia e non sia un’esclusiva e prerogativa della Polizia di Stato.
Anche in questo caso stiamo aspettando delle risposte concrete, delle disposizioni scritte, senza alcun riscontro positivo!
Una città di confine come Trieste su questi temi deve porre la massima attenzione e non lasciare che vi siano delle ombre normative che possano creare dei danni irreparabili!

Il Segretario Provinciale Sap
Lorenzo Tamaro

Sap, immigrati