invalido assistitoAffrontare il morbo di Parkinson con un’ottica diversa, perché “la vita non finisce con la malattia”.

In coincidenza con la giornata nazionale del Parkinson, l’AIFI, (l’Associazione italiana Fisioterapisti, che raccoglie 50 mila professionisti in tutta Italia), muove un ulteriore passo verso un nuovo modo di trattare una malattia che, nella nostra regione, colpisce attualmente più di 3 mila persone.

L’Associazione ha organizzato, il 23 e 24 novembre, due giornate di corso sul tema della “Riabilitazione nella malattia di Parkinson”. Il corso di formazione teorico- pratica, giunto alla seconda edizione dopo una prima esperienza lo scorso marzo, raccoglierà nella sede dell’A.I.FI. a Palmanova (via Scamozzi, n°5) 30 fisioterapisti, specialisti neurologi e rappresentanti delle associazioni dei malati di Parkinson, e s’inquadra in un progetto più ampio, che punta a sviluppare proprio in Friuli Venezia Giulia le ultime tendenze nella cura della malattia.

Come ha spiegato Susanna Mezzarobba, Fisioterapista, docente al corso di laurea in fisioterapia dell’Università di Trieste, e responsabile per A.I.FI di questo progetto, la terapia farmacologica è molto efficace nei primi anni, ma con il tempo tende a perdere efficacia, e provoca a effetti collaterali: da qui l’esigenza di affiancare al farmaco, fin dalla prima diagnosi, anche terapie fisioterapiche per educare i pazienti alla gestione dei sintomi e delle disfunzioni motorie, in modo da procrastinare nel tempo l’aggravarsi della malattia.

Tradizionalmente i pazienti affetti da Parkinson venivano sottoposti a fisioterapia solo quando i problemi motori erano gravi ed evidenti, ma gli studi degli ultimi 10 anni sembrano confermare che la fisioterapia ottiene risultati già nelle prime fasi: intervenendo prima che i problemi motori subentrino, si possono sviluppare meccanismi che aiuteranno i malati negli anni, e miglioreranno la qualità della vita.

Si tratta di un approccio nuovo, che fa entrare la fisioterapia nella fase della prevenzione primaria, ma che deve essere applicato con tecniche specifiche.

Nelle due giornate di corso, fisioterapisti e neurologi prederanno in esame tutte le fasi della malattia, indicando trattamenti e terapie adeguate anche alla luce delle ultime esperienze e sperimentazioni.

L’iniziativa non è però che una parte del progetto avviato dall’A.I.FI. sul Morbo di Parkinson: accanto alla formazione, l’Associazione intende incrementare la collaborazione con i medici, e le associazioni dei malati, per create una rete che accompagni costantemente uomini e donne colpiti dalla malattia e li aiuti a vivere la propria condizione il più serenamente possibile, lavorando sulla propria condizione fin dalle prime fasi, e comprendendo che la vita non finisce con la malattia, ma si apre solo una fase nuova.

Oltre a fare formazione, l’obiettivo di A.I.FI. è anche quello di creare rete fra tutti i fisioterapisti della regione formati sul trattamento del Parkinson, e di dialogare con le associazioni dei malati e i medici per dare un significato al processo riabilitativo, anche alla luce delle ultime linee

dell’Organizzazione mondiale della sanità, che indica la necessità di lavorare con tutte le risorse disponibili sulla malattia. Per questo motivo il progetto sta già coinvolgendo altre regioni italiane, ed il network di professionisti coinvolti supera le 200 unità.

L’obiettivo è avviare un percorso con personale sanitario, familiari, badanti, e altri soggetti coinvolti, e dare un valore aggiunto alla fisioterapia nella cura della malattia.

A.I.FI. Regione Friuli Venezia Giulia