negozio triesteI ricavi che scendono meno del trimestre precedente (-27,1 contro il -30,8%), l’occupazione che passa dal -8,6 al -2,7 per cento nello stesso periodo. Il commercio triestino resiste, anche se all’interno di un quadro comunque molto preoccupante. Nel secondo trimestre del 2012, i dati forniti dall’Osservatorio permanente congiunturale del terziario, resi noti ieri, nell’ambito dell’incontro che ha visto l’assessore regionale per il settore, Angela Brandi, ospite della Confcommercio provinciale, presieduta da Antonio Paoletti, depongono a favore di un cauto ottimismo. «Ma il comparto necessita comunque di ulteriori e sostanziali aiuti – ha ribadito Paoletti – perché il potere d’acquisto delle famiglie è sempre molto ridotto rispetto al passato e il commercio non ha bisogno di dilettanti che, espulsi da altri settori produttivi, si improvvisano negozianti, ma di seri professionisti, in grado di affrontare la situazionecon cognizione di causa». L’Osservatorioha evidenziato anche un incremento nei ritardi dei pagamenti alle imprese e una crescente difficoltà di accesso al credito, per quanto sia aumentata la percentuale di aziende che si è rivolta alle banche (dal 14,6 si è passati, nel secondo trimestre 2012, al 16,8%). Paoletti ha detto che «il comparto chiede la massima attenzione nella compilazione della prossima finanziaria regionale, per quanto concerne i finanziamenti al commercio». «I dati più incoraggianti per il Friuli Venezia Giulia, e per Trieste in particolare, giungono proprio dal commercio – ha precisato Brandi – perché il capoluogo resiste meglio di altri settori, mantenendo quasi inalterato il numero di esercizi commerciali (3.081) e quello di esercizi di vicinato, cioè con meno di 250 metri quadrati che, rispetto ai 2.953 del 2010, si attestano a 2.874 unità, con una perdita limitata a meno del 3%. La flessione dei consumi - ha aggiunto l’assessore - è legata anche al fattore prudenza del consumatore e al minore accesso al credito degli operatori. Ai Centri di assistenza tecnica alle imprese del Terziario, i Cat, sono stati dirottati nel 2011 325mila euro in ambito regionale e, di questi, 110.578 al Cat di Trieste per programmi di informazione e assistenza generica alle imprese e per l’Osservatorio permanente per il monitoraggio del terziario del Fvg». Brandi ha poi citato i 700mila euro di contributi distribuiti nel 2011 su base regionale (154.726 euro a Trieste) per programmidi investimento in sistemi di sicurezza, nella certificazione di qualità, nel commercio elettronico, nell’acquisto di beni mobili e nell’ammodernamento-adeguamentodegli immobili aziendali.
Ugo Salvini (da Il Piccolo)