vinazzaLa siccità ha iniziato a ingiallire e accartocciare le foglie della vite. Come saranno le Malvasie, le Vitovske e Terrani della vendemmia 2012? «Sarà una vendemmia precoce, ma non in modo così eclatante. A patto che piova presto e bene, altrimenti sarà necessario anticipare in fretta e furia per salvare il salvabile»: questo il parere di Franco Cerniz, enologo triestino, secondo il quale la produzione d’uva risulterà estremamente variegata da zona a zona. «Le prime vendemmie dovrebbero essere effettuate i primi giorni di settembre nelle zone del Breg di San Dorligo e nel muggesano, dove la maturazione è più precoce. Sul Carso si vendemmierà un paio di settimane più tardi con inizio verso la metà di settembre. Per i rossi si arriverà a fine mese». Le quantità raccolte saranno sicuramente inferiori alla media di almeno il 30 per cento. In alcune zone del Breg e della collina di Montedoro, dove oltre alla siccità hanno sferzato bora e grandine, le perdite saliranno al 70. Cerniz ha già effettuato analisi a campione sulle uve da Duino a Muggia. «Chi non può irrigare si trova con le vigne ferme, completamente collassate. La qualità delle uve è generalmente sana, assenti le malattie. I vini di quest’anno saranno piuttosto concentrati, di ottima struttura, dal tasso alcolico elevato, dotati di profumi interessanti. Questo sarà valido – afferma Cerniz – sia pei bianchi che per i rossi. Per questi ultimi inoltre la qualità potrebbe ulteriormente migliorare permettendo alle piante di recuperare lo stop vegetativo derivato dal caldo. Le notti più lunghe e fresche dovrebbero garantire dei buoni profumi». Tutto questo a patto, però, che piova presto. «L’ideale – insiste l’enologo – è che le precipitazioni non cadano concentrate ma a più riprese. Con la prima acqua le viti riprenderannoa “muoversi” uscendo da quella sorta di “stand – by” in cui si trovano, la seconda servirà a metabolizzare i liquidi e a ingrossare gli acini. (ma.lo.)
(da IL Piccolo)