lemon tree Con il canto popolare ci si può riferire a generi musicali più diversi: dai canti di lavoro, sociali, politici e di guerra alle canzonette e arie operistiche. La stessa cosa avviene se l’aggettivo “popolare” viene accostato al termine più complessivo di musica. In questo caso si può spaziare dal folk tramandato oralmente a quello d’autore, dal jazz al rhythm and blues, dal rock’n roll al beat fino a giungere a quel grande contenitore che è diventata oggi la pop music dove, è bene ricordare, “pop” non è altro che l’abbreviazione di “popular”.
Questa breve premessa fa capire come l’aggettivo “popolare”, assumendo diversi significati - e non solo in ambito musicale -, risulti troppo generico per esprimere con chiarezza il concetto a esso sotteso. Ma quello che dal punto di vista musicologico sembrerebbe un problema per il Coro scolastico dell’Istituto “Sacro Cuore” di Trieste diretto dal maestro Alessandro Pace diventa un’occasione per spaziare, in una sorta di fantasioso viaggio, in diversi stili musicali.
A partire dai canti folcloristici di tradizione orale perché, tra tutti gli stili vocali ai quali si può associare la parola “popolare”, questa forma musicale rappresenta un’esperienza storica fondamentale per l’alfabetizzazione culturale dell’uomo, attraverso la musica beat degli anni sessanta fino al pop dei Fool’s Garden, il progetto – che ha coinvolto 156 alunni tra coristi e musicisti – è stato presentato stasera nel cortile interno dell’Istituto paritario “Sacro Cuore”.


canto, musica, Pop, Maestro Alessandro Pace