transubstantia paganus milano 2013
23 aprile » 31 maggio 2015
DoubleRoom arti visive, via Canova 9, Trieste

TI MANGIO CON GLI OCCHI
nuove liaisons alimentari

a cura di Massimo Premuda
opere di Nina Alexopoulou : Marcela Cernadas : CTRLZAK : Fabrizio Giraldi
Ir-Recuperabili : Love Bugs : Tiziana Pers : Spiazzi Verdi
in collaborazione con Gruppo78 + V_Art-multimedia design-

Giovedì 23 aprile alle ore 18.30, al DoubleRoom arti visive di via Canova 9 a Trieste, inaugura “TI MANGIO CON GLI OCCHI nuove liaisons alimentari”, un’ampia rassegna dedicata alle nuove possibili relazioni fra arti visive e cibo curata da Massimo Premuda in collaborazione con Gruppo78 e V_Art-multimedia design-, a cui verranno abbinate le bizzarre creazioni culinarie di Aldo Cherubini. In mostra saranno presenti le ricerche degli artisti Nina Alexopoulou, Marcela Cernadas, Fabrizio Giraldi e Tiziana Pers, ma anche gli oggetti in ostia dello studio CTRLZAK, i video di comunicazione sociale realizzati nel carcere di Trieste e Tolmezzo nell’ambito del progetto Città Viola dell’agenzia sociale Duemilauno, gli orti urbani del collettivo Spiazzi Verdi a Venezia, e una restituzione dell’evento sugli insetti da mangiare organizzato dal Master in Complex Actions della SISSA e da Impact Hub Trieste.

Negli ultimi anni l’evoluzione dell’alimentazione ha portato nuovi stili e nuovi gusti sulle nostre tavole, ma anche nuovi comportamenti e nuovi approcci al cibo. Ma noi in che direzione ci stiamo orientando? E quali coordinate stiamo seguendo?
La mostra parte dalle azioni della performer greca Nina Alexopoulou che, da sempre interessata al tema del cibo e dello sfruttamento del corpo della donna in chiave consumistica, che include anche la gravidanza e l’allattamento, presenta Candy Girl, performance che le è valso il Master of Arts in Dance Theatre: The Body in Performance presso il prestigioso Trinity Laban College di Londra, in cui il pubblico invitato sarà parte attiva del rituale del nutrirsi; si arriva così alle intense riflessioni sullo specismo espresse nell’articolata performance Pandora_2 the first supper di Tiziana Pers, presentata negli storici spazi di Forte Marghera di Mestre alla 53° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia in cui l’artista, all’epoca incinta, dopo aver salvato due cavalli dalla macellazione, condivide in un’azione rituale un pasto con loro, i performer e il pubblico; gli animali così, non più rappresentati come cibo o oggetti, si trasformano essi stessi in commensali. E ancora, il delicato rapporto fra cibo ed eros sviscerato dall’artista argentina Marcela Cernadas con due opere video: Agape in cui una sensuale torta nuziale viene ritualmente tagliata dagli sposi con un coltello di madreperla rivelando tutta la violenza delle relazioni coniugali, e Rosa, in cui un’algida ragazza, artefice del proprio destino, innesca l’enigma della sua esistenza e bellezza, e, con precisi rimandi alla Nascita di Venere del Botticelli, soffia un anelito di vita su di una conchiglia colma di zucchero a velo avvolgendola in una dolce e metafisica nuvola di cipria. Cernadas, che da molti anni conduce una rigorosa ricerca artistica e poetica sul cibo con la redazione della tesi Carne Rosa (Venezia, 2003) e la pubblicazione del Carnal Manifesto (Londra, 2011), ha presentato Rosa nel 2012 al primo Festival Miradas de Mujer di Madrid con il patrocinio del Ministero della Cultura del Governo di Spagna e del Museo Reina Sofía, e Agape nella mostra CarneVale, nell’ambito del Carnevale di Venezia con il patrocinio dell’EXPO Milano 2015, a cura di Gianmatteo Caputo e Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero dell’Expo di Milano, che hanno inaugurato lo scorso gennaio a Venezia l’anno della riflessione sul cibo e il nutrimento.
Si passa così al reportage PlasticFood sul cibo giapponese plastificato di Fabrizio Giraldi, in cui il fotografo si interroga sulla prassi molto amata in Giappone, che risale ai primi del Novecento, di presentare in bar e ristoranti appetitose e lucidissime riproduzioni di cibo fresco che rappresentano sushi, riso, gelato o altri piatti modellati in silicone e plastica liquida. Ma la tradizione continua… oggi infatti il Giappone è il primo produttore mondiale di plastica per alimenti! A tal proposito ben si inseriscono le opere da mangiare dello studio CTRLZAK, con stoviglie in particola pronte al nuovo rito del cibarsi. Gli artisti-designer Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos con il progetto Transubstantia Paganus, si interrogano proprio sul primo rituale al mondo, l’atto di mangiare insieme che, da un primordio decisamente pagano, trascende, nell’atto eucaristico della transustanziazione, in una vera conversione del pane e del vino in carne e sangue; intrecciando così la religione e la mondanità, il concettuale e il pratico, lo spirito e il corpo, le arti visive e il food design, i due creativi ci fanno riflettere sulla crisi che investe il nostro mondo sul piano ideologico, politico, religioso, sociale, economico, ambientale e, logicamente, alimentare! In mostra infatti anche la documentazione fotografica realizzata da Elisa Biagi su Love Bugs, gli insetti cibo del futuro?, evento conviviale di divulgazione scientifica organizzato dal Master in Complex Actions della SISSA insieme a Impact Hub Trieste per esplorare un’alimentazione capace di integrare gli insetti nella nostra dieta di tutti i giorni. Il confronto fra Francesca Mancini, Elisa Ius e Davide Baccarin del Master, che hanno raccontato il progetto imprenditoriale con cui intendono portare gli insetti nei nostri piatti, gli Hubbers di Trieste e il prof. Maurizio G. Paoletti, Docente di Ecologia presso l’Università di Padova, che, fra gli altri suoi studi, si occupa proprio di alimenti non convenzionali, si è focalizzato sul tema del reperimento del cibo e dell’alimentazione globale per assicurare cibo sufficiente agli abitanti del pianeta, il tutto condito dalle ricette dello chef Raffaele Visciano. Gli insetti potrebbero dunque avere un ruolo fondamentale nel futuro alimentare del nostro pianeta? Ai posteri l’ardua sentenza!

Infine due progetti sociali che legano il tema del cibo con le pratiche del fare città: il video documentario sugli orti urbani veneziani coltivati dal collettivo Spiazzi Verdi fra permacultura, fare comunità, agricoltura sinergica e azioni di green guerrilla, e i video spot di comunicazione sociale IR-RECUPERABILI suggestioni di recupero realizzati dai detenuti dei carceri di Trieste e Tolmezzo nell’ambito del progetto Città Viola di Duemilauno agenzia sociale in collaborazione con la Casa Circondariale di Trieste, il Comune di Trieste-Progetti Devianza 2014, HeadMadeLab e V_Art-multimedia design-. I video, che lanciano messaggi ecologici sugli sprechi di cibo nella nostra società, e sulle buone pratiche da seguire, come il riciclo, sono pubblicati e fruibili sul sito di Short Food Movie-Feed your Mind, Film your Planet, iniziativa organizzata dalla Fondazione Cinema per Roma e dal Centro Sperimentale di Cinematografia nell’ambito di EXPO Milano 2015-Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

opening giovedì 23 aprile, ore 18.30

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DoubleRoom, culinaria, Massimo Premuda, bizzarrie, cibo, arte