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di Maria Luisa Runti

La sinfonia n. 9 in Re minore Op. 125 (nota anche come Corale) di Ludwig van Beethoven ha conquistato il foltissimo pubblico presente al Palatrieste per il Concerto di Natale del 22 dicembre us, 1-concerto-natale organizzato dal Comune di Trieste in collaborazione con la Fondazione Lirica Teatro “Giuseppe Verdi” e che ha visto trionfare sul podio il M° Gianluigi Gelmetti, alla guida dell’ Orchestra e Coro del Verdi con la partecipazione di 25 membri del Coro di Sarajevo, diretti da Paolo Vero. Soli: Rachele Stanisci (Soprano), Marina Comparato (Mezzosoprano), Luciano Ganci (Tenore), Gabriele Sagona (Basso). “La Nona di Beethoven - ha affermato Gelmetti - è quanto di più importante si possa eseguire anche in periodo natalizio, è un inno alla fratellanza, alla gioia. E la musica è parte dell’anima di ognuno di noi ed arricchisce le nostre vite.”
Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall’UNESCO Memoria del mondo, attribuendoli alla Germania. Considerata uno dei maggiori capolavori di Beethoven, se non la più grandiosa composizione musicale mai scritta, vede nel quarto movimento l’Ode alla Gioia (o Inno) di Friedrich Schiller a cui lo stesso compositore aggiunse dei versi iniziali di suo pugno.
Gianluigi Gelmetti ne ha dato una lettura acuta, magistrale e memorabile, una concertazione finissima ed incisiva che ha attraversato registri timbrici e tonali di rara potenza espressiva. Una “magia” straordinaria che ha visto i quattro movimenti svilupparsi e crescere in un’armonia di voci orchestrali appassionate e coinvolgenti. Dalle sonorità timbriche e ritmiche briose e possenti di archi e fiati del primo movimento allo straordinario dialogo delle varie voci nel secondo, dove già si percepiscono alcuni accordi dell’inno alla gioia finale. Calibrate, fantastiche coloriture, potenza espressiva che fluisce in nostalgiche, armoniose sonorità, quasi evocazione di intimi, inespressi pensieri, all’inizio del terzo movimento, cui si frappongono crescenti accordi di decisa possanza che preludono al finale dove le voci dei soli e del coro si uniscono a quelle dell’orchestra. Stupendi i dialoghi fra celli, violini e fiati in cui si inseriscono magnificamente l’ottavino, i timpani, la grancassa, il triangolo ed i piatti oltre ai corni ed ai tromboni. Ottima la provo del coro e dei quattro solisti. Gabriele Sagona, con il suo “Freunde” iniziale spazia in un potente, corposo registro vocale di calde coloriture che preludono ed introducono alla gioia. Accanto a lui le ottime intepretazioni di Luciano Ganci, Rachele Stanisci e Marina Comparato che hanno reso preziosi i versi di Schiller con la raffinata tessitura delle loro voci. Superbo il finale cui Gelmetti ha impresso una straordinaria possanza di coloriture armoniche travolgenti.
Scroscianti, calorosissimi applausi e ripetute chiamate al proscenio hanno coronato la magnifica esecuzione.
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Alla gioia ed all’emozione della musica si è aggiunta quella del conferimento, da parte del Sindaco Roberto Cosolini, del sigillo trecentesco della città di Trieste al M° Gelmetti che da lunghi anni è straordinario protagonista al Teatro lirico “Giuseppe Verdi”.

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MARIA LUISA RUNTI
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