foto scena amore rubato Dal 27 al 29 novembre alle ore 20.30 andrà in scena lo spettacolo “CRONACA DI UN AMORE RUBATO” di e con FEDERICA DIMARTINO ,tratto da un racconto di Dacia Maraini “Cronaca di una violenza di gruppo”.

Nella settimana del 25 Novembre, che è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne MUGGIA CABARET ,dal comico passa ad una proposta di impegno civile, con una produzione teatrale che focalizza appieno la problematica della violenza sulle donne.

Per questo motivo lo spettacolo è stato inserito tra le manifestazioni promosse dalla Consulta provinciale delle pari opportunità a sostegno di questa battaglia.
Lo spettacolo oltre ad essere un grande momento di recitazione di Federica Di martino ,vuole denunciare la gravità del fenomeno e MUGGIA CABARET proporrà così un momento di profonda riflessione sociale dell’esser donna a Muggia come nel resto del mondo.

Per l’occasione le associazioni della Provincia di Trieste che si accrediteranno presso l’Assessorato delle Pari Opportunità di Muggia potranno assistere a condizioni di favore allo spettacolo e più precisamente
1 biglietto a 18,00 euro
2 biglietti e più a 10,00 euro cad.

le stesse condizioni saranno riservate per tutta la stagione di MUGGIA CABARET, agli abbonati della Contrada e del Teatro Sloveno per la Stagione Teatrale 2014/15,inforza di un accordo di collaborazione concordato tra la Golden Show ed i due Teatri triestini.

Cronaca di un amore rubato
tratto dal racconto “Cronaca di una violenza di gruppo”
di Dacia Maraini
Uno spettacolo di e con Federica Di Martino

NOTE
“Cronaca di una violenza di gruppo” e’ un racconto di Dacia Maraini presente nella raccolta L’Amore Rubato.
La storia la vorremmo inventata, irreale mai accaduta, invece recenti fatti di cronaca ci rammentano la sua schiacciante veridicità e autenticità.
È la storia di uno stupro di gruppo da parte di quattro adolescenti ai danni di una loro compagna di classe di tredici anni.
Stupro mai condannato.
I colpevoli tutti assolti,malgrado i testimoni,malgrado la vittima,sopravvissuta,abbia denunciato.
Dacia Maraini ci racconta questa storia facendo parlare tutti i protagonisti:
i quattro ragazzi artefici dello stupro,la migliore amica della vittima che assiste da lontano ai fatti muta e impotente,il padre della ragazzina violentata,il prete che la soccorre sanguinante ma viva per strada,il preside della scuola che tutti gli implicati nella vicenda frequentano.
Ma la bambina no, la bambina la Maraini non la fa parlare..la bambina vive nella storia solo attraverso le parole degli altri.
Questo mi ha colpito e mi ha spinto a desiderare di mettere in scena il racconto.
Che vita può avere una ragazzina dopo aver subito uno stupro a 13 anni? Forse nessuna. Forse la sua anima si ferma in quel momento e in quel momento muore per sempre.
In scena c’è una donna sola. Un’ anima morta. Una bambina diventata donna fra quattro mura,raccontandosi sempre la stessa storia,per come gli altri l hanno raccontata,per come la società l’ha digerita.
In scena c e’ una donna giudicata incapace di intendere e volere,una donna divenuta davvero incapace:incapace di uscire,incapace di guardarsi allo specchio,incapace di raccontare con le sue parole l orrore,incapace di avere sue parole.
Una ragazzina che ha perso quel giorno il suo posto nel mondo…
Un mondo fatto di “persone per bene”, un mondo dove i colpevoli hanno voce.
Dove i colpevoli possono vivere, liberi.

Federica Di Martino


spettacoli, Teatro Verdi di Muggia, Muggia, cabaret