porto trieste operazioni Se a Savona si teme che la competitività del porto cittadino possa essere messa a repentaglio da una restrizione della sua autonomia determinata da un accorpamento della locale Autorità Portuale a quella del capoluogo ligure, per il Friuli Venezia Giulia le minacce alla competitività del sistema portuale regionale giungono da oltre confine.
Ieri la comunità portuale di Savona, riunitasi presso l’Unione Industriali Savona, ha ribadito il proprio no all’ipotesi di accorpamento dell’ente portuale cittadino a quello di Genova, unificazione che sarebbe prevista dalla proposta di riforma della legislazione in materia portuale allo studio da parte del governo. Se i vertici dell’associazione degli agenti marittimi Isomar, dell’Unione Utenti del Porto e dalla Sezione Terminalisti Portuali dell’associazione degli industriali di Savona hanno confermato la propria convinzione che l’accorpamento, concepito - hanno sostenuto - più con lo scopo di effettuare tagli che di migliorare il rapporto costi-benefici e accrescere la competitività dei porti, non sarebbe di giovamento al porto di Savona, che - hanno sottolineato - è uno scalo efficiente, si sono invece dichiarati favorevoli all’ipotesi della creazione di un sistema tra i porti di Savona e Genova che rafforzerebbe la posizione dei due scali sui mercati internazionali.

Ugualmente l’assessore alle Infrastrutture della Regione Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, ritiene che anche i porti del Nord Adriatico debbano “fare sistema”, ma ha tuttavia sottolineato che «spingere solo progetti che tutelano gli interessi particolari significa continuare a legittimare una supremazia dei porti del Nord Europa». Intervenendo ieri al convegno “TIP/La piattaforma logistica del Nord Adriatico - Il rilancio dell’area transfrontaliera di Gorizia Vrtojba” l’assessore Santoro ha rilevato che «l’intero Friuli Venezia Giulia va considerato come un’unica piattaforma logistica in rete con le regioni confinanti sia sotto il profilo della portualità che della retro-portualità e dell’intero sistema di collegamento stradale e ferroviario» ed ha evidenziato che a tal fine la Regione ha indicato la necessità di adeguare le infrastrutture portuali regionali in un’ottica di sistema, attraverso la dotazione di nuovi strumenti pianificatori e l’opportunità di creare una “cabina di regia” unica per le quattro strutture interportuali di Cervignano, Pordenone, Fernetti e Gorizia, al fine di garantire un sistema efficiente di funzioni retroportuali.


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