ciclabile 002 campanelle E’ l’unica vera pista ciclabile triestina, un vero gioiello per chi ama immergersi nella natura e godere di panorami mozzafiato. Inaugurata nell’ottobre 2010, si snoda su parte del tracciato della ferrovia che dal 1887 al 1959 collegava la stazione di Trieste/Campo Marzio con quella di Erpelle lungo la ferrovia Istriana Pola – Divaccia. L’itinerario, che riutilizza grazie a un’attenta opera di recupero, il vecchio sedime, inizia nel rione di San Giacomo, e risale - dotato di numerosi punti panoramici - verso la Riserva naturale della Val Rosandra fino al confine a Draga Sant’Elia.
La pista è dedicata a Giordano Cottur Trieste (1914 - 2006) figura storica del ciclismo, tre volte terzo al Giro d’Italia dietro a Coppi e Bartali e vincitore a Trieste di una tappa nel 1947. Sostenitore da sempre dello sport pulito contro i rischi del doping e uomo simbolo del ciclismo quando ricordava che “campioni si nasce, gregari si diventa, ma per diventare gregari bisogna essere dei campioncini” e il segreto “mai darsi per vinti”.
L’infopoint di via Orlandini è dedicato a Rodolfo Crasso (Trieste 1914 - 2009), stimato atleta, campione italiano degli amatori di marcia dal 1979 al 1986 e protagonista di numerose edizioni della “Cento chilometri” organizzate dalla Gazzetta dello Sport, nonchè fondatore del Gruppo sportivo San Giacomo.

VEDI LA GALLERIA FOTOGRAFICA »

Il Percorso
L’intervento di ripristino e riadattamento a itinerario ciclopedonale del tracciato ferroviario, è consistito nel recupero e riuso del sedime della vecchia linea. In particolarre, il tratto in questione è quello compreso tra la diramazione dalla ferrovia Transalpina per Gorizia e Piedicolle nel rione di San Giacomo a Trieste e il confine italo-sloveno poco oltre l’ex Stazione di Sant’E lia, per una lunghezza complessiva di 12 km.
Si tratta di un importante tassello nella realizzazione sia della Rete delle Ciclovie di Interesse Regionale (ReCIR), della quale costituisce il tratto orientale della Ciclovia del mare Adriatico (FVG 2), sia della rete ciclabile dell’Euroregione, poiché si collega alla rete ciclabile slovena. In particolare, con il completamento del progetto da parte slovena e la prosecuzione sino alla successiva Stazione di Erpelle, si realizza un collegamento ciclopedonale transfrontaliero di particolare interesse naturalistico e paesaggistico.

Note storiche
Per la realizzazione della linea vennero impiegati 2600 operai che nell’arco di 20 mesi portarono a compimento l’intera opera caratterizzata da attraversamenti e impegnativi lavori di scavo e sbancamento. Oltre a cinque gallerie, sei ponti a travata metallica e sette viadotti in muratura, sul percorso insistevano diversi caselli, molte opere minori, i canali di regimentazione delle acque, gli impianti di funzionamento, nonché diverse case cantoniere. La linea, inizialmente destinata al solo trasporto merci, venne successivamente adattata anche al traffico passeggeri.

Data di approvazione del progetto maggio 1883
Data di attivazione della linea luglio 1887
Data di dismissione della linea 1° gennaio 1959
Data di demolizione parte slovena 1960 parte italiana aprile - agosto 1966
Pista Ciclopedonale Cottur - S. Antonio Moccò
La riconversione della linea ferroviaria in pista ciclopedonale
Oggi sono riconoscibili, anche se spesso destinati ad uso privato, nove caselli e due stazioni ferroviarie tra le quali spicca quella di Sant’Antonio in Bosco - Moccò. Il tracciato ha mantenuto le cinque gallerie, i viadotti e parte dei ponti: strutture che, particolarmente interessanti sia sotto il profilo tecnico che quello storico, elevano l’intera opera al rango di prezioso reperto di archeologia industriale. Nel tempo naturalmente alcune sezioni della sede ferroviaria sono state invece profondamente alterate o rimosse: in primis il tratto dell’area di Altura dove lo sterro legato alla costruzione della Grande Viabilità ha cancellato parte del vecchio per corso, oppure il ponte a travata metallica che attraversava via dell’Istria all’altezza dell’Ospedale infantile Burlo Garofolo ora sostituito da un viadotto di 159 metri su sei campate in struttura d’acciaio.

La riqualificazione funzionale del percorso si caratterizza complessivamente per il recupero delle opere d’ingegneria, la valorizzazione delle aree limitrofe al tracciato e l’a ttraversamento dell’area protetta del Parco Naturale della Val Rosandra. Nel rispetto della natura e dell’ambiente entro il quale il tracciato si snoda, i parapetti sono stati ripristinati in acciaio corten, la galleria della Chiusa è dotata di un’illuminazione a comando e il calpestio del tratto della Val Rosandra conserva la massicciata esistente.

Note tecniche
Da San Giacomo ad Altura il tracciato è asfaltato: per garantire una maggiore sicurezza, il percorso destinato ai ciclisti è distinto da quello pedonale. Il tratto successivo che porta da Altura a Draga Sant’Elia è invece sterrato.

Accessi pedonali lungo il percorso: via dell’Istria altezza Ospedale infantile Burlo Garofolo e via Alpi Giulie.

Attraversamenti: via D’Alessio, via Costalunga altezza civico 74, via Gianelli altezza civico 17, via Almerigotti altezza civico 79, via dei Sartorio altezza civico 9, via di Campanelle altezza civico 286, altezza Poggi Sant’Anna con incrocio su via Brigata Casale, Salita di Raute, Altura dopo il sovrappasso della Grande Viabilità, Strada provinciale n. 20 al Km 5,8 e Cavalcavia al Km 6 alla volta della Stazione di Sant’Antonio in Bosco, ex casello di Sant’Antonio in Bosco, ex casello di San Lorenzo, ex casello di Draga Sant’Elia.

Note tecniche sulla pista ciclopedonale
Lunghezza 12 Km
Larghezza minima 3,00 m
Larghezza massima 5,00 m
Quota di partenza 45,50 m slm
Quota di arrivo 362,80 m slm
Pendenza media 2,6%

Scorci sul territorio
Dalla pista si possono ammirare e visitare siti di interesse storico e archeologico, architettonico e ambientale. Il tratto che collega San Giacomo a Cattinara
attraversa un’ampia zona cittadina ancora caratterizzata da cospicue aree verdi, orti e frutteti. Dall’incrocio con via dei Sartorio si può raggiungere Strada di Fiume all’altezza della Villa Suburbana della Famiglia Sartorio. L’ingresso al giardino si trova in via Modiano 5: conserva alberi secolari come i pini d’Aleppo e una bella gloriette. Per una sosta con bambini c’è anche un’a rea attrezzata con giochi. In questa parte del tragitto il panorama si apre su scorci della Trieste contemporanea con i contraltari tra i viadotti del tracciato ferroviario e, più in alto, quelli della Grande Viabilità. Così, già quando si inizia a scorgere l’imboccatura della Val Rosandra, non si può non notare a valle l’area della zona industriale, con il canale navigabile, le banchine del Porto commerciale e industriale di Trieste. Di particolare pregio il viadotto sul Rio Corgnoleto e quello di Rio Spinoleto, alti sulle piccole valli sottostanti verdi di coltivazioni e profumate dagli alberi da frutto. Si osservano anche i caselli all’altezza di salita di Raute e di Altura. Il verde intenso, in alto, è quello del Bosco Bazzoni.

Superata la Grande Viabilità su un nuovo sovrappasso, si entra nella parte più interessante e integra del tracciato. Il percorso, correndo lungo il fianco del Monte Stena e affacciandosi, via via che si procede, sulla Val Rosandra, è di grande bellezza anche per i punti panoramici unici, a partire dall’imponente viadotto di Longera. Poco dopo si apre la più lunga delle gallerie, quella di San Giuseppe della Chiusa, superata la quale è il bosco di pini neri a segnare il contesto. Seguono il viadotto sul Rio del Gias, il casello di San Giuseppe e la Stazione di Moccò. Sovrasta il piccolo centro di Hervati, raggiungibile poco dopo, il paese di San Lorenzo con la sua bella Vedetta, dalla quale lo sguardo può spaziare dall’altopiano carsico sino al mare e la chiesa con le tipiche tegole a lastre di pietra.
Più avanti, dopo l’unico cavalcavia originario giunto a noi, la pista incide nuovamente la montagna con la sequenza delle Gallerie della vecchia linea ferroviaria sopra le quali si apre la Grotta delle Gallerie, sito importante da un punto di vista archeologico in quanto vi sono stati rinvenuti diversi manufatti dal Neolitico al Bronzo. Vi si accede a piedi per un sentiero che risale il costone.

Dal tracciato si possono ammirare il versante nord est del Cippo Comici, i ghiaioni, i lastroni calcarei, la Chiesa di Santa Maria in Siaris. Per una visita più attenta si può scendere a piedi verso Bottazzo, piccolo centro nel quale si possono ancora vedere i ruderi di uno dei numerosi mulini ad acqua edificati lungo il corso del torrente Rosandra e proseguire alla volta di Santa Maria in Siaris, quindi al Rifugio Premuda da cui si raggiunge agevolmente Bagnoli.
Il tragitto sale ancora aggirando il Monte Stena per arrivare a Draga Sant’Elia dove, sulla strada asfaltata, si trova anche una fontana. Prendendo il sentiero Salamandra si può arrivare a una delle numerose ghiacciaie (jazera) e stagni presenti sul Carso. Se invece, finita la ciclabile, si svolta a destra seguendo la strada asfaltata si può incrociare la Stazione di Draga.
Il Toponimo: nel periodo delle misurazioni e della edificazione della ferrovia, all’opera venne dato il nome di Štreka, fatto comprensibile, in quanto essa veniva chiamata dai costruttori con il termine tedesco di “Strecke”. Il nome è sopravvissuto alla soppressione della ferrovia viene ancora oggi utilizzato dalla popolazione della Val Rosandra.

I servizi
Come e dove arrivare con i mezzi pubblici
Da piazza Oberdan al punto informativo di via Orlandini con la linea n. 1. L’incrocio su via Campanelle consente di fruire della linea 33 (Campanelle- Largo Barriera), quello su via Brigata Casale delle linee 33, 37 e 48 (Largo Barriera A/R).

Dall’attraversamento della Grande Viabilità è possibile raggiungere, percorrendo per circa 400 m una strada asfaltata, l’Ospedale di Cattinara con le
fermate delle linee 25, 22, 37, 48, 49/, 13, 39/, 26/.

All’altezza di San Giuseppe della Chiusa, percorrendo la Strada Provinciale n. 20 si trovano le fermate delle linee 41 e 49/.

Dalla Stazione Centrale si può raggiungere il Comune di San Dorligo della Valle con le linee 40 e 41 e Draga Sant’Elia con la linea 51.

Informazioni
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Piazza Vittorio Veneto 4, Trieste
040 3798 538 / 512
Da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12.30,
lunedì e giovedì anche dalle 15 alle 17
info@provincia.trieste.it

VEDI LA GALLERIA FOTOGRAFICA »
piste ciclabili, percorso, foto, escursioni